Conviene fare un po' di chiarezza.
Se si suona uno strumento a fiato, occorre fiato (lapalissiano)...ma quale fiato?
In generale, possiamo fare una distinzione fra strumenti ad "iper-ventilazione" e strumenti a "ipo-ventilazione".

Nella prima categoria, possiamo mettere tutti gli ottoni, sax, flauti clarinetti;
nella seconda, tutti gli strumenti ad "ancia doppia": quelli della ns. tradizione, oboe, fagotto, corno inglese ecc.
In questi ultimi, lo strumentista non riesce mai ad esaurire tutto il fiato che ha a disposizione:
sembrerebbe un vantaggio, in realtà può dare non pochi problemi respiratori...
Questi strumentisti per non incorrere in patologie anche gravi, devono imparare a fare il "respiro dell'anatra":
l'anatra prima di emettere un suono, espira un po' di fiato dal naso.

Nel sax, il convogliamento del fiato è dato dal set-up usato...
nel flauto, come ha detto MBB, l'imboccatura è libera, aperta...
il soffio libero che chiunque può sperimentare soffiando in una bottiglia vuota.

L'impostazione dell'emissione, in tal caso, è estremamente importante:
la posizione delle labbra sul flauto dipende da tanti fattori:
allineamento dei denti, tipo di labbro (sottile, carnose, sporgenti, rientranti ecc.)
e questo porta il suonatore con determinate caratteristiche
a spostare lievemente la centratura emissiva
a destra o sinistra...

Il flauto richiede molto fiato nell'ottava grave (estremamente faticosa)
e nella 3^ ottava (dove si pone il problema d'intonazione e di risultare molto crescenti)
è uno strumento che "ottaveggia": non esiste portavoce,
le posizioni sono le stesse per tutte le 3 ottave (le posizioni "a forchetta" della 3^
ottava, servono solo per facilitare l'emissione: il E è il suono piu' critico di questa ottava
perchè sempre leggermente "stonato" e poco pronto.
Quindi, l'emissione viene calibrata rispetto allo spessore dei suoni
nelle 3 diverse ottave, di cui la parte centrale è quella piu' agevole.

Chi suona il sax (provenendo dal clarinetto) e suona pure il flauto
generalmente, non ha un suono pieno
ma schiacciato e privo di armonici: questo limite dipende dal fatto
che il suonatore tende a pressare un po' troppo la boccoletta contro il labbro
il suono risulta così misero e c'è una maggiore perdita di fiato che si disperde...
Si ottiene una sonorità piena:
mantenendo la pressione morbida e la miglior centratura possibile
e un poderoso sostegno del diaframma;
quando manca il sostegno del diaframma, il suono è fiacco,
tendente al calante ed è piu' "ventoso"
che magico e portentoso.