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Discussione: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

  1. #61

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    non saranno necessari 3000 euro per una performance professionale, ma credo che esista comunque una soglia qualitativa al di sotto della quale anche professionalità eccellenti potrebbero risentirne negativamente: credo che un onesto serie 62 yamaha (e un buon contralto usato lo trovi con poco più di 1000 euro) costituisca una base valida, per affidabilità, intonazione, meccanica, suono modificabile tramite setup, all'interno della quale qualsiasi professionista ( e di conseguenza, chiunque) possa esprimersi, senza spendere 3/4 volte tanto.
    1) Yanagisawa TWO10 tenore
    keilwert vintage ebanite
    rowner dark - legere signature 2.5
    2) R1jazz argento/oro
    Ottolink early babbit 8
    rowner dark - la voz soft

  2. #62

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Sarò io fissato ma vorrei spendere anche una paroal sulal MANUTENZIONE: troppo spesso vedo OTTIMI SAX tenuti malissimo... di conseguenza PUO' VALERE (forse) il discorso che un sax MEDIO ben settato può rispondere meglio di un OTTIMO sax non settato bene.
    Poi non ultimo vale la REGOLA DELAL PANTOFOLA ovvero ognunoi di noi si abitua ad un sax (durezza delle meccaniche, disposizione dei tasti, GRANDEZZA dei tasti etc etc) e a quello si adatta e va a finire che lo preferisce.
    Non ultimo SONO CERTO che come in tutte le cose per aprezzare certe FINEZZE bisogan essere ad un livello SICURAMENTE SUPERIORE AL MIO.
    Tenore Jupiter jts 587
    Absolute tenor ST
    Legere Signature 2 e 1/4

  3. #63

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Come molte volte Danyart ha capito perfettamente di cosa si stava parlando. Ragazzi, non c'è pezza, oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.

  4. #64

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da Nous
    Citazione Originariamente Scritto da xelaris
    Infatti nemmeno io li ho provati...perlomeno non vado a giudicarli - posso solo dire che altri 3 cinesi in mio possesso vanno benissimo - devo essere molto fortunato?
    Che noia, ogni mese sul forum appare un talebano delle produzioni nippogiappocoreane..poi tu sei anche recidivo, questo discorso lo tocchi periodicamente nonostante praticamente nessuno ti abbia mai dato vagamente ragione.

    Non ti offendere, ma i tuoi tre sax (Venus Alto, Walstein Alto e Cranes Tenore) io non li consiglierei a nessun allievo e non li comprerei mai per nessuna banda dove collaboro.. questo è quanto, che ti piaccia o meno.

    O magari e' che sono molto bravo se riesco a far suonare dei "cosi che sembrano sax" come un sax vero?!.
    Sarà così di sicuro.
    "talebano"? Ma bravo, pedini i miei messaggi e mi rubi anche le idee? Quella del talebano l'ho gia' usata io per inquadrare quelli che hanno paura dei cambiamenti (l'ondata di sax dall'est e' un cambiamento recente che da' fastidio a gente troppo rigida e che "s"ragiona per preconcetti = "talebani"...il Walstein l'hai mai provato (NO! - e allora taci per favore...).

    Chiusa questa premessa goliardica - vado a qualche esempio reale...
    Giorni fa portai al mio tecnico uno Yanigisawa T910 che ho "aggiustato" in qualche modo - diciamo che non e' perfetto pero' ci suono dalle note basse scure fino agli acuti (altissimo) - l'imperfezione sta nel feeling di certi tasti, in particolare quelli della mano sinistra (che guarda caso sono quelli che ho ritamponato a modo mio). Il mio tecnico si e' accorto immediatamente di questi "diffettucci" e non riusciva a suonare il sax con disinvoltura - qua e' l'ha si bloccava. A questo punto, mi viene da pensare che se il sassofonista si concentra troppo sul "tocco" potrebbe non riuscire a rilassarsi e quindi a suonare il sax come vorrebbe...invece ci sono altri sassofonisti piu' adattabili che riescono a trascurare certi problemini di tocco e riescono ad ottenere il meglio da qualsiasi sax si trovano tra le mani.

  5. #65

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da bonnygonfio
    ... oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
    Premesso che, almeno nella sostanza, sono d'accordo, vale la pena riportare la mia esperienza: ho tre ottimi sax (alti): un mark VI, un SBA ed un S80 Serie II, e 4 o 5 becchi che uso a rotazione su tutti e tre i sax. Ognuno di questi sax mi da un suono di base diverso, che poi reagisce ovviamente al cambio di setup. Per quanto mi riguarda sono portato a pensare che il sax, almeno in questo caso, influisce sul suono finale piu' del setup.

    Mi sta venendo voglia di fare esperimenti "sistematici e scientifici" sul suono con le diverse combinazioni sax/becco, probabilmente appena mi arriveranno le legere signature (tanto per eliminare almeno un elemento variabile) che ho ordinato lo faro' davvero.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  6. #66

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Ma non ne abbiamo già parlato tante volte? La questione è infinita...

    Secondo me il principio siamo NOI che suoniamo; se non abbiamo una buona base (prima di una buona tecnica), anche con in mano uno strumento da 3000 euro suoneremo male. Ho sentito persone suonare molto bene con strumenti di poco valore.

    Detto questo, sicuramente lo strumento bello AIUTA molto! C'era un ragazzino in banda che è rinato quando gli hanno comprato un Serie II abbastanza datato, perchè col sax di prima faceva una fatica enorme, essendo questo messo veramente male. Io personalmente quando in banda torno a suonare il vecchio yamaha da studio ci metto un attimo a riabituarmi, e non stiamo parlando di un cinese qualsiasi! Dobbiamo però, secondo me, convincerci che prima dello strumento dobbiamo applicarci e studiare noi!
    "Non basta consacrare molte ore del giorno alla scale o agli esercizi di agilità; ciò che importa più di tutto è di studiare la sonorità in tutte le sue gradazioni e soprattutto l'arte di legare i suoni fra di loro."

  7. #67

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    concordo con entrambi nella sostanza.
    per Reminore: probabilmente suonando a rotazione con bocchini diversi hai sviluppato una attitudine e riesci a far suonare tutto quello che hai e sai come legare le diverse combinazioni per evidenziare o nascondere le differenze.
    è anche vero che alcuni setup più di altri interferiscono sul suono a prescindere dal sax.
    ma i 5 bocchini hanno caratteristiche simili o sono del tutto diversi?
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #68

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da xelaris

    "talebano"? Ma bravo, pedini i miei messaggi e mi rubi anche le idee? Quella del talebano l'ho gia' usata io per inquadrare quelli che hanno paura dei cambiamenti (l'ondata di sax dall'est e' un cambiamento recente che da' fastidio a gente troppo rigida e che "s"ragiona per preconcetti = "talebani"...il Walstein l'hai mai provato (NO! - e allora taci per favore...).
    :lol:
    Ragazzo mio, puoi chiedere in giro : prima ancora che tu ti iscrivessi, io avevo scritto decine di topic contro i talebani del Rampone&Cazzani (all'epoca in cui sul forum si parlava solo di quello).
    Quindi mi spiace, ma la tua idea non è originale :D-:
    Vox clamantis in deserto :saputello !!
    Selmer Lover

  9. #69

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    ... poi ne hai comprato uno anche tu e l'hai rivenduto, per la serie "Bisogna conoscere bene il nemico, per combatterlo al meglio!" :lol:

  10. #70

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    ma i 5 bocchini hanno caratteristiche simili o sono del tutto diversi?
    ciao fra
    Diversi! (tra parentesi l'apertura)

    - Soloist Style D (075)
    - Phil Barone (077)
    - Jody Jazz DV NY 6 (078)
    - Meyer 7M (081)
    - Jody Jazz Norteno 7 (083)
    - Great Neck 7* (?)

    E sto cominciando ad introdurre un Ponzol M2 (090)... Il punto e' che per un motivo o per l'altro mi piaciono TUTTI e non riesco a rinunciare a nessuno!
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  11. #71

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    come ti capisco :lol:

  12. #72

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    per me è una questione di combinazioni. (premetto che tutti i bocchini che hai nominato per alto non li conosco per nulla).
    però puoi fare un esperimento:
    prendi il bocchino con il quale fai più fatica (nel senso che non riesci a saturarlo) e metti a confronto i due sax quello che si prende meno aria e quello che si prende più aria. (portali entrambi al limite massimo del volume )
    se succede la stessa cosa con gli alti rispetto ai tenori avrai( anche se solo per questa componente del suono) differenze rilevanti.

    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  13. #73

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da tzadik
    ... poi ne hai comprato uno anche tu e l'hai rivenduto, per la serie "Bisogna conoscere bene il nemico, per combatterlo al meglio!" :lol:
    Infatti al momento c'ho 16 sassofoni (mi pare sia il caso di venderne un po' perche' non sono un collezionista)...saxes di tutti i colori/forme/eta' e prezzo...almeno mi sono fatto una idea - c'e invece chi ha utilizzato un solo sax tutta la sua vita e straparla a vanvera...o, ed il Walstein mi ha servito benissimo per 2 anni - spese di manutenzione? Zero = affidabilissimo...e l'ho venduto ad un ottimo prezzo (quasi ci guadagnavo anche).
    Comunque il Conn lo dovresti almeno provare prima di dare giudizi sui vintage eh? (anch'io inizio a conoscerti).

  14. #74

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    Citazione Originariamente Scritto da bonnygonfio
    ... oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
    Premesso che, almeno nella sostanza, sono d'accordo, vale la pena riportare la mia esperienza: ho tre ottimi sax (alti): un mark VI, un SBA ed un S80 Serie II, e 4 o 5 becchi che uso a rotazione su tutti e tre i sax. Ognuno di questi sax mi da un suono di base diverso, che poi reagisce ovviamente al cambio di setup. Per quanto mi riguarda sono portato a pensare che il sax, almeno in questo caso, influisce sul suono finale piu' del setup.

    Mi sta venendo voglia di fare esperimenti "sistematici e scientifici" sul suono con le diverse combinazioni sax/becco, probabilmente appena mi arriveranno le legere signature (tanto per eliminare almeno un elemento variabile) che ho ordinato lo faro' davvero.
    Un esperimento scientifico? Sarebbe anche interessante ma laborioso e poi alla fine che cosa conta? I numeri? Od il suono? Ed il gusto soggettivo in particolare chi lo detta? I dati scientifici?
    Io ho deciso di provare tutte le combinazioni possibili e registrarle sul minidisc (1-2 volte alla settimana) - poi mischio tutte le varie registrazioni e vado ad ascoltare in modo "random" - in pratica quando ascolto non so che setup stavo utilizzando pero' i dati rilevanti del setup sono registrati sul minidisc ed all'occasione posso vederli (quando sento un suono interessante, per esempio) - sia un Rico Royal da quattro soldi o un Selmer Jazz sono trattati allo stesso modo ed alla fine giudicheranno le orecchie (mi aspetto qualche sorpresina).

  15. #75

    Re: Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...

    @xelaris: in forum funziona che se scrivi un messaggio senza quotare (o senza da un'indicazione per chi è il messaggio)... il messaggio si sottointende sia riferito al mittente del messaggio immediamente mente sopra nel mio caso il Nous... quindi non era riferito a te, mi dispiace...

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