Salve a tutti, mi hanno parlato di bocchini giapponesi che sarebbero davvero molto belli, ma non riesco a ricordarne il nome, qualcuno sa dirmi come si chiamano e se qualcuno li ha provati quali sono state le sue impressioni??
Grazie
Salve a tutti, mi hanno parlato di bocchini giapponesi che sarebbero davvero molto belli, ma non riesco a ricordarne il nome, qualcuno sa dirmi come si chiamano e se qualcuno li ha provati quali sono state le sue impressioni??
Grazie
Sax Tenore La Ripamonti Custom 6 Series, Filippo Bucci Mouthpieces
Sax Soprano La Ripamonti V-Jazz, Filippo Bucci Mouthpieces
non conosco il Primo, ma mi riesce difficile pensare che possa esistere un becco in ebanite migliore del mio Aizen LS 8*, una roba davvero fantastica a mio giudizio
Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
socio onorario del club Mark VI Society
tenor sax:
Selmer SA80 serie I
Grassi T460 Jazzy line
sopr.sax:
R&C R1
se ti capita l'occasione prova anche l'insuperabile WoodStone By Ishimori in HR Traditional Jazz M chamber per tenore, parliamo sempre di japanese mpcs!
L'apertura da sola non è un fattore indicativo per stabilire a priori se il bocchino è facile o meno.
È sempre una combinazione di fattori ed elementi costruttivi.
I Mouthpiece Café (compreso il "Primo", che altro non è che una copia di uno dei primi Early Babbitt) è concettualmente differente sia da un Aizen Slant sia da un Aizen Soloist (che è una copia di un Selmer Soloist).
Sui Mouthpiece Café il target è un po' più ristretto: sono bocchini che hanno una resistenza media... e riproducono una pasta sonora densa, che ritrovi negli originali.
Gli Aizen sono per tutti... il suono del modello Slant (per esempio) è più "asciutto", però il bocchino risulta tanto tanto tanto facile da suonare... anche se lo prendi 7*/8/8*: questo ti permette flessibilità con le ance... o semplicemente nella gestione dell'aria.
L'Aizen Soloist, poi, suona con il pensiero... forse un Soloist #9 a livello filologico è un po' una forzatura... ma un po' per la camera (che non è niente di nuovo), un po' per come come è costruito... è comunque un prodotto facile.
L'apertura poi è una questione di flessiblità, di aria e di abitudine...
Più che armonici o non armonici... un bocchino che assomiglia a un Otto Link suonerà comunque differente da un bocchino che assomiglia a un Soloist.
Non credo che il confronto regga... qualitativamente sono cose diverse.
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Pure io preferisco il Primo all'Aizen Slant, all'Aizen Soloist... e all'Ishimori... questione di gusti però.
sì questione di gusti:
Aizen TSLS è un buon becco così come Mpc Cafè Primo che tra l'altro ha un costo interessante per quello che offre se paragonato ai vari "premium"
Grazie dei consigli, rifletterò su tutti quanti e per ora continuo con l'Aizen SO perchè su quello mi pare di riuscire a lottare meglio per correggere il mio difetto principale che è ancora quello di stringere sulle palmari per farle uscire intonate, essendo per me più facile nelle note alte se mi scappa di stringere cresco e me ne accorgo più in fretta,
Poi vedrò quale sarà il becco definitivo, sempre che arrivi a trovarne uno
Mi dispiace per Algola ma il Primo comunque resta nel mio parco becchi per quando deciderò di rifare il sughero
Rigrazie
grande è la confusione sopra e sotto il cielo
Ernia, te lo ripeto, appena desidererai disfarti di quel primo me lo prendo io, così faccio la coppia... tienimelo al caldo.
Per quanto riguarda l'aizen se hai trovato il boccino facile conviene concentrarsi e insistere su quello così la produzione del suono diventa un problema secondario e ci si può concentrare sulle note!!!
Tenore: Selmer SBA 49xxx
Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
Tenore: Selmer Reference 36
Algola Mark I (0.108")
Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H
Se stringi tanto sulle note palmari... non ti serve un bocchino più aperto.
Ti serve stringere meno.
Magari era meglio passare a un bocchino un paio di numeri più chiuso, restare lì per un po' di tempo... e poi tornare al bocchino più aperto.
Un bocchino con la camera più stretta ti aiuta ad avere meno bisogno del "supporto" (che ti arriva dal diaframma)... ma a livello non ti aiuta.
La scelta di bocchini aperti o molto aperti spesso è dovuta a ragioni più che altro sonore (hai meno focus... senti più l'aria dentro il suono)... ma comunque guadagni da una parte, perdi dall'altra.
Poi ognuno (anche grandi tenoristi... perchè altisti che usano aperture mostruose ce ne sono pochi) fa i suoi conti e accetta i pro e i contro.
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Alla fine devi suonare con quello che ti è più comodo... se devi suonare con altre persone, l'intonazione è più importante di altre cose: su questo non si discute.
Non è che io abbia scelto questo becco per l'apertura, è lui che ha scelto me per puro caso
Probabilmente spingo poco di diaframma e la camera piccola mi aiuta nell'intonazione, così quando mi parte il riflesso pavloviano dello stringere se tocco le palmari cresco e accorgendomene sono obbligato a mollare. Per ora mi è comodo, se perdo l'abitudine magari riprovo con gli altri.
Per ora non sono in grado di suonare con altre persone, speriamo nel futuro![]()
grande è la confusione sopra e sotto il cielo
Secondo voi per un AIZEN SO 8* sono più indicate ance FILED oppure UNFILED? (pensando per esempio alle RicoSelectJazz)
Sax tenore: Selmer MKVI;
Sax soprano: Yamaha Yss 82zrs (silver);.
Sax baritono: Yanagisawa B-WO10.
È una domanda per cui non esiste risposta né una risposta univoca, né una risposta razionale.
Fai i tuoi esperimenti e trova il tuo equilibrio (compatibilmente a quello che il bocchino può realmente dare!)
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