L'apertura è solo la misura di una distanza.
Non ti da informazioni pratiche sul comportamento del bocchino.
Vandoren V5 e Selmer S80 sono molto differenti: sono entrambi bocchini destinati a un utilizzo classico... ma per produrre suoni classici differenti tra loro.
... è sempre un sassofono: è sempre uno strumento ad ancia.
Il segreto sta nell'usare un'ancia corretta per lo scopo che ti poni.
Per massimizzare l'effetto utile (= produrre un suono classico), è opportuno usare ance "classiche" di adeguata rigidità.
Tra l'altro poi scopri che i bocchini classici con ance classiche diventano più facili da gestire... e da suonare.
Rico/D'Addario va bene... magari evitare "Rico by D'Addario" e preferire Hemke, D'Addario Reserve, Rico Grand Concert Select.![]()
Qui bisognerebbe mettersi d'accordo sulle definizione di armonico (e di "rumore" sul segnale).
Per l'apertura devo ancora capire. L'S80D lo trovo forse troppo chiuso anche se non mi crea problemi, fino a poco tempo fa suonavo solo becchi superiori all'8 poi ho cambiato tendenze spostandomi sul 7 per una maggiore praticità, quindi non è un problema adattarmi a aperture inferiori, forse però una via di mezzo sarebbe l'ideale.[/QUOTE]È un modo diverso di suonare/respirare/imboccare...
Tra un S80 D (vecchio e ancora di più nuovo) e un Otto Link Tone Edge moderno... la differenza in termini di volume che riesci a produrre è poco marcata.
Ma i due tipi di bocchii vanno accoppiati ad ance differenti...
A parità di apertura, il V5 produce un suono più "glorioso" di un Selmer S80.
(Al posto di "glorioso" volevo scrivere la corrispondente parola francese... ma non mi intendo di francese).