Pagina 3 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima
Risultati da 31 a 45 di 74

Discussione: La sessione di studio ideale

  1. #31

    Re: La sessione di studio ideale

    azz.... david....molto bello e completo ma con un paio d'ore è assai difficile... :zizizi))
    parlo del mio scarso livello, ovviamente
    Contralto Borgani Jubilee Madreperla Argento
    Becco: OL STM 4* - King Equa tru - Rico 3
    Soprano Jupiter 547
    Becco: Van V16 S6 An. Rig.med 2,5 - Rico R.2

  2. #32

    Re: La sessione di studio ideale

    Beh all'inizio è chiaro che occorre molta più pratica!
    Ti assicuro che quando prendi mano con gli esercizi facendoli di fila ci si mette attorno alle 2 orette circa (quando poso li faccio tutti i giorni), ovviamente senza pause in mezzo...
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  3. #33

    Re: La sessione di studio ideale

    Ecco la mia:

    1. Note lunghe per tutta l'estensione cromatica, a tempo con metronomo.

    2. Ripetizioni delle note piu' alte, sempre lunghe (Mi, Fa, Fa#) sperando che prima o poi mi vengano con la stessa facilita' di tutte le altre.

    3. Scala cromatica in legato, quarto a 140 ma suonando per crome, avanti e indietro a ripetizione.

    4. Scala cromatica in staccato, quarto a 140 ma suonando per "semiminime puntate sopra", avanti e indietro a ripetizione.

    5. Scelgo una nota e faccio queste scale che partono da quella nota: maggiore, minore naturale, armonica, dorica, pentatonica maggiore e minore, blues. A tempo con quarto = 120, ma suonando per crome, su tutta l'estensione avanti e indietro a ripetizione.

    6. Arpeggi su questi accordi, sulla nota scelta sopra: maggiore 7+, maggiore 7, minore 7+, minore settima, semidiminuito, diminuito. A tempo con quarto a 90, ma suonando per crome, su tutta l'estensione avanti e indietro a ripetizione.

    7. Pataworkbook, appena introdotto. Non lo conoscevo fino a qualche giorno fa (grazie a chi lo ha nominato! :half: )

    8. A questo punto o mi leggo un brano nuovo, o mi suonicchio qualcosa che gia' so fare, magari con semplici improvvisazioni.

    Prossimamente introdurro' lo studio dei lick dell'Aebersold n. 3.

    Non sempre faccio tutto, dipende dal tempo che ho. Ma questa e' la "sessione ideale". Di solito riesco a farla sabato e domenica.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  4. #34

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da re minore

    5. Scelgo una nota e faccio queste scale che partono da quella nota: maggiore, minore naturale, armonica, dorica, pentatonica maggiore e minore, blues. A tempo con quarto = 120, ma suonando per crome, su tutta l'estensione avanti e indietro a ripetizione.

    6. Arpeggi su questi accordi, sulla nota scelta sopra: maggiore 7+, maggiore 7, minore 7+, minore settima, semidiminuito, diminuito. A tempo con quarto a 90, ma suonando per crome, su tutta l'estensione avanti e indietro a ripetizione.
    Ecco, per chi deve ancora imparare per bene, così mi sembra più 'umano' :zizizi))
    Ossia, oltre agli altri esercizi preparatori e con la scala cromatica, concentrarsi su una tonalitÃ* o alcune, ed eseguire quanto descritto ai punti 5 e 6...... fino a raggiungere, con i miglioramenti, il lavoro più completo come suggerito da David ;)
    Contralto Borgani Jubilee Madreperla Argento
    Becco: OL STM 4* - King Equa tru - Rico 3
    Soprano Jupiter 547
    Becco: Van V16 S6 An. Rig.med 2,5 - Rico R.2

  5. #35

    Re: La sessione di studio ideale

    prima di tutto mi sembra giusto chiarire una cosa.
    studiare un'ora a settimana è INUTILE!!!11!!!
    personalmente se (sfortunatamente) non ho il tempo di studiare tutti i giorni e salto un paio di giorni (in cui cmq suono ma non studio, che è diverso) noto un rapido diminuire delle mie prestazioni.
    decisamente molto più rapido dei progressi, quindi ci vuole una giornata di studio intenso per rimettersi in forma, rimanendo sempre allo stesso livello senza progredire in nulla.
    alla luce di questo ragionamento mi sembra chiaro che (nel limite del possibile) è NECESSARIO studiare tutti i giorni.
    dice d. liebman "se vuoi diventare un buon jazzista assicurati di avere 8 ore libere tutti i giorni per studiare"
    è anche utile chiarire il genere musicale che bisogna suonare perchè a prescindere dello stile servono delle cose, oltre a certi esercizi che servono in ogni caso.
    quando studio musica classica, come in questo periodo il mio iter di studio è più o meno questo:
    - riscaldamento con alcuni esercizi solo col bocchino
    - SUONI LUNGHI su tutta l'estensione. stò usando come guida l'esercizio per l'uniformitÃ* del tono sul libro di Rascer che in pratica è una scala cromatica.
    il discorso qui è abbastanza complesso, col passare degli anni ho capito che fare solo il suono lungo senza pensarci, come se fosse una semplice routine è completamente inutile, in questa fase dello studio ci vuole attenzione, concentrazione e consapevolezza; soprattutto è necessario ascoltarsi. alla fine dell'esercizio mi concentro su qualche suono filato.
    - SUONI ARMONICI questi li cambio giorno dopo giorno cercando gradualmente di "aumentare il tiro". a volte parto da una delle note gravi e produco tutti gli armonici che mi riescono, altre seguendo la scala cromatica confronto il suono naturale con quello armonico, cambiando così per ogni nota la posizione. è anche una buona occasione per studiare i sovracuti, non appena esco fuori dal range dello strumento comincio a confrontare le varie posizioni.
    completati tutti questi esercizi ho una sensazione piacevole. il sax è caldo (e anche io lo sono) vi consiglio di provare e vi sentirete veramente bene con il suono e il controllo. dopo di che passo allo studio della tecnica
    -TECNICA tutte le scale maggiori e minori cromaticamente prima legate e poi staccate, spesso ripeto il giro più di una volta aumentando la velocitÃ*. poi sto facendo parecchi arpeggi (sempre cromaticamente maggiori, minori diminuiti e aumentati, se ho tempo aggiungo anche le varie settime) li trovo molto utili per lo staccato e poi salti di terza e di quarta. in questa fase mi prendo la libertÃ* di aggiungere anche esercizi più moderni, che magari mi portano in anfratti dello strumento che in questo modo non esplorerei. mi divertono molto gli esercizi che suggerisce bergonzi sulle pentatoniche, oltre ad essere un'ottima palestra sono anche utili per l'improvvisazione. oppure studio dei fraseggi sulle scale. questi esercizi vanno fatti in TUTTE LE TONALITA' e SU TUTTA L'ESTENSIONE dello strumento. gradualmente sto inserendo i sovracuti negli arpeggi (nelle scale non ancora).
    -LETTURA questo è variabile. dipende da cosa devo studiare, se sono studi o se è un concerto, resta il fatto che l'approccio è sempre quello. si parte lentamente per poi gradualmente aumentare la velocitÃ*. le dinamiche cerco sempre di inserirle fin dalla prima lettura, in modo da velocizzare l'apprendimento, sarebbe stupido vedersi solo le note e poi dover rifare da capo tutto il lavoro per inserire le dinamiche e l'agogica.
    concludendo resta il fatto che il discorso è soggettivo e sarÃ* compito dell'insegnante (o dell'alunno se parliamo di un autodidatta) isolare i punti deboli e cercare di rafforzarli. se una tonalitÃ* mi risulta ostica tecnicamente l'unica soluzione è quella di insistere su di essa fin quando non mi diverrÃ* naturale suonarla. un grande esempio ce lo da il mitico Coltrane.
    ho letto nella sua biografia che aveva difficoltÃ* ad improvvisare sul blues in do diesis (e come lui molti altri sassofonisti che però non se ne curavano molto). dopo mesi di studio sulla tonalitÃ* in questione
    incise un blues in cui fa un assolo assurdo proprio in do diesis.
    il succo è questo: i punti deboli devono col tempo diventare punti di forza.
    a breve appena avrò altro tempo da dedicarvi posterò invece una tabella di lavoro dedicata allo studio del jazz.
    ciao e scusate il papiello
    Soprano Rampone e Cazzani R1 Jazz
    Contralto Super action serie II
    Tenore Super Action serie I
    Akai ewi 4000s

  6. #36

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da just
    Ecco, per chi deve ancora imparare per bene, così mi sembra più 'umano' :zizizi))
    Ossia, oltre agli altri esercizi preparatori e con la scala cromatica, concentrarsi su una tonalitÃ* o alcune, ed eseguire quanto descritto ai punti 5 e 6...... fino a raggiungere, con i miglioramenti, il lavoro più completo come suggerito da David ;)
    Devo essere sincero?
    Gli esercizi di tecnica di base proposti nella mia personale "routine" me li consigliò Jean Marie Londeix durante la prima masterclass che feci con lui dopo soli 4 anni di studio (era davvero pazzo!) del sassofono. Che dire, fu una doccia fredda assoluta er me, abituato ai ritmi letargici dello studio "made in italy", in quanto lui pretendeva per il mio livello la conoscenza di tutte le scale maggiori e minori a memoria per terze e per quarte, degli arpeggi maggiori, minori, di dominante diminuiti, semidiminuiti e di settima maggiore e minore (mi disse che per questa volta passi, ma l'anno successivi voleva risentirmeli con qualche sovracuto). Tuttavia mi rimboccai le maniche e dopo due settimane di durissimo lavoro ero in grado di eseguire gli esercizi richiesti.

    Negli anni poi ho integrato tali esercizi con altri tratti dal metodo del buon vecchio Sigurd Rascher. Ritengo che tali esercizi siano un buon punto di partenza tecnico per qualsiasi tipo di musicista: la conoscenza delle scale maggiori e minori e degli arpeggi, come avere un buon controllo del suono su ogni dinamica, sul legato e s ullo staccato, il controllo degli armonici e della laringe sono in effetti prerogative comuni a OGNI sassofonista (Ps.: un mio allievo si è diplomato con 96/100 alla Berkeley a Boston e posso assicurarvi che seguono un metodo di studio molto simile a quello proposto). Ovviamente poi, una volta praticate le basi tecniche, si passerÃ* anche ad esercizi più specifici a seconda del genere che si suona, tuttavia resta di fatto che la tecnica di base è un "comune denominatore" che unisce il variegato mondo dei saxisti!
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  7. #37

    Re: La sessione di studio ideale

    Massì, alla fine (passatemi la terminologia rozza e spiccia) è bello farsi letteralmente il c**o studiando col sax!!! :yeah!)
    (Sempre meglio che rompersi la schiena otto ore in fabbrica o studiare per quel dannatissimo esame di Economia... :muro(((( )
    Alto Grassi Prestige
    STM 8* met, Rico 8
    LaVoz Hard-issime, Rico 4

    Tenore Selmer Mark VI '73 DELAC
    Rag ER-1 7*, Dukoff M6 *115 rework(?)
    V16 5, Rico d'ogni tipo 4

    °Smokin' sax all life long just leaves you bad cough and a mad Blues thirst...°

  8. #38

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da davidbrutti
    Riporto questo elenco che è stato trattato tra l'altro durante la mia ultima masterclass a Vicenza....
    Ma quindi a Vicenza (se mi ricordo di mandare il modulo di iscrizione) nelle 4 ore della masterclass mi stroncherai con questi esercizi? I metodi li ho tutti, a parte il Koechlin - Etudes (con pianoforte, ottimi per il suono e per l'intonazione)...se dici che è ottimo lo compro, il pianoforte ce l'ho e l'insegnante che lo suona anche.
    Vox clamantis in deserto :saputello !!
    Selmer Lover

  9. #39

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da davidbrutti
    [...]fu una doccia fredda assoluta er me, abituato ai ritmi letargici dello studio "made in italy"
    [...]
    Quoto in pieno lo spirito del post di davidbrutti, molto ma molto ma molto piu' in piccolo anche io mi sono fatto una bella doccia fredda, pero' da solo. Avendo un paio di mesi fa raggiunto la conclusione che non conoscevo le scale a sufficienza, mi sono fatto questo esercizio: metronomo a 120 e suonando per crome (quindi 240 note al secondo) fare tutte le scale maggiori, una di seguito all'altra per quarte ascendenti (Do, Fa, Sib, etc.), a memoria e senza perdere un colpo. Se faccio un errore, anche uno solo, mi fermo, rifaccio due o tre volte la scala che ho sbagliato, poi riprendo l'esercizio da quella scala e lo termino - quindi fino alla scala di Sol, ultima della serie. Poi ricomincio. Considero l'esercizio concluso quando riesco a fare tutta la serie dal Do al Sol senza neanche un errore. In questo modo in circa 40 ore di studio effettivo mi sono imparato molto bene (molto bene al mio livello - ovviamente) tutte le scale maggiori, e adesso data una scala a caso la posso fare a velocita' molto elevata con al massimo un "ripasso" di pochi secondi.

    Nella mia routine oggi questo esercizio non c'e' piu', e' servito allo scopo ed e' troppo demanding in termini di tempo, visto che perche' mi riesca mi occorrono da una a due ore, ma ho intenzioni di rimettercelo tra un mesetto per le minori naturali ed armoniche. E magari potrei poi farlo anche per gli arpeggi.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  10. #40

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    240 note al secondo
    Complimenti, hai la supervelocitÃ* come superman :lol: ?
    Vox clamantis in deserto :saputello !!
    Selmer Lover

  11. #41

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da Nous
    Ma quindi a Vicenza (se mi ricordo di mandare il modulo di iscrizione) nelle 4 ore della masterclass mi stroncherai con questi esercizi? I metodi li ho tutti, a parte il Koechlin - Etudes (con pianoforte, ottimi per il suono e per l'intonazione)...se dici che è ottimo lo compro, il pianoforte ce l'ho e l'insegnante che lo suona anche.
    Diciamo che il corso verterÃ* principalmente su questi argomenti, anche se verranno trattati con la dovuta calma e con le necessarie delucidazioni. Sono degli esercizi basilari come ho giÃ* ribadito e mirano alla costruzione della tecnica di base, intesa in senso lato e non soltanto "tout court" come tecnica digitale. Essa comprende il controllo dell'intonazione, del legato, delle articolazioni e tutte quelle componenti necessarie al controllo dello strumento. Possedendo questa famigerate tecnica di base si è in grado di affrontare qualsiasi partitura (di difficoltÃ* adeguata all'allievo ovviamente) in poche ore di studio (mi ricordo una frase del Londeix: se non sei in grado di montare un brano in 4 ore, non sei in grado!).
    Poi ovviamente si potrÃ* affrontare anche il repertorio, anzi porta pure dei brani che hai studiato.
    Gli studi del Koechlin prendili: sono estremamente belli e interessanti.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  12. #42

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    Nella mia routine oggi questo esercizio non c'e' piu', e' servito allo scopo ed e' troppo demanding in termini di tempo, visto che perche' mi riesca mi occorrono da una a due ore, ma ho intenzioni di rimettercelo tra un mesetto per le minori naturali ed armoniche. E magari potrei poi farlo anche per gli arpeggi.
    Prova magari a fare le famigerate scale anche in successione cromatica (Do Do# Re etc...), per toni (Do, Re, Mi, Fa#, Sol# etc...) e per terze minori (Do, Mib, Fa# La etc...) In questo modo si assicura la perfetta indipendenza delle scale che verranno affrontate NON gerarchicamente.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  13. #43

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da Nous
    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    240 note al secondo
    Complimenti, hai la supervelocitÃ* come superman :lol: ?
    ahem... diciamo che sono 240 al minuto :lol:
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  14. #44

    Re: La sessione di studio ideale

    Citazione Originariamente Scritto da davidbrutti
    Prova magari a fare le famigerate scale anche in successione cromatica (Do Do# Re etc...), per toni (Do, Re, Mi, Fa#, Sol# etc...) e per terze minori (Do, Mib, Fa# La etc...) In questo modo si assicura la perfetta indipendenza delle scale che verranno affrontate NON gerarchicamente.
    Ottimo suggerimento! Thanks! :half:
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  15. #45

    Re: La sessione di studio ideale

    infatti stavo provando mentalmente a suonare 240 note al secondo ma non riuscivo....
    al minuto invece mi sembra più fattibile :ghigno:
    ALTO CONN chu berry 1927 /MEYER 5
    TENORE KEILWERTH N.K. 1959 / ESM 8
    ance VANDOREN

Pagina 3 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 registrati e 1 ospiti)

Discussioni Simili

  1. Microfono da studio
    Di theonlyfly nel forum Elettronica e sax
    Risposte: 21
    Ultimo Messaggio: 3rd August 2014, 21:57
  2. So what (Filmato di una sessione di Registrazione)
    Di ReedBreacker nel forum Files dal Web
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 14th February 2013, 16:46
  3. Periodo di vacanze ideale per trovare un nuovo SETUP
    Di Reluma nel forum Setup e accessori dello strumento
    Risposte: 11
    Ultimo Messaggio: 18th August 2012, 15:29
  4. Legatura ideale per Selmer Soloist
    Di Giu-Zep nel forum Setup e accessori dello strumento
    Risposte: 11
    Ultimo Messaggio: 8th May 2012, 11:15
  5. Il sax per fare classica, quale l'ideale?
    Di Alessio Beatrice nel forum Saxofono classico
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 10th May 2008, 14:21

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •