Bravo che hai tirato fuori una cosa che dimenticavo. Tu per velocità consigliata intendi la minima o la massima? Perché arrivare alla minima è una sfida, arrivare alla massima è spesso un suicidio e serve a poco.
Ho iniziato dandomi come obbiettivo la velocità minima. Poi ho mandato tutto all'aria e per una ragione: rimanevo impantanato e la mia testa si ribellava causa monotonia. Io ho sempre bisogno di varietà o l'esercizio lo faccio male di riflesso. Allora ho cominciato ad apportare qualche modifica al metodo, per esempio ogni volta ripasso ma vado poco più avanti. Non riesco a fare gli esercizi alla velocità minima richiesta? Ci arriverò con calma. Spesso dopo una sessione di studio tragica per esempio sulle settime, passo magari a farmi dei pattern sulla scala maggiore. Torno la volta dopo e le settime le faccio molto meglio. Se avessi continuato a insistere sulle settime invece sarei al punto di partenza.
Altra cosa, studio sia con le basi su Band in a Box, che con solo metronomo, che totalmente a cappella (soprattutto all'inizio a cappella per non andare in ansia).
Altra cosa ancora, domenica mi son dato una giornata libera e mi son concesso di aprire il libro e fare ciò che più mi piaceva. Dopotutto vorrei improvvisare no? Vediamo come me la cavo con un imprevisto Momentaneo.
Insomma, seguo in linea generale il tempo minimo richiesto (a volte vado ben oltre) come conferma di poter prpseguire, ma non ne sono totalmente dipendente. Vario per evitare la noia, per scoprire nuove cose che mi sbloccano meglio le precedenti, per misurarmi con sfide impreviste.
Capisco il tuo "far bene all'eccesso" una cosa. A volte ci sono capitato e ho un amico che da 20 anni con la chitarra fa gli stessi 3 esercizi perché dice che deve farli bene Prima di andare avanti col metodo. No joke.