Visualizza Versione Completa : Iniziare a studiare su un sax professionale
ptram
16th June 2013, 11:59
Ciao a tutti,
Studio il sax da poche settimane, ma ho voluto ugualmente procurarmi, dopo aver mosso i primi passi con un "semiprofessionale", uno strumento di livello più alto, per poter prendere pratica anche con un diverso tipo di suono e di meccanica e lavorare, da compositore, sulle effettive possibilità di uno strumento da concerto.
L'idea iniziale era quella di rivendere il sax da studio, e studiare sul sax nuovo. Ma ho qualche dubbio: non è meglio portarsi a lezione il sax meno "pregiato", stressare quella meccanica e consumare quei tamponi? È comunque un buon sax, quindi non ci sarebbe un cambio radicale di impostazione nel passaggio al modello superiore, che comunque andrebbe almeno suonato un po' durante lo studio dei brani meno tecnici e più melodici.
Insomma, ditemi che è meglio rivendere il "vecchio" sax, perché qui i soldi non bastano mai! :-)
Paolo
phatenomore
16th June 2013, 12:05
Mah...Paolo riesce sempre a sorprenderci... :lol:
Ti si sei preso uno strumento "professionale" per usarlo, per entrarci in sintonia, per esplorarne le potenzialità o per tenerlo lì quando dovrai suonare al Madison Square Garden? I tamponi se sono in buono stato richiederanno diversi anni prima di usurarsi irreparabilmente, nel frattempo avrai vissuto il tuo strumento.
Il_dario
16th June 2013, 12:17
Quoto il_phate, Paolo... Vendi pure il precedente e buttati sul nuovo !
Prima entri in sintonia con il nuovo e prima ti renderai conto del piacere dello studio !
Non ultimo, il "professionale" come tale ha delle soluzioni e regolazioni meccaniche che uno da studio non può avere !
:saxxxx)))
re minore
16th June 2013, 12:49
Mettiamola cosi': se studi a casa usa quello buono, ma secondo me rimane una buona idea portarsi a spasso quello vecchio quando esci di casa per andare a lezione. E non per usura dei tamponi ma solo perche' per strada di cose ne possono capitare tante...
ptram
16th June 2013, 16:15
Ce la sto mettendo tutta per passare per il pivello che sono, vero? :-)
Due contro tre mi dicono di passare anema e core al nuovo; uno (sicuramente il più razionale dei tre) di far fare vita tranquilla e riparata al sassofonone serio. Se più tardi vado al mare, ho argomenti su cui rimuginare mentre me ne sto a galla...
A proposito di furti: vedo che re minore abita in una megalopoli, in cui queste cose si suppone succedano. Dalle mie parti i furti dall'auto sono poco frequenti (possono accadere in autostrada), mentre si stanno facendo abbastanza comuni i furti in appartamento. Mi viene da pensare che meno si ha, meno si perde! :-)
Paolo
Il_dario
16th June 2013, 16:23
Penso che tutti e tre all'unisono siano concordi invece nel dirti : in spiaggia o peggio a galla , non portarlo !
Ne' il vecchio e ne' il nuovo :ghigno:
Piccola curiosità, ma che cosa hai preso di " professionale " ?
:saxxxx)))
ptram
16th June 2013, 17:09
Ma la chitarra in spiaggia la portano, perché il sax no?!?
Ammetto che parlare di "professionale" per uno strumento musicale è bruttissimo, ma è vero che c'è chi con questi magnifici giocattoli ci lavora. Continuo anch'io a mettere la definizione tra virgolette, così mi sento un po' meno in colpa.
Ho trovato miracolosamente un Borgani Gold 24K recente (serie OBSL) e tenuto benissimo. È un po' lo strumento che cercavo: molto vocato alla musica classica, elegante, assolutamente omogeneo tra le ottave, dal suono dolce e quasi per nulla nasale. Il mio selmeriano maestro sarà arrabbiatissimo, ma aspetterò che gli passi!
Il precedente possessore mi dice che ha fatto indurire un po' la meccanica, ma quella del College (che pure dovrebbe montare molle in acciaio blu) non è tanto più morbida. Diversa, meno "pastosa", ma non inconsistente. Curiosamente, nonostante la maggior "pastosità" e apparente pesantezza, la meccanica del Gold è più agile di quella del College.
Continuando il mio racconto dal paese delle meraviglie, ho notato anche una maggior pesantezza del nuovo strumento, immagino dovuta sia alla diversa lega che al maggior spessore dei braccetti e delle meccaniche. Il corpo è un pezzo unico, senza collo intercambiabile, quindi dovrò passare definitivamente al collo dritto (proprio ieri la foto di Wyne Shorter mi guardava severa da un manifesto, il suo soprano dal collo curvo brandito come una clava nella mia direzione).
Soffiare è più difficile. Nel College avevo conquistato le note basse e stavo conquistando quelle del castelletto, ed ora rieccomi a penare per scendere sotto il Re3 e salire sopra il Do#5. In parte potrebbe dipendere dalla mia stupidità: per non rendere il passaggio troppo traumatico sto ancora usando il becco di plastica che ho usato finora (e che tra l'altro entra a fatica nel collo, quindi mi tocca tenere l'intonazione calante), e non il becco in ebanite nuovo di zecca che per impulso e necessità ho deciso di prendere. Stasera lo inauguro, e vediamo cosa succede ai miei registri estremi.
Paolo
Il_dario
16th June 2013, 18:17
:smile:
Complimenti per l'acquisto Paolo !
Tornando agli strumenti in spiaggia, penso che la sabbia nei meccanismi degli alberini e nelle chiavi che si muovono, sia più deleteria che non se entra nella cassa di una chitarra !
Mentre per la chitarra trovo piu "minacciosa" l'acqua di mare ".
Del resto uno fa un pò come crede ....
:saxxxx)))
ptram
16th June 2013, 22:44
Grazie!
Comunque, quante storie per un po' di sabbia! Ero convinto che la finitura sabbiata in genere piacesse!
Paolo
ReedBreacker
16th June 2013, 22:50
Grazie!
Comunque, quante storie per un po' di sabbia! Ero convinto che la finitura sabbiata in genere piacesse!
Paolo
doh!
:ghigno: :ghigno:
phatenomore
16th June 2013, 22:53
Questo bisogna scritturarlo... Non è solo andato, deppiù... :):):)
Il_dario
16th June 2013, 22:57
Sedia e tovagliolo :lol: :lol:
Aktis_Sax
17th June 2013, 00:41
Io onestamente utilizzo il mio strumento da studio ai servizi della banda, spesso soggetti a pioggia, vento, caldo africano ed altri inconvenienti (tipo doverlo appoggiare su panchine, tavoli o per terra, anche se evito quasi sempre).
Non penso che andare a lezione con lo strumento professionale sia un pericolo :???: ... Anzi, più lo suoni e meglio è, così si sfoga per bene. Non ha senso comprare uno strumento e suonarlo poco o comunque in modo limitato... se lo compri tanto vale divertirsi, no? Anche perchè non penso tu vada a lezione 5 volte a settimana (in caso contrario dimmelo :lol: ), dunque non vedo dove sia il problema.
ptram
17th June 2013, 11:02
Ragazzi, mi avete dato materia di riflessione. Ora medito (non più in acqua, perché era gelida e mi ha fatto pensare di barattare il sax con uno scaldabagno...)
Paolo
KoKo
17th June 2013, 11:07
devi smettere di meditare e suonare =)
usa il sax migliore, l'altro vendilo, cosi' hai meno da pensare...
gf104
17th June 2013, 13:24
Ragazzi, mi avete dato materia di riflessione. Ora medito (non più in acqua, perché era gelida e mi ha fatto pensare di barattare il sax con uno scaldabagno...)
Paolo
benvenuto nel Club :smile:
tzadik
17th June 2013, 13:41
http://24.media.tumblr.com/tumblr_m1b1qfn7PP1rqdb2fo1_250.gif
(scusate... non ho resistito...)
gf104
17th June 2013, 14:04
applicati un pochino che puoi far meglio, le risorse non ti mancano, suvvia un pò di fantasia!
si sta pur sempre parlando dello studio di un sax professionale...
(nel Club sei socio onorario :smile: )
ptram
17th June 2013, 15:17
Tzadik, questo è un thread per famiglie!
gf104, è vero, e mi piacerebbe studiare un modo per farne una professione...
Da ragazzino, quando prendevo le prime lezioni di pianoforte, l'insegnante ci faceva suonare su un pianoforte ben messo, ma niente di speciale. Quello bello lo teneva di là, in salotto, e veniva suonato solo nelle grandi occasioni. C'era come un sentore di incenso in quella stanza sempre in penombra. Mi è rimasto un inquietante senso di rispetto religioso nei confronti degli strumenti "belli".
Paolo
secondaserie
17th June 2013, 17:44
Sono anch'io un principiante ed anch'io quando dopo alcuni mesi che avevo iniziato a prendere lezioni sono passato da un Selmer Bundy da studio vintage ad un King Zephyr Special sempre vintage,ma tutt'altro pianeta(il mio maestro ogni volta che mi presento a lezione con il King ride e mi dice:''Tu non te ne rendi conto,ma è come se girassi con una Ferrari''),mi ero prefissato di continuare ad usare il Bundy e preservare il più possibile il King,ma dopo averlo suonato un paio di volte ed aver colto le differenze abissali tra i due strumenti non sono riuscito più a tornare indietro ed il primo sax è finito in soffitta.
Rockandrollaz
18th June 2013, 01:14
Sono anch'io un principiante ed anch'io quando dopo alcuni mesi che avevo iniziato a prendere lezioni sono passato da un Selmer Bundy da studio vintage ad un King Zephyr Special sempre vintage,ma tutt'altro pianeta(il mio maestro ogni volta che mi presento a lezione con il King ride e mi dice:''Tu non te ne rendi conto,ma è come se girassi con una Ferrari''),mi ero prefissato di continuare ad usare il Bundy e preservare il più possibile il King,ma dopo averlo suonato un paio di volte ed aver colto le differenze abissali tra i due strumenti non sono riuscito più a tornare indietro ed il primo sax è finito in soffitta.
incredibile questo post potrei averlo scritto io.
Selmer Bundy 1967 tornando al sax (tenore) dopo molti anni, al quale è seguito un King Zephyr del 1954.
Pensavo di tenere il Bundy, ma come è stato detto qui sopra, anche il mio è volato via in neanche 2 settimane.. (buono strumento da studio comunque, suono ottimo, digitazione più scarsa).
Aktis_Sax
18th June 2013, 12:17
Tzadik, questo è un thread per famiglie!
gf104, è vero, e mi piacerebbe studiare un modo per farne una professione...
Da ragazzino, quando prendevo le prime lezioni di pianoforte, l'insegnante ci faceva suonare su un pianoforte ben messo, ma niente di speciale. Quello bello lo teneva di là, in salotto, e veniva suonato solo nelle grandi occasioni. C'era come un sentore di incenso in quella stanza sempre in penombra. Mi è rimasto un inquietante senso di rispetto religioso nei confronti degli strumenti "belli".
Paolo
forse per il pianoforte è un discorso diverso, perché dovevano suonarlo gli allievi... anche io sono gelosa del mio strumento e lo farei toccare raramente ad altre persone...
ptram
21st June 2013, 19:23
Come secondaserie e Rocknrollaz, anch'io ho dovuto suonare un paio d'ore con il sax tosto per capire che la domanda iniziale non ha senso. Quando si entra in simbiosi con un oggetto del genere, con la sua magia incantatoria, è impossibile tenersene lontano, e non si può far altro che cercare ogni scusa per poterlo suonare.
Forse, bilancio permettendo, terrò da parte il sax da studio per eventuali uscite in pubblico "pericolose" (locali affollati, palchi all'aperto). Mi sembra di ricordare che fosse comunque un buono strumento, dalla buona meccanica. Anche se non ricordo come suonasse: era qualcosa di molto diverso dal "mio" sax, qualcosa che produceva un bel suono, ma non portava alla luce un'"altra" voce, una voce distante e incarnata.
Ho detto "il mio" sax? Per il modo in cui si impone la sua presenza fisica, preferisco considerarla femmina. È in un registro femminile che canta. La chiamerò Goldie.
Paolo
Il_dario
21st June 2013, 20:56
Goldie doh!
Se non vieni a postare anche sull'isola, vengo li e ti prendo a calci ! :ghigno:
ptram
26th June 2013, 23:19
Eh, non so se "Goldie" mi lascia uscire! :-)
Dopo qualche giorno, devo davvero riconoscere che studiare con uno strumento di qualità elevata dà una prospettiva diversa sulla musica. Lo strumento "professionale" è più malleabile di quello "intermedio/da studio", è più facile e permette di controllare meglio il suono. È un po come quando passavo dal mio buon verticale anonimo ad uno Steinway a coda.
Sto tra l'altro prendendo pratica con il Bari 64, che pur richiedendo più fiato rispetto al bocchino Schreiber in plastica più chiuso che usavo prima, ha un suono molto più bello, meno nasale, più pieno e con molta più dinamica. Lo si nota anche con lo strumento meno "lussuoso", dove però non sembra scattare quella scintilla magica che fa vibrare il suono e fa cantare lo strumento.
Le Rigotti 2,5 Medium che continuo ad usare restano molto facili e gradevoli. Purtroppo, la legatura che ho ricevuto con il Bari non è granché (troppo piccola), e si rischia inavvertitamente di strozzare l'ancia. Se si lascia tutto leggero, l'ancia resta in posizione e canta che è un piacere.
Pregio del soprano a pezzo unico: non c'è la noia di dover montare e smontare il collo. La pulizia, con un panno che entra nell'apertura del collo, è alla fine altrettanto facile.
Paolo
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2025 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.