Re: James Carter, fantasticamente libero di far ciò che gli
Questa questione del montaggio, non è molto bella effettivamente, ma direi che non sia un motivo per rifiutare un artista, il montaggio si fà nel cinema, lo fà chi scrive, chi disegna fumetti, insomma mi sembra abbastanza normale.
Poi se andate ad ascoltare James Carter dal vivo, lì non ci sono montaggi, io l'ho sentito, diversi anni fà, ed è impressionante e poi ha anche questa grande facilità, di passare da un sax all'altro e da un clarinetto all'altro, senza alcun problema.
Re: James Carter, fantasticamente libero di far ciò che gli
Se parliamo di produzioni indipendenti, il discorso cambia: l'artista è chiamato ad essere parte in causa, nelle diverse fasi produttive...
Il marketing della comunicazione (ma dobbiamo riferirlo soprattutto alle multinazionali discografiche) può essere direzionato diversamente rispetto alla strutturazione/confezione del prodotto: per cui, ciò che realmente avviene può essere "celato" per accordi contrattuali tra l'azienda e l'artista quanto per evidenti ragioni promozionali...
Ad ogni modo, tutti i "prodotti culturali" come giustamente afferma Zulusax
oggi sono sottoposti allo stesso standard d' "impacchettamento":
l'attenzione è posta sul target
e tutte le "azioni" sono costruite per soddisfare
le aspettative ed esigenze di uno specifico target
che permette l'esistenza/competitività
di quel prodotto sul mercato.
Re: James Carter, fantasticamente libero di far ciò che gli
sono d'accordo, ma oggi come ieri, le logiche commerciali sono sempre esistite, si sono solo evolute in considerazione della maggior concorrenza e del mercato che si è ristretto. Alla fin fine sono secoli che il denaro si è sostituito al baratto.
Re: James Carter, fantasticamente libero di far ciò che gli
beh però è proprio una bomba sto pezzo :D