E infatti quella è una furbata! ;)
Bravo Caro!
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Alto Grassi Prestige
STM 8* met, Rico 8
LaVoz Hard-issime, Rico 4
Tenore Selmer Mark VI '73 DELAC
Rag ER-1 7*, Dukoff M6 *115 rework(?)
V16 5, Rico d'ogni tipo 4
°Smokin' sax all life long just leaves you bad cough and a mad Blues thirst...°
la Cassazione ha stabilito solo per la insussistenza del reato.
i nostri legislatori sono del tutto assenti e dovrebbero meglio regolamentare l'intera materia .
(soprattutto dopo l'intervento della Corte europea)
Ps.
la raccomandata spedita a se stessi può essere utile ma non è (purtroppo) prova certa .
(non ha la stessa funzione del brevetto o affini).
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
Finalmente ho colto Modern in fallo! :ehno:Originariamente Scritto da ModernBigBand
Su questo tema mi permetto di contestare sua maestÃ* MBB :saputello , dal momento che, a causa di un limitato talento musicale, nelle aule di tribunale ci passo la maggior parte della mia vita (pur non avendo mai commesso alcun reato) e frequento piuttosto spesso anche le Sezioni Specializzate in Materia di ProprietÃ* Intellettuale.
Non è vero che un compositore non abbia alcuna forma di tutela se non si iscrive alla SIAE. Tutt'al più potrÃ* incontrare delle difficoltÃ* a farsi pagare i compensi per le esecuzioni della sua musica.
Si deve infatti chiarire che la funzione della SIAE non è quella di impedire i plagi bensi quella di gestire per conto dei suoi associati i diritti di sfruttamento economico (e neanche tutti) sulle opere per le quali ha ricevuto mandato (ossia per le opere depositate).
Vi chiederete: e che cosa vuol dire?
Andiamo a monte del problema.
Secondo i principi generali in materia di diritto d'autore, per eseguire in pubblico un qualsiasi brano musicale è necessario:
- essere autorizzati dall'autore
- pagare un compenso all'autore per l'esecuzione.
Se non esistessero la collecting societies come la SIAE, chi volesse suonare "Alba Chiara" alla sagra di uno sperdutissimo paesino o in un'osteria di periferia dovrebbe preventivamente contattare la casa editrice o il management di Vasco Rossi, chiedere l'autorizzazione ad eseguire il brano in quella particolare occasione, concordare il compenso per l'esecuzione ed eseguire il pagamento della somma concordata direttamente all'autore.
La Siae serve principalmente ad evitare tutto questo.
Vasco Rossi, depositando "Alba Chiara", ha conferito mandato alla Siae di fare per conto suo tutte le operazioni sopra indicate.
Infatti in base all'art.37 del Regolamento Generale che regola i rapporti tra gli autori mandatari e la Siae, quest'ultima esercita la protezione delle opere ad essa affidate mediante
- la concessione di permessi di utilizzazione nei quali sono indicate la misura del compenso e le modalitÃ* della concessione
- la quantificazione e la percezione dei compensi
- la ripartizione dei proventi fra gli aventi diritto.
Per avere il permesso di eseguire "Alba Chiara" non è necessario chiedere preventivamente un'autorizzazione alla SIAE ma è sufficiente compilare il famigerato "Borderò" (o "Borderaux") e pagare i diritti. A fine anno la Siae fa il calcolo di tutto quello che le è stato versato per le esecuzione e registrazioni di "Alba Chiara" e versa una percentuale pari a circa l'80% di quello che ha incassato a Vasco Rossi ed al suo editore.
E' evidente che se non ci fossero le Collecting Societies, gli autori dovrebbero fare un gran lavoro solo per riscuotere i diritti di esecuzione delle proprie opere.
Inoltre grazie alla capillare diffusione sul territorio dei propri ispettori, la Siae tutela i suoi associati controllando che chi esegue Alba Chiara alla sagra del paesino sperduto paghi effettivamente i compensi per Vasco Rossi.
Ora se qualcuno scrive e deposita una canzone dal titolo "Sera Grigia" IDENTICA ad "Alba Chiara" la SIAE non fa un bel niente!!!!!SarÃ* Vasco Rossi che dovrÃ* citare l'autore di "Sera Grigia" avanti al tribunale competente per far accertare il plagio ed ottenere un risarcimento del danno.
Affinchè il Giudice dichiari che "Sera Grigia" è un plagio di "Alba Chiara", Vasco Rossi dovrÃ* dimostrare tra le altre cose che "Alba Chiara" è stata composta prima di "Sera Grigia".
Grazie al "Bollettino di Dichiarazione" Siae, Vasco Rossi può dimostrare che "Alba Chiara" è stata composta prima del giorno del deposito.
Tale circostanza può, tuttavia, essere provata anche in altri modi: ad esempio con il timbro postale apposto su una busta sigillata, contente lo spartito di "Alba Chiara". Infatti, se la busta rimane sigillata, il tibro postale dimostra che il brano è stato creato prima della data dell'invio.
Dunque se scrivete un pezzo e non lo depositate alla Siae, in futuro potrete comunque dimostrare che è stato copiato da qualcun'altro.
Tuttavia se il brano verrÃ* eseguito o registrato a vostra insaputa, non incasserete i vostri compensi neppure se l'esecutore lo indicherÃ* sul borderò!
Dunque è consigliabile iscriversi alla Siae quando qualcuno esegue in pubblico o registra le vostre composizioni.
Se la vostra unica preoccupazione è il plagio, mandatevi lo spartito per posta in una busta sigillata! Così facendo risparmierete tanti soldini.
Tenore Selmer Mark VI
Alto Cannonball Big Bell Stone Series
Soprano Yamaha YSS 675
Wind Control. Yamaha WX5
My Music Blog: http://jazzsounddevelopment.blogspot.com/
Sax On The Tube: http://saxonthetube.blogspot.it/
e poi durante la controversia sarÃ* necessario dimostrare con una perizia che la busta è effettivamente sigillata .
con il decorso del tempo temo che solo un sigillo a regola d'arte potrebbe essere utile a tal fine, non certamente una semplice busta .
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
Quoto pienamente, ma vorrei aggiungere un paio di considerazioni.Originariamente Scritto da Mad Mat
Il sistema della busta sigillata a se stessi non e' ritenuto "sicuro": infatti in una eventuale contestazione in tribunale il verdetto finale tra uno sconosciuto possessore di busta chiusa risalente a 5 anni prima ed un artista di fama mondiale con un hit registrato in SIAE un anno dopo (e magari copiato dallo sconosciuto) non sarebbe affatto scontato.
L'iscrizione in SIAE ha un costo "una tantum" che si paga appunto all'iscrizione e che non ricordo a quanto ammonti, mi sembra 160 E ma potrei sbagliare, ed un costo fisso annuale di 80E. Per gli iscritti il deposito delle opere e' gratuito, quindi con 80E all'anno depositi tutto quello che vuoi.
Saluti!
M.
Segretario Mark VI Society
Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici
Non sono d'accordo: dal punto di vista probatorio la busta sigillata da certezza in ordine data di creazione tanto quanto il deposito in Siae.Originariamente Scritto da re minore
A differenza di quanto previsto per la registrazione dei marchi, nessuna norma stabilisce che la paternitÃ* di un'opera spetti a chi l'ha depositata per primo alla Siae nè tanto meno che il deposito in Siae costituisca una presunzione assoluta nè relativa di paternitÃ* dell'opera depositata.
Infatti mentre la titolaritÃ* del marchio si acquista con la registrazione (lasciamo perdere il discorso del preuso a livello nazionale e le problematiche inerenti al tema del marchio di fatto), ai sensi dell'art. 6 della Legge 633/41 "Il titolo originario dell'acqusto del diritto d'autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale".
Quindi autore di un brano musicale e titolare dei diritti di sfruttamento economico è soltanto chi ha creato il pezzo e non chi lo ha depositato.
Per quanto mi risulta, non vi sono neppure precedenti giurisprundenziali (sentenze del passato) che abbiano mai stabilito che la prova della data di una composizione, fornita attraverso un timbro postale apposto sulla busta sigillata contenente uno spartito, non sia sicura. Se ci sono, chi le conosce le citi.
E' vero che la prova del fatto di aver creato un certo brano in epoca antecedente alla composizione di un altro non è sufficiente a vincere una causa per plagio. Questa cosa vale, però, tanto nel caso in cui lo dimostriate ad un giudice attraverso la data del deposito in Siae quanto nel caso in cui lo proviate con la produzione in causa della busta sigillata con apposto il timbro postale.
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Chiarisco che non penso assolutamente che la paternita' spetti a chi per primo registra in SIAE! La paternita' spetta a chi puo' dimostrare con certezza di avere conoscenza dell'opera prima di chiunque altro. Il deposito in SIAE e' una prova valida, alla data del deposito, si aveva conoscenza dell'opera.Originariamente Scritto da Mad Mat
IMHO la busta sigillata potrebbe non venir considerata prova valida: il giudice potrebbe ritenere impossibile provare che la busta non sia stata falsificata, oppure semplicemente aperta e richiusa. Credi che non sia possibile falsificare una busta, oppure aprirla e chiuderla senza lasciare traccia, qualora in gioco ci siano milioni di euro?
Tanto per chiarire che neanche io considero il deposito in SIAE l'unico sistema valido, ma solo uno piu' comodo di tanti altri, avevo suggerito io stesso un sistema alternativo: scrivere alla Presidenza della Repubblica la quale per legge protocolla tutto. Da quello che avevo appurato quando avevo fatto ricerche in merito (un paio di anni fa) questo sistema era ritenuto molto piu' "sicuro" rispetto a quello di spedirsi una raccomandata.
Per quanto riguarda la giurisprudenza, credo che sarebbe piu' da chiedersi se esiste una sentenza che riconosce la validita' della busta chiusa, piu' che chiedersi se ce n'e' una che NON la riconosce. Cioe', mi spiego meglio, supponiamo che non ci siano mai state cause "busta chiusa" contro altri sistemi (tra cui SIAE): in questo caso e' impossibile trovare una sentenza che non riconosce la validita' della busta chiusa ma non vuol dire niente. Prova a sotituire "testimonianza di un amico" a "busta chiusa" e vedrai che... non funziona!
Ciao
M.
Segretario Mark VI Society
Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici
quoto quanto scritto da re minore .
è aggiungo che alla posta è possibile far apporre il bollo postale con la data ad esempio sui contratti, ma in quel caso in genere vi è un foglio ed un bollo, gia con un opera scritta di più pagine vi sarebbero problemi analoghi all'opera su cd o altro supporto musicale.
un ulteriore considerazione :vi siete mai chiesti quanto dura un bollo postale su carta ?
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
molto sintetico e molto azzeccato!!!!!!! :bravo: :bravo:Originariamente Scritto da Alessio
sapete dirmi come devo fare e quanto mi costa "ufficializzare" dei cd da me registratii di brani cover per poterli vendere legalmente????? :BHO: :BHO: :BHO:
Tenore Grassi Ammaccato '77
Tenore Conn Transitional '34
Tenore Grassi Wonderful '81
Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
Alto Grassi '76, Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
Soprano Grassi Prestige Bimbo '82 Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong
Ciao danyart,
Qui dovresti trovare tutte le informazioni necessarie:
http://www.siae.it/UtilizzaOpere.asp...&open_menu=yes
Segretario Mark VI Society
Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici
ovviamente immagino sia illegale o comunque non obbligatorio per cd o altri supporti di materiale originale, per quanto riguarda le cover penso sia obbligatorio, o mi sbaglio??
Tenore Grassi Ammaccato '77
Tenore Conn Transitional '34
Tenore Grassi Wonderful '81
Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
Alto Grassi '76, Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
Soprano Grassi Prestige Bimbo '82 Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong
Sono legittimamente circolanti, ai sensi della Legge 633/1941 i supporti prodotti entro la data di entrata in vigore della Legge 18 agosto 2000, n. 248, purchè conformi alla legislazione previgente in materia di contrassegno e di tutela del diritto d'autore, nonchè i supporti prodotti dopo l'entrata in vigore della medesima Legge n. 248/2000 e conformi alle disposizioni regolamentari di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 luglio 2001, n. 338, come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 ottobre 2002, n. 296.
E' quanto prevede il D.P.C.M. 23 febbraio 2009, n. 31 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 6 aprile 2009, n. 80) in materia di disciplina del contrassegno da apporre ai supporti ai sensi dell'articolo 181-bis della Legge sul diritto d'autore.
Tornano dunque i bollini Siae dopo che la Corte di Giustizia Europea li aveva bocciati con sentenza 8 novembre 2007 (a seguito della quale anche la Cassazione Penale si era pronunciata con sentenza 2 aprile 2008, n. 13810 affermando la nullitÃ* delle sanzioni previste dalla Legge 633/1941 per l'assenza dei c.d. bollini).
In particolare il contrassegno, applicato sulla confezione del supporto in modo tale da risultare visibile, deve contenere:
* titolo dell'opera;
* nome dell'autore, del produttore o del titolare del diritto d'autore;
* un numero progressivo;
* destinazione del supporto alla vendita, al noleggio o a qualsiasi altra forma di distribuzione.
(Altalex, 9 aprile 2009)
veramente assurdo, uno paga per cose proprie, ladri infami!
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