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Discussione: Come testare l'efficienza di un sax?

  1. #1

    Come testare l'efficienza di un sax?

    Sto usando i "subtones" (subtoni in Italiano?) come punto di riferimento per 'testare' l'efficenza di un sax...premetto che questo e' un metodo comparativo (tra piu' di un sax) con tutte le sue limitazioni...

    Se un certo setup (imboccatura + ancia + fascetta) mi consente con un sax di suonare il subtono del Si Bemolle basso e non con un altro sax; allora significa che il secondo sassofono non e' efficiente come il primo - questa e' l'idea di base. A questo punto, prendo il primo sax come punto di riferimento e cerco di vedere se nel secondo sax ci sono delle perdite (anche minime) che possano influire negativamente sulla produzione dei subtoni (e quello del Si bemolle basso in particolare).


    Che ne pensate? Conoscete altri metodi piu' efficaci?

  2. #2
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    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Certamente il valutare l'emissione soffiata e scura, piena, del Bb basso è importante, ma credo che per testare uno strumento devi provarlo un pò tutto, e diverse volte, purtroppo magari anche con diversi bocchini e ance, cosa non sempre possibile perchè comunque non possiamo suoanre con 200 bocchini e 25 tipi di ance...
    Io, ad esempio, per "capire" le potenzialità del selmer mark 6 che mi hanno dato in prestito, ci ho messo settimane...l'emissione del Bb basso era subito di gran lunga migliore del mio Grassi, ma non riuscivo ad ottenere un suono caldo e pieno, mi sembrava metallico e povero...poi l'ho provato con ance dal suono più scuro (la voz anzichè rigotti) e ho cominciato ad apprezzarlo di più, trovandone le maggiori qualità che sono sicuramente l'emissione facilitata, il suono limpido e preciso, intonazione perfetta, esplosione in alto quando si spinge per bene...di contro il mio grassi mantiene un suono più caldo, vivo, sensuale, e negli acuti fa una gran bella figura, ma la meccanica e l'emissione dei gravi rimane abbastanza dura...
    Quindi dovresti provare il sax in tutta l'estensione, valutare ogni più piccola caratteristica e credo che ci sia un argomento dove il maestro David Brutti spiega in modo esauriente come lui valuta un sax...
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  3. #3

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Se per efficienza intendi che il sax sia tecnicamente a posto, ovvero non abbia perdite di aria, basta fare la prova luce ......
    anche qui, bisogna vedere dove perde aria, se è sulle note della mano destra è un conto, se è sulla mano sinistra è altra cosa.
    se parli di intonazione, omogeneità ed armonici (subtones), è un'altro discorso,anche perchè entra in gioco l'abilità del suonatore nel produrre armonici, e la capacità dello stesso, di capire l'intonazione dello strumento in base agli armonici prodotti.
    Poi c'è l'so di di diteggiature alternative per verificare l'intonazione di alcune note, insomma il discorso è complesso e penso che tu debba chiarire meglio quello che intendi dire ......

  4. #4

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Per efficienza intendo la facilita' con cui tutte le note vengono suonate...un sax che perde aria, per esempio, necessita maggiore energia - quindi perdite d'aria e' un fattore importante ma non il solo.
    Per quanto riguarda il test della luce...l'ho gia' utilizzato, ma e' abbastanza scomodo - e comunque come primo approccio preferisco suonare un sax e testare i subtoni (quelli bassi in particolare) - poi, casomai - se penso che il sax abbia perdite d'aria sostanziali, uso la luce.
    Comunque, testare le note piu' basse fa senso, dal momento che qualsiasi perdita si avverte nella nota piu' bassa....mentre perdite nelle note basse (in teoria) non dovrebbero viziare le note alte (potrei andare nei dettagli ma penso che il punto sia chiaro).
    In parole povere (piu' straccione di cosi' si muore): Il Si Bemolle basso si becca tutta la "monnezza" del sax - tutti i difetti arrivano la'.

    Probabilmente la combinazione bocchino + ancia + sax potrebbe essere molto critica....una certa camera di un bocchino potrebbe risuonare piu' efficentemente in un sax e non in un altro specialmente tenendo conto della distanza in cui e' posizionato. Diciamo che sarebbe utile comparare simili sax ed ad ogni modo non userei questo test per comparare un vintage con un sax moderno.

  5. #5

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Rimango dell'idea, che l'unico modo per valutare se un sax ha delle perdite, sia il test con la luce.
    Ci sono perdite piccole, che possono essere sistemate con una taratura e regstrazione dello strumento, e quelle non ci sono subtones che tengano, le vedi solo con la luce ...... l'emissione in questo caso cambia, ma non di molto.
    Altro il discorso dell'uso degli armonici per la qualità timbrica/intonazione dello strumento, ma sembra, che tu ti riferisca alla efficienza dello strumento.

  6. #6

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Mi pare che la distanza del bocchino dal sax non sia molto rilevante riguardo l'intonazione (entro certi limiti, centimetro piu' o meno, io sono sempre intonato!), casomai e' il sassofonista che fa la differenza. E comunque trovare la giusta distanza del bocchino ha implicazioni molto piu' rilevanti riguardo la messa a punto piu' efficiente dello strumento - questo dipende dal volume della camera d'aria del bocchino, dalla sua lunghezza ed altro - adesso non me la sento di andare troppo sui dettagli - comunque potrei cercare delle referenze (a domanda).

  7. #7

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    sei intonato rispetto a che cosa? Su suoni con un gruppo ti accordi col piano, se ti eserciti a casa, compra un accordatore elettronico, e ne vedrai delle belle..... come fai a dire sono sempre intonato!!!! un centimetro di bocchino nel chiver in più o in meno è tantissimo in fatto di intonazione, sei a dir poco calante o crescente di più di un semitono !!! ....fai una prova ......
    scusami , o sono io che non capisco il tuo ragionamento, o sei tu che ti sei spiegato bene (se parlo di qualità timbrica dello strumento e subtones non centra niente questo fatto del bocchino/intonazione ....)

  8. #8

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Citazione Originariamente Scritto da xelaris
    Comunque, testare le note piu' basse fa senso, dal momento che qualsiasi perdita si avverte nella nota piu' bassa....mentre perdite nelle note basse (in teoria) non dovrebbero viziare le note alte (potrei andare nei dettagli ma penso che il punto sia chiaro).
    In parole povere (piu' straccione di cosi' si muore): Il Si Bemolle basso si becca tutta la "monnezza" del sax - tutti i difetti arrivano la'.
    In generale penso anch'io che i subtones siano più difficili se ci sono piccole perdite in alto, però nel caso del mio Selmer SAII venivano facilmente con il SIb basso ma non con il Do basso! In generale il Do è più difficile del Sib, almeno nel mio caso. La chiave che perdeva era quella del Si centrale, ma poichè la perdita era piccola, si riusciva ad annullarla premendo di più la chiave, e spesso cercando i subtones lo faccio, per cui paradossalmente li producevo ugualmente con facilità. Invece nei passaggi veloci si tende a premere di meno sulla chiave, per cui forse entra in gioco più in questo caso una piccola perdita d'aria. Ho quindi qualche dubbio che si possa sostituire il sistema della luce con il metodo da te proposto, almeno per quanto riguarda la tenuta dei cuscinetti. Penso che possa essere solo una delle varie prove da fare.

  9. #9

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Citazione Originariamente Scritto da gene
    sei intonato rispetto a che cosa? Su suoni con un gruppo ti accordi col piano, se ti eserciti a casa, compra un accordatore elettronico, e ne vedrai delle belle......
    Intonato rispetto al mio orecchio ed al tuner digitale (questa reazione me la aspettavo da uno non molto esperto). Se vuoi scommettere ti dimostro che spostando l'imboccatura di un centimetro (anche 2) la mia intonazione rimane perfetta! (casomai cambia l'efficenza del sax e certe note suonano piu' o meno deboli).
    Un novellino e' dipendente dalla posizione dell'imboccatura - quelli piu' esperti dominano il sax (con questo non voglio azzardare che sia un esperto - comunque con l'imboccatura me la cavo bene).
    Se ho il tempo - ti posso trovare un paio di link che ti descrivono la vera importanza di trovare la distanza giusta del bocchino (abbi pazienza).

  10. #10

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Citazione Originariamente Scritto da maurisax
    In generale penso anch'io che i subtones siano più difficili se ci sono piccole perdite in alto, però nel caso del mio Selmer SAII venivano facilmente con il SIb basso ma non con il Do basso!
    Non ho mai detto che usare i subtoni come misura di efficienza possa sostituire la luce (assolutamente)...casomai, e' un punto di partenza - il primo passo. Se compro un sax, la prima cosa che faccio e' suonarlo non ficcargli una luce dentro (attaccare la spina, oscurare la stanza ecc.).
    Comunque il tuo punto riguardo il problema del C basso e' interessante...probabilmente ho riscontrato qualcosa simile con B basso (ma potrei ricordare male).

  11. #11

    Re: Come testare l'efficienza di un sax?

    Citazione Originariamente Scritto da gene
    sei intonato rispetto a che cosa? Su suoni con un gruppo ti accordi col piano, se ti eserciti a casa, compra un accordatore elettronico, e ne vedrai delle belle..... come fai a dire sono sempre intonato!!!! un centimetro di bocchino nel chiver in più o in meno è tantissimo in fatto di intonazione, sei a dir poco calante o crescente di più di un semitono !!! ....fai una prova ......
    scusami , o sono io che non capisco il tuo ragionamento, o sei tu che ti sei spiegato bene (se parlo di qualità timbrica dello strumento e subtones non centra niente questo fatto del bocchino/intonazione ....)
    Oggi ho preso le misure del raggio di azione della distanza del bocchino dal sax...col coltralto arrivo a circa 1cm e mezzo (questo dipende anche dal bocchino utilizzato) - in questo "campo" posso suonare senza stonare - al di la' inizio a deformare troppo l'imboccatura ed inizio a stonare o a fare rumoracci - col tenore dovrei arrivare a 2cm.
    In questo raggio di azione di circa 1.5cm dovrei cercare il punto critico ideale in cui il bocchino e' in sync col sax - questo sarebbe il punto dove si raggiunge la migliore efficienza possibile del setup.
    Penso che anche tu avrai un "raggio di azione" su cui sperimentare - potra' essere minore del mio (sembrerebbe cosi' da quanto tu dici) ma se suoni da un paio di anni dovresti avere una certa padronanza dell'imboccatura che ti da un "campo di azione" in cui non sei stonato.
    ho notato questa duttilita' sull'intonazione per caso - infatti molti non se ne rendono conto e pensano che l'intonazione sia determinata in tutto e per tutto dalla distanza del bocchino dal sax...

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