Ho letto molte considerazioni condivisibili...

Le qualità e i percorsi di un musicista possono essere visti sotto diverse prospettive...
Di sicuro, è possibile, a mio avviso, riconoscere la qualità di uno strumentista/musicista
anche se non sta suonando "quello che ci fa impazzire"...

Di per sè il mercato ci rende tutti fruitori/consumatori/produttori di merci...
E da qui, non si salva nessuno di noi!
Il mercato è onnipervasivo e include qualunque cosa.

Rimane solo la prospettiva etica (che può generare anche non poche contraddizioni)
Sanborn rimane un "prodotto" della filiera delle multinazionali discografiche americane:
posto in un'altra condizione (ambientale, culturale, commerciale) probabilmente
avrebbe fatto/generato altri "percorsi"...