mmm..l'ascolto di un punto di vista diverso è sempre interessante (" ....come se il tempo fosse privo di misura") , anche se non lo condivido a me da la sensazione opposta : mi sembra di sentire il batterista anche quando non c'è come con Hank Jones.
Qui Lovano (che è uno dei grandi tenoristi viventi) sembra avere un approccio delicato sia nella scelta del suono sia nella scelta della melodia e della improvvisazione.
per me in segno di rispetto per H Jones e ad uno stile .
un po come fa Trane quando suona in a sentimental mood con il Duca. (ma non per il suono ...)

per il sax credo che Lovano sia uno dei pochi che possa suonare dal chu al sba senza che l'ascoltatore riesca a percepire differenze , è anche vero però che il bocchino è sempre lo stesso da anni e per dimensioni e tipo è molto molto particolare , capace di uniformare il suono quasi prescindendo dal sax