http://www.youtube.com/watch?v=XTSnsLmP ... re=related
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senza offesa, so che adesso verrò insultato da tutti... ma io lo trovo davvero "freddo" tecnica quanto volete, ma non mi strasmette nulla.. parere personale ovviamente.... sapessi fare la millesima parte di quello che fa lui.... però per me resta freddo...
Insultato da tutti no...al limite un pò cazziato!!!
Scherzo, i gusti sono gusti, ci mancherebbe altro :smile:
Io ho cominciato ad apprezzarlo da poco, e tra un pò me lo potrò gustare ai seminari di Tusciainjazz....ahhh, goduria :smile:
Trasmette molto poco anche a me se è per quello... poi vi dirò... a me non piace nemmeno il suo suono... è veramente un suonino minuscolo!
Parere personale...
non discuto dei gusti, secondo me è uno dei più interessanti sassofonisti in giro (anche se non fra i miei preferiti).
è sicuramente un musicista con una poetica ben definita e sempre coerente a se stesso.
Certo non ti do torto!
Poi è questione di gusti..
a me piace quel pazzo di James Carter... quindi totalmente altra cosa! :D
ah si, infatti io non sono mai riuscito ad apprezzarlo james carter...
Gusti! :D
Ma il mondo è bello perchè è vario!
Altrimenti immagina che palle se tutti la pensassimo uguale!
Koko, da te non me lo sarei aspettato. :ehno: Postare robaccia del genere. Non si dovrebbe dare spazio a questi mezzi sassofonari inespressivi dal suono fetente. Vuoi traviare i giovinetti del forum? Vergogna!
Per punizione ascoltati 100 volte ininterrottamente questo pezzo, così finalmente capirai che cosa vuol dire suonare veramente con il cuore: http://www.youtube.com/watch?v=K-vmVTwxHhs&t=0m11s
Mi raccomando, anche tu Pizzic autoinfliggiti la suddetta punizione! Tanto sei "pisicologo" e quindi saprai aiutarti da solo a superare il trauma.
?? Brawo! ???
Pappetti da Mad non me lo aspettavo.
Questo è una bellezza.
Può non piacere ma solo a provare a suonare con questa fluidità, dovrebbe far capire ad ogni saxofonista quale lavoro comporta (infatti questo musicista suona sempre sempre).
Un faro.
Turner è impressionante. Forse tra i "giovani" è il mio preferito.
c'è della bellezza.
http://tzadik.xoom.it/emoticon/piace.gif
... considera che si era motosegato un paio di dita... i medici gli hanno fatto in bel lavoro.
Suono a parte (molto lontanto dal mio universo)...
Se suona così perchè gli hanno riattaccato le dita ben..., me ne taglierei un paio per mano e andrei a farmele riattaccare dagli stessi medici! :zizizi))
riporto quello che ho scritto qualche giorno fa commentando un post.....mi sono rotto le palle dei sassofonisti di ultima generazione che ci inondano di note, di armonici, di sovracuti e di espedienti tecnici di effimera e monotona presenza..e che caXXo!! Suonate le note che servono, quelle che entrano dentro. Non mi importa se sono perfettamente intonate, mi importa che mi raccontino una storia..
tutti sti giovani chi più interessante chi meno...suonano note che non valgono niente...esercizi tecnici da lasciare a bocca aperta....Parker, Coltrane, Henderson avevano tecnica da vendere...è vero...ma la usavano per comunicare e non per stupire...è questa è la mia blasfema opinione..
avanti inizia il linciaggio :\\:
Il jazz è un linguaggio... e i linguaggi si evolvono e le persone insieme ai linguaggi (purtroppo).
Quelli che adoravono Parker (ai tempi di Parker) di sicuro hanno fatto le stesse considerazioni su Coltrane. Per Henderson la storia è un po' diversa (anche per come si è evoluta la musica di Henderson, rispetto all'evoluzione che aveva preso).
La contraddizione nasce dal fatto che siccome il jazz (come poi pure il rock) nasce dall'emulazione di materiale musicale già pre-esistente, spesso diventa difficile capire capire che materiale musicale emulare per la proprio crescita artistica... ovviamente emulare del materiale piuttosto che altro porta anche a una visione complessiva personale.
Quindi ok dire "non mi piace", ma dire "Suonate le note che servono, quelle che entrano dentro"... è un po' in contraddizione con la corretta di visione del jazz... come un linguaggio organico in continua evoluzione.
Io credo che alcune personalità prese dall'epoca in cui hanno operato e spostate in un'altra epoca... avrebbero ricoperto lo stesso ruolo (ma producendo materiale musicale diverso). E di questo abbiamo anche qualche dimostrazione.
rispetto a Coltrane sono secondi tutti .
in questi giorni non posso ascoltare dal pc ma i soli proposti li conosco bene.
considero Turner un ottimo sassofonista , alcune cose dell'eredità dei grandi le ha fatte proprie per percorrere poi la propria strada.
tempo fa è stato proposto un video di W. Marsh., un modo il suo di suonare il sax tenore che per alcuni aspetti Turner riprende.
Preferisco rispetto a queste linee melodiche continue con tanti cromatismi altro modo di suonare.
(faccio riferimento a quelli che ritengo i più grandi tenoristi postcoltreniani Bob Berg, Garzone , Bergonzi Grossman Liebamn ecc....) ma ho un profondo rispetto per questo sassofonista che propone il suo punto di vista.
su youtube c'è una versione di Satellite Turner con H. Mobley.
da ascoltare .
ps. dimenticavo il suono che per me è la cosa più importante.
in questi video appare molto omogeneo (e con qualche effetto) dal vivo è altra cosa ma ad onor del vero non sono mai riuscito ad ascoltarlo del tutto acustico
la tua Tdazik è una intelligente considerazione però voglio aggiungere che nell'ambito jazzistico prevale il sentire individuale nella formazione del suono degli strumenti che è legato alla peculiarità di questo o di quel musicista.. Sintetizzando si può quindi affermare che il jazz ha nell'espressione, il suo punto di forza a differenza della musica canonica europea che ha nell'estetica il suo fondamento e la sua forza..
molti jazzisti di oggi, soprattutto sassofonisti, tendono verso la perfezione estetica, tralasciando la forma espressiva che sempre ha contraddistinto i precessori. Non è questione di linguaggio, perchè, obbiettivamente dopo Coltrane non ho visto rivoluzioni grosse del linguaggio jazzistico (a parte un pò breker) è invece questione di espressione e comunicazione che è l'essenza del jazz,
Se ancora oggi vai a sentire un concerto di Rollins, a parte le incertezze tecniche dovute all'età, la sua in a sentimental mood fa ancora drizzare i capelli...perchè ogni nota seppur stonata ti "entra" dentro...."suonare le note che servono" quindi non era inteso come linguaggio, ma quelle che servono per emozionare e comunicare...
Vabbè che non ho usato le faccine che ridono, ma mi pareva chiaro che il tono del post fosse leggerissimamente sarcastico!Citazione:
Originariamente Scritto da docmax
L'ascolto di Papetti mi produce gli stessi effetti dell'ingestione di mezzo flacone di Guttalax :doh!:
Mark Turner è un poeta del sax. Per me è uno dei sassofonisti più espressivi degli ultimi 15 anni.
@tza penso che questo video sia stato registrato prima che si amputasse il dito con la motosega.
tesi degna del miglior Lino Patruno :)Citazione:
Originariamente Scritto da darionic
Ognuno suona le note che gli pare. E le "storie" si comprendono se si ha voglia di ascoltarle!
Come dire, David Foster Wallace scrive troppe pagine! Manzoni sì che scriveva solo quelle giuste...
@Ropie...ognuno suona le note e scrive le pagine che vuole..e chi glielo vieta...
IO mi sono rotto le palle di ascoltarne così tante e tutte con un suono così omologato tipo coca cola...mentre tu ne rimani estasiato...e il mondo è bello per questo...perchè è vario....
@darionic: ho capito il tuo ragionamento...
Tutto è in parte giustificabile dall'iter con cui il musicista professionista riesce ad emergere nel mondo della musica (e questo anche in funzione del livello di popolarità che il musicista ha raggiunto).
Il modo in cui la musica viene diffusa è cambiato e sono cambiati anche i palchi... si è estremizzato un po' tutto e la musica ha perso quel tipo di magia che aveva 30/40 anni fa' (e non solo il jazz).
Riguardo a Rollins capisco anche questo tuo ragionamento... molto dipende anche dalla storia di Rollins e quello che questa storia suscita in noi.
Dovresti sentire Don Menza (che ha 75 anni) come suona, con una notevole quantità di grappa in corpo... :lol:
@Mad Mat: vorrà dire che non mi (moto)segherò un dito... comunque anche dopo essersi (moto)segato, Turner SUONA! :zizizi))
Il fatto che l' angolarità del solo di Turner non stimoli emozioni è naturalmente soggettivo: io resto ipnotizzato dal modo in cui Turner mescola la "dattilografia" alla tradizione (ha più volte dichiarato che i suoi ispiratori sono stati Marsh e Coltrane... e si sentono entrambi).
Dopo aver ascoltato i tuoi sample, Dario, ero certo che il tuo gusto non ti portasse ad apprezzare, ma rispetto la tua opinione.
ropie mi ha preceduto di poco...
ma quale sarebbe questa omologazione?
secondo me il fatto che tu la percepisca cosi' deriva da una poca conoscenza dei sassofonisti di cui parli, mark turner non ti piace ok. ma è innegabilmente un musicista che ha cercato una sua via personale, con un approccio quasi monastico (tutte ste note io non le sento, anzi...)
anche nel periodo "d'oro" blue note i dischi erano omologati, si parla di suono blue note non solo per il tipo dir egistrazione.
il "suono" di tanti dischi era quello, come è normal eche sia in ogni epoca, dove musicisti della stessa generazione si influenzano e partecipano.
il tuo dario, è un discorso che dexter non avrebbe mai fatto =)
poi a me piace johnny hodges quanto steve lehman...
Koko guarda che con Turner e altri 2 o 3 dei più importanti sassofonisti di oggi ho fatto delle masterclass, quindi dire che non li conosco o non conosco la loro musica mi pare un pò azzardato....e li apprezzo molto come strumentisti...sono straordinari....ma li apprezzo più per la loro straordinaria tecnica di esecuzione che per la capacità di raccontarmi qualcosa...ma come dici giustamente tu...questa è questione di gusti...
per la cronaca uno che mi emoziona oggi è Redman
secondo me Gordon un discorso così non lo avrebbe fatto...ma lo avrebbe pensato;-)
ma si anche a me, perchè suonano la loro musica.
a ognuno la sua.
a me piacciono pure tom waits e i radiohead, pero' un gli posso dire che fanno troppe note =)
... escluso Eric Dolphy! :lol:Citazione:
Originariamente Scritto da KoKo
Beh... di certo non sono i Dream Theater... :lol:Citazione:
Originariamente Scritto da KoKo
per dire
http://www.youtube.com/watch?v=a9d8EBx4 ... re=related
io non le sento tutte ste note inutili =)
fly è un grande gruppo...
secondo me uno dei meriti piu' grandi di questa generazione di tenoristi è di essersi scrollati di dosso coltrane e brecker, che iniziavano a pesare un po' troppo (just smells funny, direbbe zappa). =)
Bel progetto...questo...lo conoscevo già..
...adesso non stiamo lì a contare le note di tutti i sassofonisti moderni...il mio era uno sfogo generalizzato...e poi il senso delle molte note è...molte note che suonano non mi dicono niente....
quello che ritengo importante del mio discorso è che il jazz ha imboccato la via dell'estetica, più che quella dell'espressione....si sta "europizzando" e sta abbandonando l'Africa, i campi di cotone...vabbè va il discorso è lungo...ci vorrebbe una bella serata davanti ad un bicchiere di rosso...
e si...
ma sti campi de cotone!!
cosa vuoi che ne sapesse dexter (o chi per lui) dell'africa e dei campi de cotone =)
pensa che ci sono pure quelli che suonano poche note, e pure brutte...
ahaha
m'hai fatto torna in mente i tempi della banda, quando un mi amico entrato da poco alla fine de un pezzo me guarda e fa
"bhe, stavolta 3 note l'ho fatte...
2 erano sbajate pero'"
Dexter no, ma suo padre da piccolo si e sicuramente suo nonno. E' inutile che faccio la lezione a te perchè so che queste cose le sai. La connotazione sociale e razziale è stata sempre presente nel jazz fino al free....oggi ne avrebbero spunti dalla società odierna e invece fanno a gara a chi cè la più lungo...scusate l'espressione...
@ropie se queste tre note brutte mi commuovono ...mi va benissimo...
per "brutte" intendevo "brutte" in tutti i sensi.
uhi uhi uhi e te pareva....Koko, che mi combini.....mah, io non credo che sia un mero discorso di quantità di note, quanto di avere o meno qualcosa da dire. Se partiamo dall'assunto che troppe note è sbagliato allora Coltrane che era, un cesso? Credo che Dario si riferisca più che altro ai tanti "robottini dattilografi" che spuntano come i funghi dalla Berklee -e non solo oramai- ma anche quella è una scelta che parte dall'assioma che prima impari tutto (e questo "tutto" si amplia sempre più, forse sì perdendo di vista l'essenza, ossia l'espressività) e poi trovi la "tua" strada. Tutto sommato, è coerente ai tempi nei quali viviamo. Alla fine ciò che conta è che praticamente tutti i nominati, defunti e viventi sono dei grandi musicisti con le loro peculiarità, e questo è già tanto. A me piacciono tutti, poi è chiaro che alcuni mi emozionano di più altri di meno, e per fortuna questo è così soggettivo oltre che variabile anche a seconda dell'umore di chi ascolta, che ognuno ha i suoi estimatori (non facciamo tifo da stadio....almeno nella musica). In fondo, la musica è condivisione, e se "arrivi" a qualcuno hai centrato il bersaglio (non tiratemi fuori ... l'Erba adesso.....eh!).
Secondo me Turner ha due palle grandi quanto una casa. Anche se è facile pensare che molti saxofonisti quel genere di cose le facciano per "studiare", il suo è un discorso armonico e ritmico ed anche melodico estremamente personale ed anche coraggioso. E poi ho sentito di suono "stitico" o effettato. A me in quei video sembra un suono nudo e crudo e pure bello grosso. Vedete quante differenze?
Altro esempio. Il nostro ropie. Avete ascoltato il progetto postato qualche tempo fa? Avete ascoltato che ricerca c'è in termini sonori? L'avete ascoltato quando suona il sax senza becco? Beh, magari non è proprio il genere di musica che metto su "per rilassarmi" ma stimo chi ha il coraggio di provarci, di reinventare un qualcosa che sembra destinato ad essere immutabile, in una serie di corsi e ricorsi storici (ricordate cosa dicevano di Trane ai tempi dei suoi primi "sheets of sound"?). Oppure non vale perchè non suona patterns? O forse che Anthony Braxton non ha la SUA melodia quando suona?
Davvero, non credo vi sia musica di serie A e serie B, a parte Papetti, Kennyggì e marchettari vari, ma solo musica. Lasciamo che ognuno suoni ciò che vuole ed ascolti ciò che vuole. Gente come Satchmo, Dexter Gordon o Chet Baker che si son potuti permettere (il verbo è esatto) di restare uguale a sè stessi sino alla morte e raccogliere proseliti oltre che giusti riconoscimenti non nasce tutti i giorni. Ci vuole anche una forza notevole per continuare senza "evolvere" quando tutti intorno a te sentono e manifestano l'esigenza del "nuovo". Così come è successo a Parker ed a Coltrane, o a Davis.
Perchè ciò non dovrebbe essere possibile per musicisti che pur non avendo raggiunto "quelle" vette, sentono l'esigenza di non suonare "standards" come si faceva 40 anni fa? E lo dice uno che ci prova a suonarli come li facevano 40 anni fa e che sarebbe ben soddisfatto di avvicinarvicisi.
Come disse qualcuno, a ciascuno il suo. Il mondo è bello anche per questo. E la musica....di più.
("scusate l'espressione" era per l'ortografia?)
comunque, se mi posso permettere, apprezzo molto la tua profonda ricerca sul sound e sul fraseggio gordoniano, ma forse è proprio questo che ti fa perdere un po' di sensibilità su quello che è venuto dopo... mangiare tutti i giorni anatra all'arancia alla lunga non giova.
Ringrazio Koko, ropie, tdazik fil e tutti i forumisti che partecipano a queste discussioni interessanti...mi pare a questo punto citare una bellissima espressione di Senese che risponde all'intervista di Lello Arena..
Senese"..ma a tte te piace 'a musica o 'o fumm?"
Arena"..'a musica!"
Senese "..e cchesta è 'a musica!!" :lol:
http://www.youtube.com/watch?v=UZkAs6lLDEk ...minuto 2e32
Porca puzzola... non pensavo di scatenare un putiferio, dicendo che lo trovo freddo.... ( mai detto che non è bravo ). Però a me personalmente ( e ribadisco a me personalemente ) non mi dà emozione. Me ne danno molta di più altri sassofonisti, che magari non eccedono in virtuosismi, ma che mi fanno "alzare il pelo" quando li ascolto. La mia non era nel modo assoluto una considerazione tecnica 1 perchè non ne ho la competenza , 2 perchè come già detto, sapessi fare la millesima parte di quello che fa lui... sarei a posto. Tolto questo.... "chapeau" per le sue innegabili doti tecniche
p.s per quanto rigarda il Sig. Papetti, ascoltarlo mi provoca un rilassamento della sacca scrotale e del suo contenuto, con precipitazione verso il basso.
http://www.youtube.com/watch?v=yV_LvgmhO-M
mi riferivo a questo solo.
il suono ha certamente meno effetti rispetto al precedente (dove però il sassofonista sceglie di suonare solo e già solo per questo merita tutta la mia stima)
sul suono non dico nulla perchè non ho avuto la fortuna di ascoltarlo in versione del tutto acustica.
una peculiarità condivisibile da tutti.
spesso Turner preferisce legare i suoni con intervalli molto vicini senza utilizzare la lingua quasi per nulla.
sicuramente una scelta artistica singolare e enon un limite tecnico.....
Il suono del disco è processato.Citazione:
Originariamente Scritto da fcoltrane
Il suono del video dove suona da solo... è praticamente privo di effetti (si fa fatica anche a sentire che hanno aggiunto un pizzico di riverbero).
Considera che nei video dove suona da solo, Turner suona a praticamente un metro dal microfono e in questa condizione il microfono registra in totale naturalezza (senza enfatizzare frequenze e dinamica).
Tra l'altro... con quella configurazione non entra nel microfono il suono "diretto" dello strumento... ma anche una percentuale rilevante dell'ambiente (proprio perchè il microfono è distante della sorgente).
Piuttosto... bisogna tenere conto della qualità dell'audio di YouTube, ma il suono è molto molto aderente al suono reale che sentiresti stando di fronte a Turner. :zizizi))
sento tanto riverbero.
forse è anche dovuto all'ambiente che amplifica il suono.
ho ascoltato Turner anche se non del tutto acustico ed il suono è molto più simile al disco che al primo video.
mi manca purtroppo la prova definitiva (un ascolto del tutto acustico).
nel video in pratica appare una brillantezza eccessiva che è data dall'effetto più che dal suono .
omogeneità ed intonazione invece sono proprio una sua caratteristica anche sul registro sovracuto.
'o fatt è che, c' a musica 'e Turnèr, nun'è fumm, Dariù...Citazione:
Originariamente Scritto da darionic
costruire qualcosa soli, in un teatro, è un contesto ben diverso rispetto, ad esempio, un ballad book, il processo e la condizione mentale saranno molto diversi. Tutto va contestualizzato, gli strumenti a disposizione per esprimersi saranno diversi e quindi anche la rappresentazione di sé stessi.
Esatto, ed anche questa è una scelta ben precisa, visto che uno degli altri elementi caratterizzanti questa musica è (ma non è detto che DEBBA ESSERE) l'interplay con altri musicisti...
http://www.youtube.com/watch?v=vC_h1A-U ... re=related
eccolo in una jam
o qui che sembra suonare con un filo di emissione
http://www.youtube.com/watch?v=Lt3r5E1xdWQ
ciascuno può fare le sue considerazioni
e nel video postato da Koko sembra suoni con un filo di fiato
Paragonare è fare categorie, a mio parere la cosa più infelice in una musica che diviene come il jazz.
Qui è il solo che si discute: suonare in solo facendo una nota alla volta non è mai facile, ci si mette lo studio che si fa, ci si mette lo storico (che è ormai consolidato) ci si mette quel che si è preparato per l'occasione.
Se mi paragonate Naima o Delta city Blues di Brecker a questo Turner, c'è un abisso... e se a paragone mettiamo qualche solo di Potter Chris: fa paura per quanta tecnica c'è. Ha detto bene koko per chi lo conosce Turner è un malato di esercizio, come ha ricordato Tzadik ha superato brillantemente il taglio e il riposizionamento delle dita riportato con la motosega, un miracolo.
Però noi parliamo d'arte e non ci si può soffermare davanti al lavoro di un'artista ostacolati da rigidità schematiche, perché così la bellezza dell'artista te la perdi!
Io rimango sempre incantato dalla produzione umana sia essa lavorativa musicale artistica: c'è la vita dietro, c'è il genio e c'é quella roba impalpabile dell'anima. A volte vedere passare oltre la vita e veder in un attimo scomparire quella grazia, mi fa capire come non va sprecato nulla e va goduto tutto quel che c'è al presente in cui si è.
Se poi non ci piace... Abbiamo molte altre opportunità (e se sei costretto da amici, con la grappa si "digerisce" tutto. Anche Turner. ;)
Docmax: "Paragonare è fare categorie, a mio parere la cosa più infelice in una musica che diviene come il jazz".
Condivido questa valutazione di Doc, ma, a mio avviso va estesa, a tutta la musica: c'è sempre la quasi "condivisione sottintesa"
che il jazz sia superiore...ma a cosa, scusate? Se il termine in sè racchiude infinite espressioni e visioni estetiche,
la congiunzione di "parallelismi" in convergenze, mi sembra l'unica e autentica possibilità che il jazz ha offerto e continua ad offrire.
Non comprendo quando qualcuno vuol dividere "espressione ed estetica": qualunque espressione ha in sè una visione estetica
cercata, ideale, sottintesa o in via di definizione.
Se proprio non si può fare a meno di paragonare, magari sarebbe giusto partire dallo stesso ambito espressivo;
in tal senso, sarebbe piu' costruttivo, far paragoni (ma serve?) fra musicisti che si sono dedicati a questa pratica
faticosa ed affascinante del solo improvvisato non accompagnato.
"Picasso" di Coleman Hawkins, "Good bless the child" di Dolphy...e via via tutti quelli che si sono dedicati a tale pratica:
Lacy, R. Mitchell, Jimmy Giuffre ecc. ecc. e magari cercare di comprendere i diversi "livelli applicativi" di tale pratica.
Magari, questo ha una maggior connotazione di senso.
Naturalmente, se poi si ama fare classifiche a tutti i costi, mescolare storicità e gusti, valori indiscutibili (ma cosa è indiscutibile?) o ri-definire definizioni indefinite...si fa uso di una "dialettica improvvisata" in cui le parole girano per definire se stesse, non ciò di cui parlano.
I suoni non hanno bisogno di senso, lo contengono: dipende da quali orecchie incontrano.
Concordo con le considerazioni che ha fatto Juggler.
La musica Jazz non è superiore a nulla: ribadisco che di fronte all'arte (ogni tipo di espressione artistica) bisogna mettersi nella disposizione d'animo di "godersela".
I suoni (come i colori come i movimenti come le parole) non hanno bisogno di senso.... (bellissima Jug!).