io non lo decreterei affatto caro niko, soprattutto se nella tua affermazione comprendi i giapponesi (yamaha) e i coreani (Mauriat su tutti). Tra l'altro ho avuto modo di provare un soprano J.Michael l'anno scorso a Torino e faceva veramente pena, avevo la sensazione che mi si smontasse in mano. Dalla mia piccola esperienza cinese (Comet, Floret, Michel e altre marche che ora non mi vengono in mente) ribadisco il concetto, sono strumenti di fascia estremamente bassa che chi piu' chi meno forniscono le stesse prestazioni di base e hanno importanti problemi di resistenza nel tempo oltre ad avere tastiere poco ergonomiche e dure nella maggior parte. Ripeto anche che cio' accade non per la mancanza di capacita' costruttive ma per il fatto di voler aggredire un mercato di base che garantisce piu' volumi di vendita rispetto alla "nicchia" dei professionisti o semiprofessionisti.
Riassumendo il concetto, sono strumenti, i cinesi, ottimi per chi cerca quel tipo di prodotto (inizio a studiare poi vedo se mi piace, ho bisogno di uno strumento da battaglia tanto per andare in giro in banda, ho l'alto voglio provare il tenore ma non mi va di spenderci tanto se poi non mi piace, etc. etc.). Giappone e Taiwan hanno filosofie completamente diverse e ci sono dei costruttori di qualita'.
Fa eccezione il baritono Comet argentato che suona Bruno Marini (andate a vedere chi e') che lui riesce a far volare come un colibri', ma mi diceva che aveva apportato alcune modifiche "di resistenza" e cambiato alcune parti.