Tolto lo scuro, ti accorgi quando un becco va di più ed uno meno, poi subentrano i gusti, ma quando un vino sa di tappo...
Visualizzazione Stampabile
Tolto lo scuro, ti accorgi quando un becco va di più ed uno meno, poi subentrano i gusti, ma quando un vino sa di tappo...
e si e tra un vino sa di tappo & un becco sona che "basta guardarlo" un pò ce ne corre nè
Salve! Io da poco ho ho abbinato un bellissimo becco Aizen Jazz Master 5 (ASJM 5) al mio nuovo Alto,un R&C Silver professional, (argentato a spessore, che è diverso dal dire laccato eh!) probabilmente devo ancora suonare un pò questo nuovo becco, per esser in grado di gestirlo al meglio, ma quello che ho imparato suonando ormai da più di venti anni, è che spesso la prima impressione è quella che conta! sia che si provi un bocchino, un chiver, un sax ecc..non vi fate incantare da chi dice: Eh poi tanto ti abitui, (o peggio) tanto poi se lo studi risolvi...
L'impressione al primo soffio di questo Aizen ASJM 5 è veramente spettacolare :amore:: dovuta molto in realtà alla proiezione del suono naturalmente, ma è la qualità timbrica che colpisce su tutto, anche già rispetto al modello Aizen Soloist (qualità che si riscontra anche sugli armonici). Questo becco permette di fare praticamente tutto! una sensazione mai provata prima, perchè probabilmente su bocchini di fascia prezzo più bassa cone Otto Link, Lakey, Meyer, non si riesce a ottenere un equilibrio tra suono armonici e proiezione, almeno tra quelli da me provati
Un'altra cosa che colpisce subito al primo soffio è l'intonazione che ha il bocchino (praticamente perfetta) e la pasta sonora che risulta anche a chi ascolta molto bella e a differenza di altri bocchini non dispiace mai, perchè non è mai una sonorità eccessiva, o troppo scura o troppo chiara (come ad esempio quella del Dukoff). Risulta inoltre molto versatile. Si può suonare con l'effetto "subtone" (con molto soffio) oppure con molta pinza (quindi timbrando molto) e questo becco risponde sempre (tu ordini e lui fa). Occorre pochissima aria per farlo suonare, la proiezione è incredibile rispetto all'aria che si spinge dentro e questo forse è dovuto al tipo di camera. Ho provato il becco anche su altri sax come un innocuo modello da studio Yamaha E1 e vi giuro che il sax non sembrerà più lo stesso...sembra di avere tra le mani uno strumento professionale ..che so, un Custom EX o un Custom Z!)
A detta del rivenditore sembra che questi bocchini made in Japan siano praticamente (tutti) ottime imitazioni di vecchi bocchini, come ad esempio i vecchi soloist anche se chiaramente non saranno mai al pari di un vintage. In particolare però il Jazz Master risulta molto più versatile dei modelli Aizen Soloist, ha una brillantezza diversa ed è sicuramente più adatto alla musica moderna. Io comunque vi invito a provare il modello Jazz Master, perchè per adesso è uno tra i migliori mai provati (forse ho avuto culo che dire...ma in generale di marche e aperture ne ho provate tante credetemi).
Infine vista la precedente discussione un discorso sul prezzo lo devo fare: il mio ASJM 5 alla fine mi è costato 250 sacchi, è una cifrotta, ma sapete quanta gente ha 3-4 anche 5 bocchini ciofeka che suonano da schifo (col dire non voglio spendere molto e compro un bocchino non artigianale ecc..) e continua a tenerseli o peggio a cambiare in continuazione becco? io per primo ho fatto così per tanti anni e finalmente con questo bocchino Aizen credo di avere risolto molti problemi spendendo una cifra relativamente bassa rispetto a bocchini artigianali o vecchi vintage. Poi ognuno è libero di fare quel che vuole...
Infine un cenno sull'apertura..devo dire che è vero quello che dite sul forum, andando a cercare aperture come la 6 o peggio la 7 il suono dell'Aizen cambia notevolmente, si perde in armonici e forse si acquista in corposità del suono, ma questo capita anche su bocchini meno costosi. In definitiva credo che per l'alto un'apertura 5 di questo tipo di becco sia l'ottimale, e si riesca ad avere il controllo totale del suono, mantenendo i giusti armonici..in fin dei conti l'alto non sarà mai un tenore gente! (tra l'altro anche nel vostro forum vedo che la maggior parte dei sassofonisti sull'alto usa apertura 5, o mi sbaglio?)
saluti a tutti !
dicevo..ma l'aizen Jazz Master non lo ha provato ancora nessuno?? è moolto differente rispetto agli Slant & co.
dai su fatevi sotto e poi dite la vostra :ghigno:
:mha!(
Il Jazzmaster è un modello che esiste solo per contralto... gli Otto Link Slant sono "famosi" solo per tenore.
Il Jazzmaster dovrebbe essere ispirato ai Meyer Bros... ed è un po' più scuro/morbido del modello NY!
ma infatti è un peccato che non ci sia per tenore..penso che sarebbe stata un'ottima alternativa al mio buon vecchio OttoLink... :cry:Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Gli Aizen non sono gli unici bocchini di qualità sul mercato... Se puoi spendere 300€ per un bocchino hai l'imbarazzo della scelta! ;)
Sono d'accordo con quello che hai scritto anche sulla prova, io al tempo l'ho provato (il JM6) con un alto Jupiter e la sensazione che ho avuto è stata la stessa. ;)Citazione:
Originariamente Scritto da fbisbo76
@Tzadik Ho trovato la pace dei sensi con questo becco e quindi difficilmente lo cambierò anche se come dici tu sulla stessa fascia di prezzo c'è molto altro da provare..e poi non vorrei entrare a far parte dei malati di GAM (Get Another Mouthpiece) o peggio..GAS (Get Another Sax) non so se mi spiego! :ghigno: @Tblow Sono felice che anche tu abbia avuto le stesse impressioni su questo becco..in effetti come dicevo la particolarità sta nel timbro e nella proiezione..poi ognuno trova la propria pace dei sensi l'importante secondo me è trovarla e non scadere in un eccesso di GAM !
Beh, il mio è solo un parere personale, non mi posso considerare un esperto, c'è molta gente più in gamba di me per descrivere le qualità di sax e bocchini. Giustamente però su quella fascia di prezzo ci si può sbizzarrire, io non credo di poter preso da GAM o da GAS, almeno finchè le finanze continueranno a remare contro :ghigno:
Salve a tutti, ho preso da circa tre settimane un Aizen soloist 7 , prima suonavo con un meyer 8, e devo dire che come sonorita sul mio sax che è un super action 80 seconda serie nero è cambiato tutto, un suono da paura, molto più vero e potente, e nello stesso tempo caldo sui registri bassi.
http://www.youtube.com/watch?v=Y9CQcFWZ ... ideo_title
Sei passato a un bocchino più aperto e molto più efficiente di quello che avevi prima: c'era d'aspettari il fatto di sentire "grossi benefici"! ;)
I Meyer "brillano" sul contralto, non sul tenore.
L'Aizen Soloist è un ottimo acquisto e un ottimo bocchino da abbinare ai Selmer "moderni". :zizizi))
Non sono molto filologici rispetto ai Soloist Short Shank originali però non è assolutamente un problema.
il fatto è che il sax nero ha un suono già di suo molto scuro e quindi qualsiasi bocchino usassi restava come ovattato e un pò spento, adesso è come rinato ..... :alè!!)
infatti ho comprato anche un selmer apertura f soloist ma l' ho solamente provato e rimesso nella scatola, devo trovare qualcuno che lo vuole, io non riesco proprio a suonarlo :zizizi))
... quello è vero: i Selmer neri sono difficili da saturare!
Per come la vedo io, una laccatura nera su uno strumento come il Serie II non fa male (ho avuto un Serie II per 11 anni...).
Per avere un suono armonicamente ricco su strumenti simili, devi spingerli a limite con il rischio che il suono si inacidisca.
Un Aizen 7 riesce a gestire meglio una quantità e una pressione di aria superiore a quella che riesce a gestire un Meyer 8M (che è corrisponde è un 6 su scala Otto Link) perchè è più aperto ed è più efficiente.
Gli Aizen sono complessivamente molto omogenei (specialmente il Soloist) e compensano anche il "vuoto" sul registro medio e alto del Serie II: hai colto 3 piccioni con una fava!
Il Soloist puoi farlo aprire (così diventa pure più rivendibile)... e vedi come cambiano le cose. ;)