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Visualizza Versione Completa : Impression(ante)s? e "passi da lumaca" :D



Filippo Parisi
5th November 2011, 19:37
:lol:

Non sarà piacevole, ma Vi voglio rendere partecipi di una delle tante torture alle quali mi sottopongo dopo aver "studiato (si fa per dire, ecco il perchè del virgolettato) e scelgo un brano a caso con il quale mi registro...... (siete fortunati che oggi non ho registrato Giant Steps eheheh)

http://www.filippoparisi.net/music/Impressions1.mp3

gene
5th November 2011, 20:02
Fiì .... che vuoi sapere ???? Ti sei cimentato con un pezzo tosto, modalissimo, se non sei a posto con la carburazione, se non hai un motore " a punto", con pezzi come questi, finisci presto la benzina.
Si sente che hai la patente da tanti anni, si capisce che sai guidare, ma si sente pure che ultimamente guidi poco ...... ;)

Filippo Parisi
5th November 2011, 20:08
ehehehe esatto, credo che tu abbia centrato esattamente il punto, e te ne ringrazio. Ma è che mi piacerebbe più persone postassero qui invece dei soliti noti.

E siccome sono sadico....volevo torturavi di più ma più di questo non riesco a fare per adesso (nè mai mi sa tanto :P ). Lo so tutto a memoria ma se ne va il fiato, o meglio perdo troppo spesso il tempo....

http://www.filippoparisi.net/music/GS.mp3

phatenomore
5th November 2011, 21:24
Don Phil, si sente che le cose le tieni, ma...metronomo e poi ancora metronomo. al 10% in più della tua confort zone. All' inizo è frustrante ma dà ottimi risultati.

Filippo Parisi
5th November 2011, 21:38
Don phatè, avete perfettamente ragione, ed è ancora più frustrante quando quel lavoro di metronomo lo avevi già fatto per anni (secoli fa, ok ma....) :) ma mi sa tanto che ci cambierò le batterie e lo accenderò ed invece di cazzeggiare studierò (almeno un pò...).

drake95
5th November 2011, 22:29
Ascoltati tutti e due Filippo!

IMPRESSIONS: le mie impressions sul pezzo sono molto buone... Devo dire che, a parte in certi tratti in cui il tempo non era tenuto costantemente, il solo e' stato costruito molto bene... Mi sono piaciute anche le citazioni al solo di Coltrane Village Vanguard style :D

GIANT STEPS: Hai fatto il tema e il primo chorus del solo di Coltrane... Niente da dire ;)

re minore
5th November 2011, 23:18
Quoto gene, ti manca solo di riprendere un po' d'esercizio... ma la sostanza c'e' eccome se c'e'!

darionic
5th November 2011, 23:59
ti ascolto domani, non trovo le cuffie....... :lol:

seethorne
6th November 2011, 12:37
ciao fillippo.
il problema è che i soliti noti sanno cosa dicono, è gente d'esperienza, pane e gezz.
Vorrei poterti dire la mia da musicista trentenne ma non ci capisco molto di gezz.
il primo pezzo non lo conosco, il secondo sì. lì ti ho sentito fuori tempo e qualche nota non era perfettamente intonata. il pezzo, come direbbe il mio maestro di piano classico, "non è maturo", ma tu sì. Il tuo suono è ben definito, non vai a caso e sai quello che stai facendo. Purtroppo non posso dirti altro... perchè non ho abbastanza conoscenze per poterlo fare. e poi perchè ho molto di più io da imparare da te che il contrario.

Filippo Parisi
6th November 2011, 15:48
Grazie a utti gli intervenuti.

Tristano.......io intendevo di più forumisti che postassero qui....i propri "sforzi" audio, alla fine, dop tante parole lette, dopo tanto parlare di ancia x, becco y, e sax XYZ la "parola" resta sempre...alla musica. A mio parere. E tutti abbiamo da apprendere da tutti. E quest'angolo dovrebbe essere abbastanza importante per chiunque.

seethorne
6th November 2011, 16:07
ah ok :)
sì sono d'accordo. è importante sia per chi cerca consigli sia per chi vuole sentire all'opera qualcuno che il sax lo sa suonare veramente.
è vero... si parla tantissimo di setup ma facciamolo sentire questo setup :) ogni tanto vorrei sentire come suona il becco xYz e non trovo clip da nessunissima parte... più che fra di noi che non dobbiamo vendere nulla ma solo confrontarci, noi che siamo studenti di tutti i gradi di preparazione, cosa c'è di più genuino? :) (ho sempre avuto la curiosità di sentire un lakey per tenore all'opera, le poche clip che ho visto su youtube mi sembrano ben poco indicative, tra registrazioni tremende e professionali compleatamente annegate negli effetti...)

Purtroppo c'è sudditanza psicologica nel postare... ed è un peccato.

fcoltrane
6th November 2011, 18:10
quoto tutti gli interventi.
su impressions la prima parte meglio della seconda.
ho la sensazione che tu vada al risparmio.
ti ho sentito sia dal vivo sia registrato e sei in grado di spingere molto di più.
se è una scelta estetica non la condivido ma la accetto se invece indice di stanchezza provvedi.
su giant steps ora attendo gli altri chorus.
ciao fra

darionic
6th November 2011, 20:39
impression non riesco ad ascoltarla :sad:

giants il suono è ciccioso mi piace e l'esercizio anche.
Invece di continuareil pezzo, ripeti questo chorus che sai a memoria cercando di migliorare il timing e l'accentazione...suonalo con coltrane e fallo UGUALE e non parlo solo delle note.

Filippo Parisi
6th November 2011, 22:50
Grazie a tutti per esservi soffermati e per i consigli.

@fcoltrane: beh, hai ragione, a metà avevo mollato -non ce la facevo più-; diciamo che fisicamente non sto proprio come si deve ma se smetto adesso di suonare non riprendo più, quindi avanti così.

@darionic (e gli altri: gene, phate, seethorne, ecc...): eh già, io lo suono con Coltrane e sento anche benissimo accenti e colpi di lingua. Solo che con lui arrivo a suonarlo (si fa per dire) massimo all'80% della velocità con la quale la suona lui. Il mio studio consiste nel suonare "insieme a lui" al 50% della velocità. Vi assicuro che è più difficile che farlo veloce anche se è chiaramente più facile tecnicamente. Credo sia per la mancanza di concentrazione, ergo di disciplina che mi contraddistingue...

darionic
6th November 2011, 23:05
e no filippo...l'esercizio difficile è proprio quello..devi suonare poche battute e farle con lui alla stessa velocità. E' solo alla velocità normale che riesci ad imparare l'accentazione, l'articolazione giusta. Quando lo senti alla metà della velocità perdi tutto questo. D'altronde i grandi che hanno imparato sugli altri grandi o sentendoli dal vivo o sui dischi non avevano gli strumenti per dimezzare la velocità...ed è stato meglio così...

Filippo Parisi
6th November 2011, 23:20
Beh, allora ci rinuncio da subito :P

Ad ogni modo è vero che una volta non avevano questi aiuti ma ti posso garantire che con diavolerie tipo Transcribe! non perdi nulla di accenti ed articolazione. E pensi "ma come caxxo faceva ad accentare e a staccare così a quella velocità con quella precisione ritmica ed armonica così schifosamente chirurgica ed al tempo stesso creare melodia?" (perchè è pieno di melodia il solo di Giant Steps.....)

seethorne
6th November 2011, 23:51
e no filippo...l'esercizio difficile è proprio quello..devi suonare poche battute e farle con lui alla stessa velocità. E' solo alla velocità normale che riesci ad imparare l'accentazione, l'articolazione giusta. Quando lo senti alla metà della velocità perdi tutto questo. D'altronde i grandi che hanno imparato sugli altri grandi o sentendoli dal vivo o sui dischi non avevano gli strumenti per dimezzare la velocità...ed è stato meglio così...


Non potrei essere più in disaccordo di così Dario :)
Ha ragione Filippo, suonare un brano lentamente è più difficile (da mantenere la ritmica).

Una cosa che non capisco del jazz è "se è così importante l'improvvisazione cosa mi studio a fare il suo solo?"

Mettiamo che mi do due risposte diverse. Una è

- "Perchè la mia improvvisazione è al 100% più brutta della sua". In tal caso mi metto lì, studio per 20 anni di fila il suo solo, la gente dirà "ma quanto sei bravo! complimenti! eccezionale!", ma io saprò che in realtà ho studiato 20 anni per fare il suo solo peggio di come lo fa lui (farlo meglio è impossibile. Puoi studiare tutta la ritmica, tutti i colpi di lingua, segnarti ogni punto in cui respira, imitare non solo il fraseggio ma la singola nota, puoi comprarti il suo sax, il suo bocchino e le sue ance, e ancora lo farai peggio di lui, perchè oggettivamente, non puoi farlo meglio di lui, già solo per il fatto che è suo).

Un'altra risposta è "Per esercizio."
- In tal caso bisogna chiarire qual è lo scopo dell'esercizio.

Suonare un milione di note come fa lui ognuna con la tempistica giusta per un proprio miglioramento di tecnica personale? In tal caso devo fare l'esercizio col metronomo, partire dal tempo più esasperantemente lento che riesco a sopportare mettendo tutto in relazione, respirare sempre allo stesso modo, fare la durata delle note proporzionale (lo staccato non risulterà più staccato, si può pensare di fare le note staccate alla metà della durata di quelle normali - come si fa generalmente studiando Bach) e respirando dove mi ero prefissando di respirare (ti fai due polmoni tanti!) oppure segnarsi un respiro intermedio (basta toglierlo appena si può).

Imparare il fraseggio di Coltrane per potersi creare il proprio? Ok, fino a un certo punto. Il rischio di diventare cloni inferiori è altissimo (mi confermate voi stessi che i migliori sono quelli che hanno creato qualcosa di nuovo, no?), quindi è meglio studiare più autori possibili.

Continuo a sentir parlare "voglio il suono di Coltrane, voglio il suono di Getz", ma non lo condivido.
è uno sforzo eccessivamente logorante e non ha vantaggi concreti.

Diverso invece è "mi ispiro a", l'importante è seguire sempre la propria strada.

Discorso molto diverso dalla musica classica, in cui l'imperativo è essere il più fedeli possibili alla partitura originale e a come tale compositore (e non tale autore) avrebbe voluto che si eseguisse. Due artisti di altissimo livello possono eseguire il pezzo alla pari, ognuno con una personalità diversa (ogni esecuzione è diversa dall'altra pur seguendo ogni indicazione dello spartito). Nessuno deve confrontarsi con l'esecutore originale.

Nel jazz invece lo si va a cercare, si cerca di fare tutto come l'originale e si studia un pezzo per 50 anni anche se mai nella tua vita sarà possibile essere alla pari. Onestamente, non credo che questa sia l'idea di partenza di gente come Louis Armstrong, lo stesso Coltrane e altri grandissimi del jazz.

STE SAX
7th November 2011, 00:01
primo pezzo direi ben centrato, bel suono e bella presenza. Un pelo piu' di timing sulle frasi e poi sei a posto, cura meglio le frasi prendendole a pezzi e cercando di renderele autonome singolarmente, per poi legarle ad altre frasi e cosi' via, in modo da non partire a mille con un unico fraseggio con il quale giocoforza si finisce per perdere idee e forza, non so se mi sono spiegato.
secondo pezzo obiettivamente difficile, sei stato molto bravo, valgono le considerazioni che ho fatto sopra.
Devo pero' dirti, rispetto ad alcune registrazioni che ho sentito qualche mese fa che, nonostante magari tu non abbia avuto il tempo di studiare molto (e' cosi'?) mi sembri migliorato come suono e intenzione e soprattutto come intonazione che adesso e' molto buona.
Bravo Phil

darionic
7th November 2011, 00:08
@Seethorne
L'esercizio che ho suggerito a Fil non me lo sono inventato io, perchè è l'esercizio che Parker faceva ascoltando i dischi di Lester Young. che Gordon, Rollins, Coltrane facevano consumando i dischi di Parker e così via.
Per poter diventare dei grandi e dico grandi con un proprio mood, non si poteva e non si può prescindere dall'imparare il linguaggio canonico. Il linguaggio canonico non lo puoi imparare con i libri perchè non è fatto solo dalle note e dalla loro durata, ma è fatto soprattuto dal mood, dalla pronuncia e dal timing (suonare nel tempo e non a tempo). L'unico modo possibile per fare ciò e suonare con i grandi ascoltandoli nell'esecuzione a velocità reale. La velocità ridotta può essere utilizzata solo per imparare le note. E quello è solo il cinque per cento dell'esercizio. Il lavoro vero viene dopo e cioè suonare quelle note come devono essere suonate. Appunto dicevo a Filippo di concentrarsi su 3/4 battute e farle a velocità reali con Coltrane. E' vero all'inizio si diventa cloni di Coltrane o Gordon (magari potessi diventarlo). Poi se si ha talento si trova la propria strada e gli altri faranno l'esercizio ascoltando te!! Sonny Stitt, Phil Wood solo nella matuità si sono staccati da Parker, prima erano dei cloni di Parker coi fiocchi osannati e applauditi.

fcoltrane
7th November 2011, 00:13
per studiare un solo di Coltrane devi per forza rallentarlo.
partire oltre 300 di metronomo risulterebbe davvero complicato anche per chi di tecnica ne ha da vendere.
dal mio punto di vista dovrebbe essere uno studio obbligatorio per chi decide di suonare il sax.
magari si potrebbero eliminare alcuni pezzi classici e sostituirli con un paio dello sterminato repertorio coltreniano.

STE SAX
7th November 2011, 00:15
il timing e' tutto nel jazz, si puo' essere stonati, storti, sbagliare anche note ma non si puo' non avere timing. E per migliorare non c'e' come ascoltare e ascoltare cercando di fare proprio il linguaggio dei classici. Su questo mi trovo d'accordo con Dario, anche se secondo me in certi casi si puo' anche rallentare il pezzo proprio perche' il timing non cambia affatto anzi forse diventa ancora piu' esplicito

darionic
7th November 2011, 00:18
Certo con coltrane le cose si complicano..ma il metodo è quello. rallenti impari le note di 3 o 4 battute e poi le fai a velocità reale con lui.
ripeto ancora quando si dice che i grandi di una volta consumavano i dischi, non è un eufemismo perchè li consumavano davvero prima per catturare le note a grande velocità e poi, una volta catturate, le suonavano con il disco...

seethorne
7th November 2011, 00:28
@Seethorne
L'esercizio che ho suggerito a Fil non me lo sono inventato io, perchè è l'esercizio che Parker faceva ascoltando i dischi di Lester Young. che Gordon, Rollins, Coltrane facevano consumando i dischi di Parker e così via.
Per poter diventare dei grandi e dico grandi con un proprio mood, non si poteva e non si può prescindere dall'imparare il linguaggio canonico. Il linguaggio canonico non lo puoi imparare con i libri perchè non è fatto solo dalle note e dalla loro durata, ma è fatto soprattuto dal mood, dalla pronuncia e dal timing (suonare nel tempo e non a tempo). L'unico modo possibile per fare ciò e suonare con i grandi ascoltandoli nell'esecuzione a velocità reale. La velocità ridotta può essere utilizzata solo per imparare le note. E quello è solo il cinque per cento dell'esercizio. Il lavoro vero viene dopo e cioè suonare quelle note come devono essere suonate. Appunto dicevo a Filippo di concentrarsi su 3/4 battute e farle a velocità reali con Coltrane. E' vero all'inizio si diventa cloni di Coltrane o Gordon (magari potessi diventarlo). Poi se si ha talento si trova la propria strada e gli altri faranno l'esercizio ascoltando te!! Sonny Stitt, Phil Wood solo nella matuità si sono staccati da Parker, prima erano dei cloni di Parker coi fiocchi osannati e applauditi.

Ciao, ti ringrazio della precisazione. Devo dire che ho fatto un gran bordello con il mio precedente post, andando a mischiare metodi di studio a mie opinioni personali.

In realtà il punto di incontro c'è. La velocità rallentata si usa appunto per imparare le note (io sono pianista e quando mi troverò ad avere a che fare col clavicembalo ben temperato di bach mi troverò anche a dover imparare 6 voci che si presentano in entrambi le mani e devo farle risaltare tutte e sei), se le note sono un milione per arrivare a suonarle alla velocità il lavoro lo deve fare partendo più dal basso possibile per arrivare alla velocità originale. Ma man mano che la velocità si avvicina all'originale si possono già mettere in atto meccanismi quali dinamiche, colpi di lingua ecc. Questo si può fare tramite un ascolto ed analisi rallentata, separando l'analisi dall'esecuzione (viene molto difficile farlo contemporaneamente, specie a quella velocità).

Che poi determinati pezzi andrebbero messi come pezzi istituzionale per imparare a suonare il sax sono altrettanto d'accordo: i pianisti classici devono tutti giustamente confrontarsi con bach.

Confrontando meglio le rispettive posizioni scopro che c'è molto più accordo che disaccordo in realtà (pur avendo background del tutto diversi, la musica è musica).

Filippo Parisi
7th November 2011, 00:43
Beh, anch'io sono d'accordo un pò su tutto. In medio stat virtus comunque e sono certo che se Parker, Rollins, Coltrane avessero avuto i nostri mezzi tecnologici li avrebbero utilizzatti anche loro. C'è da rifarsi sempre al contesto storico. Molti professionisti oggi studiano con Band-in-A-Box così come molti piloti di F1 oggi si allenano alla Playstation (cosa che Villeneuve e Senna non potevano certo fare....), no?

Ad ogni modo, ogni volta che ascolto Giant Steps a velocità originale (e mi succede spesso) mi viene la pelle d'oca ed un senso di vuoto allo stomaco... :D

seethorne
7th November 2011, 10:08
Beh, anch'io sono d'accordo un pò su tutto. In medio stat virtus comunque e sono certo che se Parker, Rollins, Coltrane avessero avuto i nostri mezzi tecnologici li avrebbero utilizzatti anche loro. C'è da rifarsi sempre al contesto storico. Molti professionisti oggi studiano con Band-in-A-Box così come molti piloti di F1 oggi si allenano alla Playstation (cosa che Villeneuve e Senna non potevano certo fare....), no?


d'accordissimo :)



Ad ogni modo, ogni volta che ascolto Giant Steps a velocità originale (e mi succede spesso) mi viene la pelle d'oca ed un senso di vuoto allo stomaco... :D


eheh ;)

fcoltrane
9th November 2011, 04:09
Beh, allora ci rinuncio da subito :P

Ad ogni modo è vero che una volta non avevano questi aiuti ma ti posso garantire che con diavolerie tipo Transcribe! non perdi nulla di accenti ed articolazione. E pensi "ma come caxxo faceva ad accentare e a staccare così a quella velocità con quella precisione ritmica ed armonica così schifosamente chirurgica ed al tempo stesso creare melodia?" (perchè è pieno di melodia il solo di Giant Steps.....)


quoto questo messaggio .
la cosa più straordinaria oltre al suono ed al fraseggio è proprio la melodia.
:half:

con i nuovi programmi si riesce a rallentare il brano ed apprezzarne le sfumature.
per studiorlo nel mio caso poi ci vuole davvero tanto tempo. :cry:

Filippo Parisi
9th November 2011, 22:23
Testardo io. Non credo neanche che serva realmente (dovrei fare come Davis quando studiava il trillo del diavolo - o era il volo del calabrone?).

Il nome del file, ancorchè scherzoso (ma non tanto) dice tutto. Ho cercato di seguire il consiglio di darionic di suonare CON Coltrane ma alla sua velocità credo che sarà impossibile, quindi ho usato lo Zoom in questa giornata da alluvionati qui a Reggio. Lo so tutto a memoria ormai (inclusa parte finale dopo il piano e cadenza) ma con il fiato non ce la fò proprio. Un mare di errori ed incertezze, qualche nota saltata ma è sempre così. Questo è il mio meglio (per adesso)....e prima dell'ictus da sforzo :P


http://www.filippoparisi.net/music/Gian ... _20432.mp3 (http://www.filippoparisi.net/music/Giant_Steps-take_20432.mp3)

Filippo Parisi
9th November 2011, 23:02
P.S.: Stranamente per suonare con Coltrane devo mettere il becco molto molto indietro nel sughero e diventa ancora più difficile controllare l'intonazione, è come se l'incisione originale fosse calante...visto che con gli Aebersold ed il resto lo metto sempre in posizione standard...

fcoltrane
9th November 2011, 23:54
lo studio che stai facendo è ottimo e sei già ad un buon livello.
posto che la notazione già la conosci devi solo studiare il fraseggio.
io continuo a pensare che sia più utile rallentarla ancora un po ma suonare all'unisono con Coltrane .
in pratica studiare proprio quelle sfumature fatte di fraseggio e suono .
nella registrazione Coltrane non si sente proprio se è un problema di registrazione ma tu lo senti bene poco importa se invece la registrazione è fedele è utile che aumenti il volume perchè le sfumature mentre suoni non le senti se il disco non è allo stesso volume.

non demordere perchè già il lavoro che hai fatto non è poca cosa.

Filippo Parisi
10th November 2011, 00:00
Si si, fra. Ovvio che per studiare la rallento (a volte addirittura al 50% e ti garantisco che oltre ad essere mooolto difficile si percepisce davvero tutto) però dopo un pò di "alienazione" mi viene voglia di .. vedere i risultati, ed in effetti sembra sempre un pelo più fluido dopo averci studiato su lentamente. Ormai è quasi un'ossessione (per me che ho abbandonato concerti e concertini e roba da mandare giù a memoria più di 20 anni fa....). A volte la studio solo con il metronomo sul 2 e sul 4 a velocità media, a volte vado da solo a memoria per memorizzare sempre di più ed a volte mi metto l'Aebersold e già qui ti dirò che senza il "traino" di Coltrane sbaglio di più....ma d'altronde non è mica una cosa che si possa imparare in poco tempo. E poi, alla fine, forse può sostituire anche numerosi esercizi di tecnica.....pentatoniche a go-go, digital patterns pure, ed anche in tonalità non proprio canoniche. Che si può volere di più? ;)

seethorne
10th November 2011, 12:53
ottimo ottimo ottimo.
io quando studio un pezzo classico col pianoforte (in particolare il barocco) divido il pezzo in sezioni, parto da una velocità lentissima finchè le note non sono quasi tutte giuste (e ovviamente i tempi) poi aumento sempre di 5-10 tacche di metronomo. devi salire costantemente per abituare la tua memoria muscolare ad eseguire il pezzo il modo preciso col tempo e tutte le cose controllate (studiare sempre e solo a metà tempo è una perdita di tempo).
Qua si può fare un discorso simile penso, parti ad esempio da 50% poi la fai 55%, poi 60% ecc. Nel caso della percentuale più sale più si avvicina in modo più prepotente (tra 95% e 100% la differenza sarà pochissima).

Direi che hai fatto un ottimo lavoro e che a farla a 100% ci arriverai fra un po'. Continua così!

Filippo Parisi
10th November 2011, 15:17
Grazie mille Tristano. In effetti il metodo che descrivi è perfetto, precisando anche che bisognerebbe sbattere la testa su quelle solite battute/passaggi particolarmente ostici. Il metodo è perfetto, la mia disciplina un pò meno... ;)

phatenomore
10th November 2011, 15:38
MinkiaFilippo! Il solo è veramente MOLTO credibile. Bravo. Parli di incertezze, ma le uniche degne di nota che ho riscontrato sono nel tema iniziale :smile: !!! Bravissimo.

darionic
10th November 2011, 15:40
Il metodo di tristano è perfetto.
Anche perchè quando hai una sezione di 4-8 battute che sai veramente fare bene, allora si che potrai anzi dovrai suonarle con coltrane A VELOCITA ORIGINALE per carpire il mood giusto che senti solo a velocità originale....ma solo poche battute. Nessuno, a meno che uno non è un professionista o quasi suonerà tutto l'assolo con coltrane...

Filippo Parisi
10th November 2011, 17:12
:) Grazie don phate ma ti assicuro che sopratutto dopo i primi due chorus (anzi già alla fine del secondo) le incertezze sono evidenti in più punti e... siamo "solo" circa all'80% della velocità originale (sic!!!!!!!!!). Per il tema in realtà nella parte dove non mi serviva la mano destra stavo posizionando il bocchino ancora più indietro quindi ... è andato così, d'altronde non era il tema il mio obiettivo :D

@darionic.....il metodo è perfetto ma...ti assicuro che c'è chi lo suona...ad esempio il nostro fabbry, utente pugliese del forum: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=x57lrySonFE

e ne ha registrata anche una versione con la base aebersold "fast" che è ancora più veloce dell'originale....eccolo:

http://www.youtube.com/watch?v=9S5G0yR8pns&NR=1

:lol:

fcoltrane
10th November 2011, 18:10
secondo me l'unico modo per suonare all'unisono è studiare e ripetere tanto tanto tanto......
Fil ha scelto un pezzo davvero tosto per la velocita , per la durata , per il fraseggio , e per il suono sul registro alto (tenerlo e respirare a tempo è difficile anche per un professionista) .
un aspetto però non deve essere sottovalutato.
se suoni al cinquanta per cento della velocità sei in grado di percepire tutte quelle imprecisioni e di intervenire per eliminarle.
in realta le imprecisioni che si riscontrano al 100% sono già presenti al 50%.
nel caso di Fil il grosso del lavoro lo ha già fatto ma per fare il balzo di qualità l'unica strada è questa.

a dimenticavo.. un po di tempo fa ho sentito Fil suonare un unisono di un solo di un tenorista (non ricordo se fosse Moody)
in quel caso dimostrava una conoscenza anche del fraseggio e il tempo era al 100%.
argomenti quindi che sono nelle sue corde.

seethorne
10th November 2011, 19:21
secondo me l'unico modo per suonare all'unisono è studiare e ripetere tanto tanto tanto......
Fil ha scelto un pezzo davvero tosto per la velocita , per la durata , per il fraseggio , e per il suono sul registro alto (tenerlo e respirare a tempo è difficile anche per un professionista) .
un aspetto però non deve essere sottovalutato.
se suoni al cinquanta per cento della velocità sei in grado di percepire tutte quelle imprecisioni e di intervenire per eliminarle.
in realta le imprecisioni che si riscontrano al 100% sono già presenti al 50%.


Tutto dannatamente vero.




nel caso di Fil il grosso del lavoro lo ha già fatto ma per fare il balzo di qualità l'unica strada è questa.

a dimenticavo.. un po di tempo fa ho sentito Fil suonare un unisono di un solo di un tenorista (non ricordo se fosse Moody)
in quel caso dimostrava una conoscenza anche del fraseggio e il tempo era al 100%.
argomenti quindi che sono nelle sue corde.

Filippo ha un background musicale mica male e lo dimostra.

Filippo Parisi
10th November 2011, 19:28
a dimenticavo.. un po di tempo fa ho sentito Fil suonare un unisono di un solo di un tenorista (non ricordo se fosse Moody)
in quel caso dimostrava una conoscenza anche del fraseggio e il tempo era al 100%.....


Era Hank Mobley, ed il solo era quello di Recado Bossa Nova che postai qui quando ancora non lo suonavo poi così bene.... ;)

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