Nell'ultimo articolo/intervista su James Carter di Down Beat appare abbastanza chiaramente la libertà di cui gode l’artista, di sicuro la scelta del taglia e cuci dei soli è esclusivamente farina del suo sacco.
Tra l’altro sembra che Carter sia proprietario di una importante collezione di sax vintage, tanto che nemmeno lui sa quanti sassofoni possiede, pare inoltre che sia suo solito parlare di sax senza soluzione di continuità.
Molte case discografiche lasciano ampia libertà decisionale ai propri artisti, mi viene in mente la Savant (Bergonzi ad esempio ha assoluta libertà su tutto), oppure la Nonesuch (multinazionale, la quale ha all’attivo gente come Metheny, Redman e Meldhau), oppure la Criss Cross e da ultimo la Artistshare (nata proprio con l’obiettivo di dare priorità all’artista essendo una casa indipendente fondata dagli stessi artisti).