bravo complimenti
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bravo complimenti
Grazie!
Sulla questione del confronto Yamaha - Grassi sono aperto a tutti i suggerimenti....
Ho messo nella pagina FB un paio di video dove suono entrambi gli strumenti in modo da fare confronti.
https://www.facebook.com/pages/Resta...00839486931873
Dal confronto a me sembra che lo Yanaha abbia un suono (per ora) più caldo. Il mio Grassi appartiene a una serie iniziale forse meno curata delle tirature successive, ha un suono molto più "aperto". Meno gradevole, onestamente.
Tutto questo nei limiti delle capacità del suonatore..... altri più bravi di me magari riescono a ottenere un timbro migliore dallo stesso strumento.
Ditemi voi cosa ne pensate.
A me sembra di aver ripristinato il timbro che ha sempre avuto da quando l'ho comprato nel '79: molto "aperto", un po' troppo squillante e poco "cavernoso" come invece sarebbe più gradevole.
C'è qualche altro fattore che ptrebbe migliorare il timbro?
Adesso che il Grassi è ritornato operativo c'è molto da lavorare su altri fattori quali:
- durezza ancia - finora ho usato anche soft per riabituare il labbro con moderazione. Potrei salire di durezza e modificare il timbro.
- bocchino - standard Yamaha 3C. Merita provare altro?
- correzione intonazione/chiver/sughero chiver - per accordare il sax mi tocca allentare parecchio il bocchino, perdendo aderenza. O mi invento qualche modifica al chiver, o risughero il chiver consentendo una presa migliore anche se lo allento, o.... non so cosa altro inventarmi.
Qualcuno di questi fattori può incidere positivamente sul timbro dello strumento?
Qualche suggerimento su questi temi?
Grazie anticipate!
Roberto
Ciao Nero,
sono solo in parte daccordo con quello che mi dici,
una colonnetta mi è stata saldata da un tecnico proprio un mesetto da prima di iniziare il restauro.
Ha usato una pasta speciale a base di argento, non semplice stagno (che ha un punto di fusione più basso e risente maggiormente del calore),
Sono daccordo che lo shock termico può daneggiare la saldatura (fratture), ma, se la saldatura è fatta a modino, ha molta superficie a contatto con entrambe le parti e dissipa a sufficienza. Comunque aggiungerò nel testo della pagina FB qualche nota in proposito e di mettere una pezzuola bagnata a protezione della saldatura come suggerito da Nicola.
Ti suggerisco anche che se i problemi di intonazione sono tali da doverti far muovere il bocchino "troppo" dovresti controllare bene l'apertura delle chiavi...( previa una padronanza di emissione e controllo del,labbro che non comprometta l'intonazione, ma se sul Yamaha non ti succede...) registrando le altezze di tutte le chiavi per regolare tutte le note al meglio possibile...inoltre non sono molto d'accordo col tecnico che ti ha saldato ad argento una colonnina sul corpo...ma ormai...
Per quel che so sono pochissime le parti saldate ad alta temperatura e sono quelle che non si toccheranno mai,praticamente solo le "cuciture" longitudinali su fusto e campana,mentre la saldatura della campana al fusto è fatta a stagno proprio per consentire la facilità di distacco della stessa dal fusto,le colonnette sono saldate a stagno (saldatura tutt'altro che debole)...quindi bisogna proteggere le colonnette dal calore per evitare che,mentre suoni,ti possa ritrovare con pezzi caduti.Comunque anche se una colonnetta salta via non è un dramma,solo una seccatura che vale un'ora di lavoro per me incapace saldatore!
il nero
la pasta SNAG (stagno argento) ha una percentuale di argento pari al 3%. E' più una questione di marketing che di "resa".
E' comoda perché contiene anche l'acido antiossidante ZnCl2, costa un botto. mai usata.
Ciao Robbye, il lavoro "meccanico" mi pare ben fatto, ma io non ne capisco un tubo. Mi lascia un po perplesso la regolazione delle varie chiavi, sentendo i video che hai messo su FB mi pare ci siano chiare difficoltà a livello di emissione, tibrica ecc... non sarebbe forse il caso di far provare il grassi a qualcuno un po più avanti dal punto di vista di controllo del suono e insieme a lui apportare eventuali modifiche? Spesso leggo post di gente che per passione e direi con passione, si cimenta nel fi da te, ma poi il lato pratico, suonare, è quasi messo in secondo piano. Un po come se io volessi fare il meccanico e non saper guidare. Forse sbaglio io, ma nel mio immaginario un riparatore è prima di tutto un buon/ottimo sassofonista. Ma magari sbaglio io, come detto, non ne capisco un tubo.
Come non quotarti.......
Spero anche che il video di regolazione delle chiavi della mano destra sia stato fatto ad inizio lavorazione. Si nota tantissimo che ogni chiave chiude per conto suo e per far chiudere il tampone bisogna agire con forza sul tasto. La chiusura dei tamponi deve essere perfetta senza far pressione a tasto chiuso.
Ciao a tutti e grazie per le risposte,
ho qualche risposta ai vs. post e alcune novità:
- tralascio le saldature perché non saprei trattare il tema, sono stato soddisfatto di aver fatto saldare una colonnetta e di aver risolto un problema.Sicuramente ne sapete più di me.
- il video era a inizio regolazione e doveva esssere "esagerato" perché si capisse il senso della ricerca della chiusura perfetta. Con due mani si lavora meglio.... l'altra aveva il cellulare in mano per il video. A regime la "sovrappressione" (quanto deve ancora chiudere la chiave dopo aver già chiuso quella collegata) era veramente minima. Soprattutto ho controllato tutto scrupolosamente con il Led a fine lavoro. Credo che ci sarà un po' di assestamento iniziale dopo qualche sessione di utilizzo, quindi, visti i giochi e gli spessori di cui parlavo, meriterà un coltrollo successivo.
- ho fatto provare il Grassi a un amico professionista, jazzista e arrangiatore molto preparato.
Dice che il restauro è buono e soprattutto ho sentito i suoni che ha saputo tirarci fuori e questo mi ha molto incoraggiato.
Mi ha suggerito alcuni punti in cui lavorare di sughero per evitare che le chiavi partano da posizioni eccessivaente aperte, fatto che in effetti influenza la timbrica e a cui non avevo posto la giusta attenzione.
Poi, certo, anche io dovrò fare una bella "revisione" per ritornare al controllo sull'emissione che avevo 25 anni fa...... così più che suonare "raglio..." ;-)
In questa fase cerco di concentrarmi sulla suonabilità del Grassi, vedrò di farlo testare ancora
Comunque mi ha anche dato la dritta di usare una cartina per sigarette come "spessore" per l'imbocco del chiver sul fusto che va lento.
Eventualmente farò così anche per accordare il sax e allontanare bocchino senza perdere la presa
(o avete qualche suggerimento migliore?)
Infine ho scoperto che il sax tenore Yamaha che mi hanno prestato è un mod. 62 comprato nuovo nel 1981. Insomma un sax professionale, non una chiavica qualsiasi.... suonato pochissimo per giunta. La meccanica infatti è tutta di un altro mondo rispetto al Grassi.
Ora proverò a correggere come detto sopra i sugheri.
Poi cambio ancia e cambio bocchino usando l'originale (4C) dello Yamaha.... Poi vi racconto.
Grazie ancora per i consigli.
Rob
A meno che tu non faccia ripassare l'innesto da un professionista di solito si usa il nastro di teflon (quello per le tubature dell'acqua per intenderci) si appunto per eliminare il gioco del chiver sia quello dell'imboccatura.....
Occhio solo che in giro, tra ferramenta ed altri negozi pressapoco dello stesso genere, si trova in vendita troppo teflon cinese...non vorrei che fosse tossico.
Piu di te ? Difficile ! :laughing::laughing::laughing:
occhio che in giro ci sono troppi tossici, non vorrei che fossero cinesi
comunque guardate la nuova firma
:love: Danyart :love:
Allora compratevi il teflon che più vi aggrada, io non dico più nulla