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Visualizza Versione Completa : per i musicisti di classica , qualsiasi sax e' giusto



lordsax
19th August 2010, 19:34
Ho notato negli anni che chi ha imparato in maniera classica a suonare il sax , sfrutta la potenzialita' dello strumento solo per una piccola parte, dato la chiusura del bocchino ed il set up particolare....questo fa si che all' ascolto qualsiasi sax egli stia suonando il risultato per chi ascolta e' quasi il medesimo , qualsiasi sax egli usi, anche se questi hanno caratteristiche profondamente diverse. risulta appiattito e quindi viene sempre privilegiata la parte meccanica e non quella sonora in quanto difficilmente riescono ad apprezzarla, per il modo appunto di set up non aperto, imboccatura in punta ed una apertura di palato molto stretta...particolari che nn aprono il suono utilizzando un range di azione di volumi estremamente limitati.
Ho notato spesso una grande attenzione e preparazione sulla tecnica ma sempre poco sulla cura del suono, se non nel semplice forte e piano.....evidentemente quelle sono le peculiarita' e cio' che necessita nel suonare la classica, a mio parere il sax in quanto strumento di una espressivita' straordinaria, ne esce molto penalizzato, per questo nn amo questo strumento in questo genere musicale.

corvo50
19th August 2010, 20:06
eh si proprio cosi,non per niente in conservatorio il sax è entrato per ultimo ,prima non lo consideravano neanche,per loro il sax era una derivazione del clarino e basta,quindi uno doveva essere diplomato in clarino,poi poteva anche suonare il sax.ma io ho sempre sostenuto che un clarinettista non sarÃ* mai un grande sax.per quanto riguarda l'impostazione è un classico per tutti gli strumenti, il diplomato deve essere un perfetto esecutore,quasi un compiuter,men che meno il suono deve essere uguale per tutti,quindi il risultato è quello che hai detto tu lord.proviamo a fare una statistica ,quanti dei grandi sax sono usciti dal conservatorio ?qualcuno si sarÃ* diplomato li ,ma poi le ossa se l'è fatte sul campo....

Aktis_Sax
19th August 2010, 20:43
le ossa te le fai sul campo in qualsiasi tipo di lavoro. Non sono completamente d'accordo con quanto esposto sopra. Lasciando perdere per un attimo tutto ciò che ti dicono al conservatorio (obbligo di prendere un certo tipo di sax e un certo tipo di becco, e robe così), non credo che il sax non vada bene per la musica classica. Il sax è uno strumento a mio parere estremamente versatile, in ogni genere musicale in cui è utilizzato, e mi riferisco proprio ad OGNI genere, ha un suo carattere e una sua voce. Ovviamente sta un po' all'esecutore metterci del suo... e questo vale anche per la classica! Sono d'accordo, ci sono tantissimi sassofonisti classici molto "sterili" e poco espressivi, ma altri sono dei gran bravi musicisti, che suonano da dio! Poi non riesco a capire il solito discorso che chi suona classica è come una macchinetta perchè deve leggere lo spartito... vale solo per il sax vero? Tutti i pianisti classici che ci sono in giro invece vi affascinano un sacco, mi immagino!

corvo50
19th August 2010, 21:49
beh aktis ,c'è chi esegue bene e chi un po meno, ma il fascino del brano nella classica viene (credo ) da chi l'ha scritto,all'esecutore rimane poco spazio per esprimersi,mentre in altri generi il fascino del brano sta sopratutto nell'esecutore,stavamo solo dicendo che sotto questo punto di vista il sax è un po penalizzato nella classica ,vista la sua enorme gamma espressiva.senza nulla togliere alla preparazione e alle capacitÃ* di chi fa musica classica,per l'amor di dio ,sapessi fare io quello che fanno loro....certo non dovrei essere proprio io a parlare visto che la classica non l'ho mai fatta,anche se qualche adagio l'ho fatto pure io, ma sai com'è tutti dicono la loro ,e anch'io ho detto la mia .nella musica classica,per ovvie ragioni si cerca di uniformare lo stile in modo che tutti suonino allo stesso modo,e seguendo le direttive del direttore.in altri generi si tende a fare l'opposto cioè esaltare le caratteristiche individuali e qui il sassofonista ha sicuramente piu spazio per esprimersi...

mario
19th August 2010, 22:48
Concordo pienamente con Lord sax ,io ho imparato in banda e giÃ* a quasi 40 anni di etÃ* (suonavo giÃ* la chitarra però) dunque tanto da ringraziare chi mi ha insegnato però naturalmente ci ho dovuto mettere tanto di mio, resta il fatto che sei condizionato in modo eccessivo dal direttore,per caritÃ* avrÃ* le sue gagioni ,ma è una cosa asfissiante ,un continuo suonate piaaaa....no ,a questo punto tanto vale avere uno strumento super, è come usare la Ferrari per andare a 40 Km /h. Ogni volta che facciamo un concerto all'aperto io chiedo sempre a persone del pubblico come si sentiva e immancabilmente la risposta è "poco",questo per evidenziare una grande lacuna nel controllo dell'audio,immaginate come fa uno a fare esercizi a casa per far rendere al meglio lo strumento e poi dover suonare con ance stramorbide (altrimenti si sente il soffio) per poter soddisfare il direttore.Cmq è vero che al di la del pezzo solista che potresti fare ,suonando in banda sei un sig. nessuno.
Io non sono amante del Jazz ,ma riconosco che indubbiamente hai la libertÃ* assoluta,e la libertÃ* no ha prezzo.

Filippo Parisi
20th August 2010, 01:37
Io dissento totalmente:

1. Ascoltate David Brutti o più in generale tanti e tanti e tanti) saxofonisti classici "moderni"

2. Stan Getz ha suonato per quasi tutta la sua vita con Ottolink di apertura che sembrerebbe ridicola a molti sul tenore 4 (o 5)

3. Generalizzare è solo esagerare. La realtÃ* non è mai esagerata.

tzadik
20th August 2010, 03:00
Se le osservazioni le restringiamo allo studente medio diplomato in sax al conservatorio... è una cosa che ho notato anche io.
Sinceramente non mi sento di dare un giudizio di valore però sinceramente: sono scelte personali, più o meno influenzate. :zizizi))

Il punto della questione sono le ragioni per cui si è arrivati a questo: il suono di sassofono classico (dello studente medio diplomato in conservatorio) è funzionale ad essere usato in determinati contesti (orchestre etc etc).
Altro esempio lampante: il canto lirico. Perchè i cantanti lirici cantano così? Perchè quando è stato concepito quel modo di cantare, nei teatri non c'era amplificazione e l'unico modo per far sentire la propria voce (sopra a un'orchestra, in un teatro anche grosso) era cantare con quell'impostazione.
Poi ci sono cantanti bravi, espressivi etc etc, ma il risultato quando si va a sentire un'opera qual è? Che molto spesso non si capisce mai cosa dicono i cantanti, non si capiscono le parole (baritono e basso esclusi).

Spesso, essendo abituati (gli studenti medi diplomati in conservatorio) a una impostazione molto rigida, non si riescono ad avere la luciditÃ* di accorgersi che alcune sonoritÃ* in determinati ambienti musicali non funzionano proprio.
LuciditÃ* che i professionisti hanno... non tutti, ma alcuni sì: questa è la realtÃ* dei fatti.

Poi in Italia si sa come stanno le cose... una formazione classica del genere in Italia farebbe storcere il naso a molti docenti di conservatorio: viewtopic.php?f=58&t=15089 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=58&t=15089)

Aktis_Sax
20th August 2010, 10:35
Credo che nessuno stia contestando il fatto che i metodi dei Conservatori italiani siano da rivedere, almeno per quanto riguarda il sax. Quello che ancora non riesco a capire è questa totale avversione verso il sax nella musica classica. Nei link che ha postato tzadik si vede bene come si possa fare classica in modo "diverso", o meglio, in modo diverso da come sempre la ascoltiamo!

Il diploma in conservatorio è a mio parere paragonabile a qualsiasi tipo di laurea: studi, sei preparato fino ad un certo punto, ma poi ci devi mettere del tuo e, soprattutto (come diceva il saggio corvo50), DEVI fare esperienza sul campo, e magari all'inizio ti sentirai un incapace, nonostante tu abbia il pezzo di carta in mano. Il musicista classico DEVE comunque lavorare sul proprio suono tanto quanto chi fa altri generi!!!

tzadik
20th August 2010, 11:00
Io non la chiamerei avversione, più che altro ognuno deve riconoscere i propri limiti.. molti pensano di fare il conservatorio classico e poi essere pronti a suonare musica leggera. :mha...:

Poi, io ho visto gente diplomata in conservatorio, che faceva corsi di interpretazione jazz e di "contemporary playing", pur non sapendo niente e non avendo mai nemmeno suonato musica leggera... e qui la bacchettata va data a chi da l'opportunitÃ* a queste persone di "cagare fuori dal vaso". :mha...:

Quindi un conto è avere la laurea e un conto è esercitare nel proprio campo: con una laurea in ingegneria civile uno non va fare l'ingegnere chimico ed è un incoscente chi ti fa fare cose che non dovresti fare (per mancanza di conoscenza in quel campo)... è!

Nel video del quintetto tedesco, si sono semplicemente accorti che usciti da un ambito orchestrale... ci sono meno vincoli sonori: suonare nel modo in cui suona quel quartetto è sicuramente più interessante e l'impatto con il pubblico è maggiore! :zizizi))

Aktis_Sax
20th August 2010, 12:50
Ho fatto l'esempio della laurea semplicemente per esprimere la mia idea sul fatto che il lavoro si impara ANCHE facendolo. Io non sto dicendo che un musicista appena diplomato possa andare a fare tranquillamente musica leggera o peggio ancora jazz, perchè è molto probabile che non sia ancora pronto; ma perchè si pensa che una persona non possa fare un percorso più "completo" diciamo, e umilmente imparare DOPO il diploma quello che ancora non sa? senza andare tanto lontano, il mio maestro è diplomato al conservatorio ma ora è un jazzista, anzi, faceva jazz anche mentre si stava diplomando. Poi certo, ci sarÃ* sicuramente anche chi si "fossilizza" SPESSO PER SCELTA solo sulla musica classica perchè quello vuole fare e gli basta!

lordsax
20th August 2010, 12:51
Il mio appunto per il quale ho aperto questo post...arriva dal fatto pure e semplice di aver ascoltato molti musicisti provare i miei sax..e quando sento o un classico o piu' semplicemente chi ha imparato dal clarinettista di banda , in termini di suono, che utilizzi un conn, un king, o un selmer cio che mi arriva come uditore è esattamente la stessa identica cosa, ergo che il range sonoro utilizzato e' limitato a tal punto da nn far emergere le caratteristiche peculiari dello strumento, particolare che nn mi fa alzare il pelo sui bracci , cosa che invece accade quando sento sfruttare la sonoritÃ* del sax in maniera totale, quindi apprezzo la musica classica ma nn il sax in quell' ambito, sento gli archi gli ottoni i flauti, figuriamoci...ma il sax no', almeno per come intendo io il sax, e tanto tanto il contralto, il tenore poi e' vergognoso, poi che l' esecuzione totale dell' orchestra possa essere straordinaria e' un' altra cosa e capisco pure il direttore che vuole che si suoni piano evidentemente per far emergere cio' che lui vuole, come i forte ed i piano assolutamente essenziali in quell' ambito per ottenere quelle atmosfere ricercate e anche bellissime, che distinguono un ottima orchestra da una banda di paese dove tutti soffiano a manetta, snaturando l' esecuzione.

tzadik
20th August 2010, 13:16
@Aktis_Sax: fortunatamente per alcuni il conservatorio classico è soltato un "mezzo"... o comunque un percorso per avere un foglio di carta in mano e sicuramente per avere una base/tecnico strumentale da cui partire per raggiungere certi scopi. Ovviamente l'impostazione e l'imboccatura classica rendono impossibile la produzione di alcune sonoritÃ*, che piacciono.

È anche vero che se mentre il piano di studi per il "sassofono classico" è ben definito a livello ministeriale, nei conservatori jazz questo non succede o almeno non in tutti.
Il divario tecnico (per non parlare delle scelte stilistiche) tra i vari corsi di jazz è enorme e purtroppo per alcuni che non vogliono apprendere il "sassofono classico" spesso sono costretti a scegliere il percorso classico perchè almeno è ben definito e garantisce alcuni risultati (almeno a livello strumentale).
Per esempio (faccio un esempio sui vari corsi di jazz della mia zona), se mentre a Udine il corso è impuntato sul mainstream d'avanguardia, a Trieste l'impostazione del corso è più rivolta al jazz d'avanguardia (quasi free-jazz)... a Graz (in Austria) invece si lavora molto sul bebop/hardbop, a Klagenfurt sul mainstream. Se a Trieste devi essere oltre la media per entrare e l'esame di ammissione è complicato, a Udine o Rovigo è quasi una cazzata (ho un amico che è entrato al bienni specialistico di jazz suonando Blue Bossa e Summertime: intollerabile!).

@lordsax: quoto... :zizizi))

Clarsax
20th August 2010, 17:09
Ho ascoltato diverse volte dei passaggi del contralto in dei contesti classici orchestrali:
era chiuso e intruppÃ*to a tal punto da sembrare un fagotto :mha...:

ModernBigBand
20th August 2010, 18:04
Io dissento totalmente...

Io anche. Impostare un discorso senza precisare i termini di riferimento diventa fuorviante.
Un conto è dire che il suono di un principiante o di un componente di una banda (non di alto livello) è "stitico, intruppato, chiuso...ecc", un conto è riferire gli stessi termini a musicisti classici di alto livello.
Nel primo caso la "ragione" (ovvero il motivo) risiede generalmente in una errata gestione dell'emissione o comunque in una mancanza di approfondimento nello studio del suono, ovvero in un limite oggettivo che l'esecutore ha. Nel secondo caso la "percezione" (si tratta infatti di una sensazione non della realtÃ*) di un suono "stitico" è legata all'estetica musicale, non certo a "difetti" dell'esecutore (sempre parlando di saxofonisti ad alti livelli): che il "suono classico" possa piacere o meno rientra nella libertÃ* e nel gusto personale, giudicarlo a priori come "stitico" vuol dire non essere a conoscenza della storia e dello sviluppo del sax classico o comunque non "ricettivi" verso una realtÃ* che ha poco da spartire con le altre (jazz, rock, pop, liscio, ecc...).

lordsax
20th August 2010, 18:49
Raga io ho parlato solo di range di utilizzo del sax, solo ed unicamente di questo, ne stiticitÃ* ne altro......praticamente un uso molto limitato a solo una parte delle caratteristiche di questo strumento...ovviamente ritenendo che per la musica classica e' sufficiente questo ..e cio' ne limita la bellezza, poi l' esecuzione classica potenzialmente potrebbe essere nel suo genere anche stupenda.....spero di essere stato chiaro.

Clarsax
20th August 2010, 18:51
Modern,
questo è anche vero, in un ensemble di suoni classici con archi ecc il suono deve amalgamarsi,
un suono alla MB non è che sarebbe molto appropriato.
Ciò non toglie che, sia per scelta o per necessitÃ*, il suono puramente classico mi dÃ* l'impressione di chiuso ed intruppÃ*to...

Perchè non potremmo parlare in termini di evoluzione del suono?

corvo50
20th August 2010, 18:57
mah ci siamo allargati un po troppo.lordsax era partito semplicemente dalla considerazione che alcuni strumentisti classici hanno in mano una ferrari come strumento e sono costretti ad andare a 50 km ora.nessuno qua si è permesso di criticare la preparazione ele capacitÃ* di chi è diplomato,semplicemente si considerava che in quel genere ,per necessitÃ* di genere praticato,per adeguarsi e uniformarsi agli altri ,per creare un suono omogeneo con tutti gli altri strumenti, non si puo dare spazio alle mille sonoritÃ* dello strumento.Dovessi dirigere io un orchestra di musica classica punterei nella stessa direzione.è proprio il genere di musica che impone cosi !quindi non è questione di merito o demerito di nessuno.certo è che per chi ama il sax come noi sentirlo cosi poco sfruttato piange il cuore.il quintetto tedesco che ha postato tzÃ*,mi ha impressionato direi strepitosi,ma sono dovuti uscire dallo schema classico.microfonati e regolati benissimo ,i becchi che usano non sono quelli classici,e il risultato è stato sorprendente. io avevo gia risposto in quel topic che qualche direttore di classica storcerÃ* il naso.una cosa cosi non avrebbero potuto farla alla scala di milano.poi di tutti quelli che studiano e si preparano fuori o dentro il conservatorio,ne salta fuori uno ogni tanto che diventa un fuoriclasse.

salsax
20th August 2010, 19:51
quoto in maniera assoluta MBB :half:

......il quintetto tedesco che ha postato tzÃ*,mi ha impressionato direi strepitosi,ma sono dovuti uscire dallo schema classico.microfonati e regolati benissimo ,i becchi che usano non sono quelli classici,e il risultato è stato sorprendente. .......poi di tutti quelli che studiano e si preparano fuori o dentro il conservatorio,ne salta fuori uno ogni tanto che diventa un fuoriclasse.
scusami corvo , ma secondo te , quelli del quintetto tedesco dove hanno studiato ..... al negozio di frutta e verdura ? :D-:
ovviamete , non tutti quelli che fanno il corso di astronauta vanno sulla luna :saputello

corvo50
20th August 2010, 20:12
sal forse non mi conosci ,a me non importa dove uno ha studiato,a me importa come suona,avessero studiato anche dal fruttivendolo andava benissimo lo stesso.comunque la risposta al tuo quesito stava gia nel mio msg precedente:per fare quello che hanno fatto sono dovuti uscire dallo schema classico.

Simone Borgianni
20th August 2010, 22:35
In parole povere il discorso è piuttosto semplice, se uno è una pippa suona in un certo modo sia che provenga dal conservatorio sia che abbia avuto una formazione più moderna o "jazz", se si vuol vedere il discorso al rovescio ascoltare musicisti di formazione non classica con capacitÃ* limitate è ugualmente triste, il sax viene spremuto e fatto vibrare a più non posso ma poi più di qualche pentatonica non esce , quindi la potenza è nulla senza controllo:mha!( un musicista completo sÃ* suonare qualsiasi genere come ne conviene,quando solista e quando intruppato, concluderei quotando Filippo che suggeriva di ascoltare David Brutti ;)

salsax
20th August 2010, 22:40
......la potenza è nulla senza controllo:mha!( un musicista completo sÃ* suonare qualsiasi genere come ne conviene,quando solista e quando intruppato, concluderei quotando Filippo che suggeriva di ascoltare David Brutti ;)
Yes :yeah!) !!!!

tzadik
21st August 2010, 03:07
Raga io ho parlato solo di range di utilizzo del sax, solo ed unicamente di questo, ne stiticitÃ* ne altro......praticamente un uso molto limitato a solo una parte delle caratteristiche di questo strumento...ovviamente ritenendo che per la musica classica e' sufficiente questo ..e cio' ne limita la bellezza, poi l' esecuzione classica potenzialmente potrebbe essere nel suo genere anche stupenda.....spero di essere stato chiaro.

Per me era chiaro... :zizizi))

tzadik
21st August 2010, 03:14
Il quintetto tedesco è un quintetto di sassofoni... devono amalgamarsi i suoni di 5 sassofoni, non devono amalgamarsi 5 suoni di sassofoni che poi devono almagamarsi con un'orchestra.... perchè sono soltato 5 sassofoni.

Il muro di suono che arriva non dipende da come sono microfonati... ma dipende da come suonano... e suonano in maniera meravigliosa.
In quel contesto è chiaro che per farsi sentire, il baritonista deve usare un Lawton... e che i sopranisti per amalgamarsi debbano usare un Bari Hawk II.
Si sono prefissati alcuni obiettivi e, che si voglia o no, per ottenere certi risultati bisogna ricorrere a certi "mezzi" (setup...)! :zizizi))
Certo, a livello di impatto sul pubblico, quei tedeschi sono avanti.

lordsax
21st August 2010, 13:32
aggiungo e comunque il tema e' sempre quello di apertura, chi ha imparato con impostazione classica e fa musica classica, necessita di un sax intonato ed ergonomicamente stile selmer, stop, poi che ne usi uno con certe caratteristiche o un' altro fa' poca differenza tanto cio' che esce a livello di sonorita' e' la stessa cosa....se poi , pochi nella media, sono appassionati di altri generi musicali e riescono a modificarsi utilizzando un' altro set up e un' altra imboccatura e si cimentano in straordinarie esecuzioni jazz e' una possibilita' reale ...ma per pochi eletti ve lo assicuro, almeno per la mia esperienza, come per il lisciaiolo o almeno chi ha imparato con quel genere musicale...sara' inutile cercare di dargli consigli di alcun genere, tanto sara' tremolante qualsiasi cosa faccia e nn ci sara' consiglio che possa modificare il risultato nell' esecuzione, concludo che quando mi arrivano soggetti di questo tipo, anche bravi o bravissimi nel suo genere, so' gia' che difficilmente sapranno apprezzare sonorita' o strumenti diversi da quello standard di tipo selmer, proprio per assoluta mancanza di conoscenza e preparazione ad un suono diverso che nn sia quello standardizzato che utilizzano da sempre, anzi il suono passa molto in secondordine rispetto alla meccanica, limitando e non poco i propri orizzonti e di conseguenza, particolare altrettanto importante , solitamente non danno nemmeno molta importanza allo strumento che utilizzano, ovviamente non utilizzando a pieno non si formano nemmeno un gusto sonoro, quasi sminuendolo, e mediamente anche se non efficiente, per il loro range di utilizzo e con il loro set up, nemmeno si accorgono piu' di tanto delle condizioni di messa a punto dello stesso.
O forse siamo troppo spallinati noi cultori dello strumento!!!! magari mezzi musicisti...ma che sappiamo tutto di set up, matricole caratteristiche , epoche, non vorrei che questo fosse un' altro hobby!!!! che niente a che vedere con la musica hehehehehe

salsax
21st August 2010, 15:58
quello che dici sulla standardizzazione del suono classico è vero , al sassofonista classico importa più la fluidtÃ* meccanica e l'intonazione che non il setup , ma solo perchè il suono classico è quello che tu definisci "stitico" , forse effettivamente poco personale , ma ti assicuro che non è facile da ottenere ! ;)

O forse siamo troppo spallinati noi cultori dello strumento!!!! magari mezzi musicisti...ma che sappiamo tutto di set up, matricole caratteristiche , epoche, non vorrei che questo fosse un' altro hobby!!!! che niente a che vedere con la musica hehehehehe
:lol: confesso ! anch'io sono troppo uno spallinato curioso di suoni e strumenti :ghigno:

corvo50
21st August 2010, 17:23
lo sono stato pure io sballato alla ricerca di chissÃ* quale setup, poi mi sono detto basta,che si ottenga un suono un po piu scuro o piu chiaro ,alla fine poi cosa conta se non sai suonare ?ho capito che il 90% lo fa il musicista, il resto gli attrezzi,e meno male altrimenti ,di masato honda ce ne sarebbero a centinaia,e non ci sarebbe piu gusto....

tzadik
22nd August 2010, 01:40
Per riuscire a suonare certe cose, l'aspetto "meccanica" è fondamentale... e pure l'aspetto "intonazione".
Come ha detto Lordsax, moltissimi professionisti (anche molto quotati) non fanno attenzione all'aspetto "meccanica", tant'è che spesso anche l'appassionato meno attento certe cose le nota (meccanica rumorosa etc etc...).
Sbagliato è pensare che se anche dei professionisti trascurano la messa appunto dello strumento, quest'ultima non sia importante, specialmente sapendo che non tutti i riparatori lavorano allo stesso modo.

Non è contemplata nella didattica del sassofono classico, la "ricerca del suono personale".
Se uno, acquisita una certa maturitÃ* (non solo strumentale), vuole un suono "personale", deve rimboccarsi le maniche e arrangiarsi... che sia uscito dal conservatorio con un diploma o che sia un bandista ambizioso... :zizizi))
Conoscere gli effetti di una legatura sul suono complessivo o il colore di un'ancia rispetto a un'altra o i suoni di un bocchino sono nozioni inutili se non hanno un fine preciso: se manca il fine, quelle nozioni rimangono "letteratura".

corvo50
22nd August 2010, 11:29
bravo tzÃ* ,tutto cio che facciamo deve essere finalizzato ad uno scopo ,altrimenti non ha senso,quindi il fine giustifica i mezzi.e il setup usato nella classica è giustificato dal risultato che si vuole raggiungere.il quintetto tedesco se non ci avessero messo le improvvisazioni, quello che hanno fatto era ottimo lo stesso,il risultato è stato ottenuto cambiando setup e impostazione ,cosa che ha messo in risalto le caratteristiche del sax.era solo di questo che ci si lamentava mancasse nella classica.....povero sax deve accontentare tutti...

Filippo Parisi
22nd August 2010, 23:29
Hummmm, ma limitarsi a soffiare semplicemente senza "perdere" del tempo prezioso nel cercare di spaccare il capello (pardon l'ancia) in quattro....no eh? :D

phatenomore
23rd August 2010, 09:39
Ebbella Phil!

andrea_mocci
3rd September 2010, 20:21
giusto per fare un po` di chiarezza..

io credo che il compito di un musicista sia quello di fare musica.

La musica la si fa attraverso la traduzione delle proprie idee musicali attraverso degli strumenti.

Non esiste e non puo` esistere di per se` un modo di suonare uno strumento... esiste un`idea musicale, ma e` un`idea musicale, che prende poi determinate sembianze a seconda dell`esperienza di ognuno.

Allora tornando all`argomento.. il fatto e` che in conservatorio si tramanda una tradizione, che non e` il jazz.. {e non esiste solo il jazz cribbio!}

cosi` come il flautista o il clarinettista si adattano al linguaggio della big band quando ne devono fare parte, cosi` il sassofono, il quale inventore sognava di vedere nelle orchestre sinfoniche, deve percio` adattarsi ai paramentri e alle esigenze stilistiche della Musica che e` chiamato a interpretare.

e` stupido poi stare a paragonare musicisti tra generi diversi.. non corrono sullo stesso circuito {e la musica non e` una gara!}

Infine, l`affermazione che ha dato via a tutta questa cionfra, parte evidentemente dall`ignoranza di questa materia, che a differenza del jazz e` una tradizione molto meno diffusa.

ciao!