:muro((((
secondo la tua ( e di altri, sei in buona compagnia) teoria delca..., una importazione ruba lavoro....erog...una importazione che sia dalla Cina, dal Giappone o da Timbuktu è indifferente. Se ruba lavoro, lo ruba anche se il prezzo è più equo e correlato ad un costo del lavoro simile a quello italiano.
Quanto dici protrebbe valere solo se il prodotto cinesong fosse uguale al prodotto italiano, UGUALE.
Che nei fatti non è, quindi il problema va affrontato in modo completamente e radicalmente diverso.
Oppure c'è qualcuno che trova che un sax cinese è succedaneo ad un R1jazz?
Perchè la Rampone non soffre e non teme la concorrenza cinese/taiwanese???
Perchè invece la Selmer si e alla granda???
Da questa analisi già si potrebbero trovare molto risposte interessanti.
Per tua info, negli Stati Uniti sono circa 40 anni che importano dalla Cina e Taiwan, e nonostante ciò (anche se anche in USA c'è chi la pensano come te), sono stanti una forza economica in crescita fino all'altro ieri.
Altra sottigliezza, con molta probabilità il televisore che il tuo vecchietto avrebbe comprato nell'iper mercato sarebbe di provenienza coreana o indonesiana.
Perchè non torniamo ai tempi dell'embargo imposta all'Italia durante il fascismo? Con il cacao nazionale, non ricordo che nome gli avessero dato, che in realtà era un surrogato dal gusto schifoso.