Visualizzazione Stampabile
-
Nessuno ti impone niente...ma affermazioni del tuo tipo sono la quintessenza della chiusura culturale e intellettuale per tutto ciò che è "diversitÃ*"...complimenti vivissimi...e applausi! Argomentare è sempre piu' faticoso...che rinchiudersi nelle proprie false certezze/sicurezze... del"
o siete come me...o siete contro di me..." Che pena!
-
Per ropie
Skyes of America...è di Coleman indubbiamente...scritto da materiale che Coleman aveva accumulato in un arco di tempo molto lungo e che prevedeva una scrittura su "unisoni" di una certa complessitÃ*...ma l'orchestrazione non è sua...scusa, ma non ricordo di chi è...e tuttavia ciò non toglie nulla al fascino complessivo dell'opera...e anche il fatto dei "problemi scritturali" è reale...credo che l'elaborazione della sua concezione "armolodica" lo abbia portato nel tempo a non considerare il "problema scritturale" in termini tradizionali, ma ad elaborarne uno suo "personale"...anche Braxton scrive la sua musica usando un "sistema scritturale" simile a quello dei compositori strutturalisti...i problemi naturalmente si pongono quando si deve comunicare ad altri il proprio...linguaggio! I brani di Coleman presenti sul Real Book...sono un'approssimazione di come originalmente sono...
Faccio una piccola digressione...per chi ha "contorcimenti" di pancia o altri malesseri a causa di Coleman...
Gershwin...non sapeva "modulare"...stranezza vero? Ebbene, sì componeva tutto in F e aveva un sistema complesso per passare ad altre tonalitÃ*...lessi questo su un testo di musicologia a lui dedicato diversi anni fa...magari qualcuno sapendo questo tra un po' dirÃ* che anche lui avrebbe scritto la "Rapsodia in blu"... dico ciò per affermare che è altamente "distorto" il concetto di musicalitÃ* così come è accademicamente inteso e come ancor oggi viene perpetuato attraverso le varie didattiche...l'uomo è di per sè "musicale"...ma c'è un "mistero" di come ciò avvenga in ogni singolo individuo che non è stato ancora svelato e non so se mai si potrÃ* fare...rimane l'amara constatazione che la "musicalitÃ*" almeno in Occidente diventa adattamento a ciò che "culturalmente" è stato definito musicale...e non all'apertura percettiva che ogni singolo può avere verso i suoni e ai tipi di "intelligenza" che ciò può generare...
-
Per quello che riguarda la mia chiusura mentale sono daccordo... Infatti ho saltato tappe fondamentali quali il rock e il blues.... però vorrei dire una cosa.... chissenefrega!!! piuttosto che fare come un sacco di miei amici che arrivati al blues si sono fermati li, preferisco la mia chiusura mentale che mi porta all'emozione tra le note di Debussy o quelle di Coltrane o Petrucciani o chi per loro.. comunque la mia era una considerazione strettamente personale, non ho detto che tu sei scemo perchè ascolti free, cosa che invece trasuda dalla tua risposta nei miei confronti... Viva la sperimentazione e viva chi apprezza, io resto nella mia stanzetta ad ascoltare quello scarso di Miles Davis.......
-
..... tra l'altro ho avuto il piacere di ascoltare Coleman dal vivo a Bologna molti anni fa.... e devo dire che mi ha dato una gran carica.... ma se devo dire che mi ricordo di lui quando elenco i miei musicisti preferiti.... questo no.
-
Ognuno ha le sue..."contraddizioni"...non ascolto solo Coleman...tuttavia, chiamare "sperimentale" un autore che è un "classico"...giÃ* un pezzo di storia del jazz...mi sembra anacronistico e fuorviante...per la cronaca Coleman quest'anno ha vinto il premio Pulitzer per la musica...
le "sperimentazioni" oggi vanno in tutt'altre direzioni...