Con "In a silent way", Davis inizia ad usare la tecnica "collage": il disco che dura sui 35'/38' è la sintesi di 2 ore di libera improvvisazione.
L'idea, tuttavia, non è di Davis, ma di Teo Macero, il produttore...
Sono i produttori di Carter, che decidono quale prodotto deve uscire ed essere diffuso su scala planetaria:
è lo stile delle multinazionali discografiche, l'artista suona... il sound viene creato durante la post-produzione...
l'artista non può stabilire neanche la scaletta dei brani, così come appaiono sul disco:
diventa anche per lui una sorpresa sentire che cosa hanno montato per ottenere il risultato finale.

Comunque, anche i Beatles hanno adoperato simili tecniche...in ambito pop, è la regola.
In ambito accademico, per la Deutsche Grammophone, Herbert Von Karajan è stato il primo ad applicare
le tecniche di montaggio al repertorio sinfonico...

E' una pratica, oramai, ampliamente diffusa:
il disco è un prodotto, è una simulazione di ciò che è la musica
non è la musica stessa.
Ma anche accade che la creazione di un prodotto discografico in sè, stabilisca la direzione e qualità del sound ovvero che si definiscano
delle proprietà stilistiche, che possono non essere chiare in fase creativa...

I prodotti si creano montando...e in un una certa misura offrono la possibilità di creare un sound
le qualità degli artisti le si riconoscono nei live, non dai dischi...