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Re: MusikMesse2009
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Originariamente Scritto da emiliosansone
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Originariamente Scritto da davidbrutti
Provato pure quello: da possessore di SAII basso posso assicurarti che l'IW gli somiglia solo esteticamente. GiÃ* il Selmer presenta grossi problemi strutturali, l'IW mi ha dato l'impressione di esser fatto di burro. Inoltre manca totalmente la profonditÃ* di suono del Selmerone e la facilitÃ* sui gravi.
Purtroppo non sono daccordo sulle tue affermazioni e mi spiego:
Un conto è partire da un progetto e cercare di migliorarlo apportando modifiche e cercando di eliminare i difetti del modello precedente.Questo ad es. è il caso di keilwerth che propone un sax basso con caratteristiche simili al Buescher True Tone ma molto più confortevole, solido e intonato: dopo averlo provato mi sento di dire che non è un copiaticcio fatto al risparmio. Il problema è che per fare questo tipo di ricerca e apportare questo tipo di modifiche i prezzi salgono in modo esponenziale, talchè il buon basso SX90 costa un'occhio;
un conto è scopiazzare un modello blasonato facendolo produrre in paradisi industriali offrendo al mercato un prodotto estremamente economico (ma neanche tanto come si è visto) ma che tuttavia risulta essere un'ombra rispetto all'originale: un clone;
C'è una bella differenza tra un "clone" e un'innovazione: il Super Balanced risulta essere un'innovazione del vecchio Balanced Action in quanto quest'ultimo pur essendo un'ottimo sax aveva delle pecche dal punto di vista della meccanica e dell'intonazione. Questa a mio parere è un'innovazione. Il Basso IW con tutto il rispetto per i nuovi mercati è un clone puro e a me non interessa.
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Re: MusikMesse2009
Citazione:
Originariamente Scritto da emiliosansone
Per quanto riguarda i tubax, da quanto riferisci, si può anche supporre che quel progetto al momento non è ulteriormente migliorabile, se i suoi limiti timbrici derivano dal canneggio "esile". O lo si accetta così com'è, o si opta per il tradizionale contrabbasso.
Mi sento di contestare anche questa affermazione:
la brasiliana Stainer sta lavorando da qualche annetto su di un contrabbasso e subcontrabbasso compatti ma che conservino delle caratteristiche di canneggio simile al contra esteso. Io ho collaborato personalmente con loro e ora stanno arrivando i primi risultati. Ci ho fatto pure un disco col contra compatto (ma a canneggio largo)! Di conseguenza anche il progetto ottimo e innovativo del tubax è migliorabile. Questa a mio parere è una seria attivitÃ* di ricerca: si parte dall'idea del tubax e si cerca di superare i suoi limiti, non facendo dei cloni a basso costo.
A mio parere la sperimentazione non potrÃ* mai arrestarsi in quanto continuamente entrano in gioco nuovi materiali e nuove macchine che permettono di ottenere risultati impensabili.
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Re: MusikMesse2009
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Scusate il post lungo, spero sia apprezzato!
Ma scherzi? Grazie per il tuo bellissimo post!
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Re: MusikMesse2009
a guardare le foto il musikmesse sembra il paese dei balocchi :slurp:
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Re: MusikMesse2009
Citazione:
Originariamente Scritto da davidbrutti
la brasiliana Stainer sta lavorando da qualche annetto su di un contrabbasso e subcontrabbasso compatti ma che conservino delle caratteristiche di canneggio simile al contra esteso.
Ma quanto sono grandi fisicamente sti strumenti? :BHO:
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Re: MusikMesse2009
Il tubax in Mib è alto più o meno come un baritono (forse qualcosina in più). Anche la larghezza più o meno è quella di un bari discendente al la.
Il tubax in Sib è molto più grande. ArriverÃ* a misurare più o meno come un sax basso.
Il contra eppelsheim è un contra esteseo e, anche se il cannegio è ridotto, l'altezza sfiora il metro e ottanta.
Il contra compatto Stainer è alto come un tubax in mib ma è un pò più "ciccione" visto che il canneggio rispetta approssimativamente le dimensioni originali di un contrabbasso tradizionale.
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Re: MusikMesse2009
Azz... a spanna pesano un botto... poi considerato che devono viaggiare dentro un rack, per spostarli ci vuole il "muletto" e per trasportarli almeno un Ducato... :roll:
Certo però che quelle frequenze a emetterle... sono soddisfazioni! :yeah!)
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Re: MusikMesse2009
Il discorso si fa interessante, anche se in apparenza, a questo punto, è diventato un poco complicato. Vado e mi spiego:
Come ti ho giÃ* detto, David, non ho problemi ad accettare la tua opinione. Tu dici che pure il basso IW da 15.000 dollari è una ciofeca? Va bene: ne prendo atto. Se permetti, tuttavia, a questo punto mi ricorderò del tuo giudizio se e quando mi capiterÃ* di leggere altre opinioni in merito. Dico "leggere" perchè non sono intenzionato a incasinarmi ulteriormente con i registri estremi. Mi ritrovo giÃ* più che indaffarato con i 4 tagli principali, dato che non faccio il sassofonista di mestiere.
Il fatto centrale è un altro: la tua opinione sui sax bassi IW corrisponde esattamente a quella che mi ero formato una ventina d'anni addietro in generale sui sax di produzione orientale provenienti da marchi poco conosciuti: Ciofeche. Semplici imitazioni a basso costo, generalmente mal riuscite, di strumenti più blasonati. Ricordo di aver usato un contralto Dixon per un paio d'anni. Lo facevo andare, ma si decomponeva a vista d'occhio ed era cronicamente stonato sulle note "da palmo".
Adesso la situazione mi sembra sostanzialmente diversa. I taiwanesi, per esempio, mi pare che procedano "a passo di carica" in modo autonomo proprio sulla qualitÃ* del prodotto. In sostanza sto dicendo che al momento, secondo me, non imitano più nessuno. Tanto è vero che molti produttori apparentemente Occidentali non fanno altro che commercializzare strumenti taiwanesi, a cominciare proprio dal Paul Mauriat, per finire agli attuali Grassi, passando per Cannonball, IW, eccetera...
Le soprastanti affermazioni non sono valide per gli strumenti "estremi". Il soprillo, il basso e il (sub)contrabbasso hanno un mercato limitato. Tu stesso, David, dici che il Selmer basso non è sufficientemente prestante. Un motivo c'è: i costi di ricerca e sperimentazione si devono comunque scaricare sul cliente finale. Se dopo 160 anni il sax basso non è ancora a posto, stando a quanto dici, vuol dire che non ha abbastanza clienti.
Facciamo un altro esempio: il soprillo di Eppelsheim costa 4000 dollari, e probabilmente li vale tutti. Quanti professionisti o amatori sono disponibili a sganciare cifre simili per acquisire uno strumento "difficilmente usabile" lungo pochi centimetri?... Lo stesso ragionamento vale sulla gamma bassa. Non vale, invece sui tagli principali: i 4 tagli principali consentono a tutti i produttori di scaricare i costi di ricerca su un numero rilevante di clienti finali, in modo da poter recuperare i suddetti costi "per qualche dollaro in più" a esemplare, se il prodotto è valido.
In termini più semplici, sto dicendo che i costi di ricerca e sperimentazione sono, in generale, facilmente sopportabili se il produttore dell'oggetto ha tanti clienti. In caso contrario i prezzi di vendita al dettaglio si vanno a scaricare su pochi acquirenti, disposti ad acquistare un oggetto "atipico" a prezzi ipertrofici. Questo tipo di oggetto si evolve, di conseguenza, più lentamente rispetto ad altri oggetti più vendibili.
In parole ancora più spicce, mi sembra di poter affermare che se ci riferiamo ai tagli "classici" del sassofono gli strumenti "made in Taiwan" hanno ormai poco da invidiare a chicchessia, perchè non si può più parlare di semplici copie. Se invece ci vogliamo riferire ai tagli "estremi"... beh... mi sembra che su questo terreno la battaglia è ancora aperta per tutti.
Rimane da spiegare il perchè molti professionisti preferiscono ancora esibirsi con strumenti vintage. Che costoro siano degli inguaribili tradizionalisti? O ritengono che il sassofono abbia giÃ* raggiunto la sua massima evoluzione? O pensano più a esprimersi che allo strumento? Mah...
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Re: MusikMesse2009
Scusami ma anche su questo non sono daccordo: soprillo e contrabbasso sono strumenti estremi e ancora poco utilizzati (anche se in ambito classico molti professionisti si stanno avvicinando a tali strumenti). Il basso ormai inizia ad essere piuttosto diffuso: quasi tutti i conservatori ne hanno acquistato uno poichè si utilizza nell'ensemble di sassofoni tradizionale e a livello europeo il mercato ultimamente si è molto allargato.
Non è più come 15 anni fa quando avere un sax basso era una cosa "anormale". E' per questo che tante ditte si stanno interessando a questo strumento, mica lavorano a rimessa!
Il problema dei tagli estremi (e lo dico da cultore di tali strumenti) risiede proprio nel range "estremo" che richiede soluzioni particolari che purtroppo a oggi solo poche ditte europee riescono ad attuare. Cinieserie et similia a oggi riescono a copiare approssimativamente l'estetica dello strumento. Purtroppo da copiare resta tutto il resto!! Il problema sostanziale risiede anche nei materiali impiegati e nel tipo di lavorazione utilizzata: il sax basso costa molto anche perchè richiede una enorme quantitÃ* di metallo, tamponi più grandi e una lavorazione quasi interamente manuale. Per questo a oggi è impossibile produrre un buon sax basso (o sopranino) decente a prezzi bassi.
Per quel che riguarda gli altri tagli i Taiwanesi sono riusciti ad arrivare a un buon livello di produzione o meglio di "riproduzione" e, anche se suonano discretamete a me non interessano in quanto copie di uno strumento che giÃ* posseggo e che sinceramente non ha nulla a che vedere con gli strumenti testati al musikmesse: capisco tuttavia che tali strumenti vadano a coprire il mercato degli strumenti da studio e intermedi.
Per quel che riguarda il basso selmer è vero che per me non è ancora abbastanza perfezionato ma a mio parere resta pur sempre il miglior sax che attualmente produce la gloriosa ditta francese: è uno strumento fabbricato con cura artigianale, migliorabile senz'altro ma estremamente avanzato rispetto agli altri strumenti in produzione.
Il vintage? presto detto (anch'io ne sono un cultore assoluto visto che posseggo 3 mark VI e svariati conn): da anni le ditte più blasonate (e a questo punto anche cineserie et similia) stanno propinando copie su coie del buon vecchio mark VI il quale resta purtroppo (e per mia fortuna) ineguagliato. Perchè acquistare una copia (costosa o meno) di qualcosa che sul mercato giÃ* esiste da 50 anni e che resta insuperata sotto quasi ogni punto di vista?
Io rispondo così: io mi tengo i Mark VI!!!
Eppure a mio parere la lunga strada verso la perfezione è ancora lontana.
ci si concentra soltanto sulla produzione di strumenti decenti a prezzi bassi (cosa rispettabilissima) ma si soprassiede completamente sule problematiche che da sempre affiggono il mondo del sax come ad es.: la rumorositÃ* delle meccaniche e dei tamponi.
Ps.: anch'io sono convinto che bisogna concentrarsi più sulla musica e meno sul setup. Tuttavia il discorso è incntrato sul musikmesse e pertanto si parla di strumenti, marche, innovazione e quant'altro riguardi il setup. Meglio a mio parere non uscire dal seminato, anche perchè il rischio di fare esplodere discussioni inutili (tipo guelfi contro ghibellini) è altissimo...
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Re: MusikMesse2009
Mettiamola come vogliamo, David, ma mi sembra praticamente molto difficile che uscendo dai 4 tagli principali ci si possa auspicare una diffusione degli altri tagli più estremi fuori da una piccola parte del mercato professionale. Comunque, per quanto mi riguarda, ho concluso.
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Re: MusikMesse2009
Questo non si può mai dire: conosco moltissimi professionisti con cui lavoro quotidianamente che hanno acquistato dei sassofoni bassi (selmer) e stanno cominciando ad interessarsi ai contrabbassi (li ho messi in contatto con Stainer personalmente). Inoltre a livello europeo stanno nascendo numerosi sax-choir (ensemble di sax con più di 20 elementi) i quali contano tra le proprie file soprilli, sopranini, bassi e contrabbassi: ne conosco alcuni in Spagna, Inghilterra e germania. Non prenderei come esempio di mercato quello che succede nella nostra piccola e (lo dico a malincuore) un pò arretrata italia...
Ecco alcuni esempi:
http://www.saxchoir.com
http://www.wollie-kaiser.de/timeghostho ... phonmafia/
Il mondo musicale si evolve in continuazione, nonostante tutto!
In italia, ovviamente, la diffusione di tali strumenti è molto limitata, ma non mi pare che il mercato italiano faccia molto testo ultimamente... E' chiaro che tali strumenti non potranno mai a mio parere aspirare a una fetta di mercato vasta quanto altri tagli più "comuni". Ricordo tuttavia che una 15 di anni fa anche il baritono era uno strumento assolutamente originale e poco diffuso: oggi invece ci sono moltissimi strumentisti che posseggono e suonano il sax baritono!
E comunque il discorso non è da parte mia incentrato sulla maggiore o minore diffusione di sax inusuali: constato semplicemente che poche sono le aziende che lavorano in modo serio tra quelle presentate al Musik Messe. Tutto qua
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Re: MusikMesse2009
ha ragione David, l'unico che fa sperimentazine sul sax è il grande François Louis! pochi sanno che le sue innovazioni sulla meccanica sono millenni avanti all' ormai vecchio sistema originale! Emanuele Cisi, amico e cliente strafelice di François, mi ha detto che dopo aver messo le mani sulla meccanica dell'aulochrome suonare sulla normale meccanica del sax era come, testuali parole, suonare un carciofo... dovessi mai andare alla musikmesse andrei a vedere quasi esclusivamente i bocchini, sui quali si fa vera innovazione!
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Re: MusikMesse2009
Condivido appieno la tua idea: per quel che riguarda i becchi ho avuto numerose e piacevolissime sorprese al musikmesse: ho potuto toccare con mano i nuovi modelli della Jody Jazz (il DV per basso FENOMENALE!!! e il Norteno), i nuovi FL per alto e i becchi in cristallo di Pomarico che sta proponendo una propria linea adatta principalmente a musicisti "classici".
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Re: MusikMesse2009
Citazione:
Originariamente Scritto da Jacoposib
ha ragione David, l'unico che fa sperimentazine sul sax è il grande François Louis! ...
Minkia!... qua si parla di "millenni avanti"... Se non vado errato l'aulochrome non è altro che un sax soprano doppio, che può suonare sia in modo monofonico che polifonico, a 2 note. Il prossimo passo quale sarÃ*? Assemblare 3 tenori? 2 contralti? 4 Baritoni? 6 Contrabbassi? Un mix di tutti questi tagli con un multibocchino?...
Dai, ragazzi, stiamo calmi con la "libidine sperimentale". Gli sperimentalismi vanno sempre bene, ma cerchiamo di rimanere coi piedi per terra: per quanto mi riguarda, al momento, preferisco continuare a suonare quel "carciofo" monofonico chiamato saxofono sul quale, a ben vedere, fino ad oggi nessuno è riuscito ad andare molto più in lÃ* dell'inventore, che ha fornito a tutti "la pappa quasi pronta".
Se verrò a sapere che qualcuno ha realizzato un sax a 5 ottave, monofonico, monotubo e dotato di un solo bocchino, capace di suonare con le diteggiature normali, comincerò a gridare al miracolo. Nel frattempo preferisco mantenermi prudente. Pertanto lascio in pace i "millenni" sia avanti che indietro. Onore al vecchio Adolfo Sax, e anche ai carciofi, che funzionano "contro lo stress della vita moderna", come recitava una vecchia pubblicitÃ* televisiva...
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Re: MusikMesse2009
Citazione:
Originariamente Scritto da davidbrutti
--- ho potuto toccare con mano i nuovi modelli della Jody Jazz (il DV per basso FENOMENALE!!! e il Norteno), i nuovi FL per alto e i becchi in cristallo di Pomarico che sta proponendo una propria linea adatta principalmente a musicisti "classici".
Con un JodyJazz DaVinci sul sax basso... il suono lo mandi a chilometri di distanza! :yeah!)