Sentimentalone! :ghigno:
Sentimentalone! :ghigno:
Ciao NY senti chi parla che ti vengono ancora le lacrime a pensare ad un s.b. passato da li !!!
Ten. Selmer MK6 1958- ottolink slant signature 9
Contr. Selmer refer. 54 Hammingbird , Gottsu 7
Sopr. Yamaha 82zr ,Yamaha 62 R .Ottolink slant 8-9
Barit. King Zephir.1943 Selmer s. action serie II disc.LA. Berg.Lars. met.120
...è proprio un dolore viscerale...
Ciao a tutti, mi sono iscritto al forum ed intervengo per prendere le difese del reference 54. Statisticamente, non ho trovato un sasssofonista che ne parli decentemente. Tutti dicono: "mi hanno detto che è un pessimo strumento..." . Al di la del metodo, perchè almeno io, non credo se non vedo, ma vorrei spezzare dieci lance a favore d questo strumento. 1) comodità meccanica che non ho trovato in altro strumento ( e quando devi spendere migliaia di euro, generalmente almeno dieci sassofoni diversi li dovresti provare....). E' uno strumento armonioso dal punto di vista meccanico, molto comodo perchè affusolato ( quasi bombato direi),e come dicono i gezzisti americani, "chiatto", mi da sempre l'idea di essere rotondo (cosa che non ha il ref. 38 per esempio, che è piu nervoso, gia nelle mani). Anche il peso è inferiore ad un altro sax, almeno questa è l'impressione mia. 2) Capacità di mantenimento della pressione del fiato: è questa la sua arma in piu rispetto ad altri: provate un qualsiasi becco di metallo e guardate quanto spinge e con quanta facilità riesce a mantenere la stessa intonazione e la stessa pressione. Il Fa fuori estensione (sol per chi studia col metodo classico, cioè dovendo trasportare tutte le note), più che una nota fuori estensione sembra un aqualsiasi nota alta dentro l'estensione, proprio perchè ha questa capacita di mantenere dritta e compatta l'aria che metti nel becco. 3) suono: chiariamo un aspetto: il suono è di chi lo fa. Il reference 54 puo tranquillamente suonare peggio di un sax cinese. Se il suono non è bello. hai voglia di cambiare strumenti. Personalmente ancora ritengo che il mark sei, con tutti i suoi difetti (d'intonazione soprattutto), resti il sassofono piu adatto per il cool. Ma anche li è questione di gusti e di capacità personali. Il mio maestro ha un tenore yamaha. Il suo suono spacca le finestre, ma davvero, è di una maleducazione sconvolgente!!! Non facciamoci inutili paranoie, il suono è qualcosa che si studia, ed ognuno è diverso. Il sassofono lo sceglierei ancora per la sua meccanica, la sua comodità, la sua intonazione, non per il suono. Su quello devo sudare io, mica il sassofono....o no??
Il sassofono lo sceglierei ancora per la sua meccanica, la sua comodità, la sua intonazione, non per il suono. Su quello devo sudare io, mica il sassofono....o no??
rispetto la tua impressione ma non sono per d'accordo...Il suono lo fa chi soffia, su questo non c'è dubbio, ma quasi tutti i sassofonisti si trovano meglio con un certo sax rispetto ad un altro, nel mio caso ho venduto un selmer serie 2 perfetto ma dalla sonorità che non mi convinceva e suono con un vecchio grassi ammaccato e dalla meccanica dura che ha una sonorità morbida e aperta difficile da trovare in qualsiasi sax, vari mark 6 compresi...questa è la mia esperienza...
Tenore Grassi Ammaccato '77
Tenore Conn Transitional '34
Tenore Grassi Wonderful '81
Otto Link STM Usa 7*, Otto Link STM 105 Floridizzato da Paolo Porta, Rigotti 3 Strong
Alto Grassi '76, Otto Link HR 7*, Rigotti 2 strong
Soprano Grassi Prestige Bimbo '82 Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong
Statisticamente non si riesce a preferire un Ref 54 ad altri strtumenti perchè è uno strumento che si ispira (almeno da quello che il marketing vorrebbe far credere, la realtà invece è un'altra) a uno strumento che aveva un equilibrio che è difficile da ritrovare e difficile da riprodurre, il Mark VI
Il perchè la Selmer abbia immesso sul mercato uno strumento che "sulla carta" dovrebbe essere simile al Mark VI... è più per ragioni di marketing, che per ragioni di mercato. Esisteno strumenti che sono veramente delle copie dei Mark VI...
Scorri gli endorser internazionali della Selmer... quanti endorser pubblicizzano i Reference? Li conti sulle dita di una mano.
1) La meccanica dei Reference "normali" è quella dei Serie III, così anche come il corpo (campana e chiver sono diversi invece). La laccatura satinata tra l'altro è molto più delicata della normale laccatura dorata.
2) Il fatto che lo strumento mantiene un suono compresso può essere un pregio o un difetto... in definitiva non dipende solo dallo strumento.
3) il suono lo fa chi suona in funzione dello strumento che ha tra le mani. Se non fosse così non sarebbe giustificato il fatto di fare strumenti con caratteristiche diverse, no?
Su una cosa siamo d'accordo, i Reference sono gli unici Selmer "contemporanei" non pensati per la "classica".
I Mark VI sono strumenti frutto di un'epoca diversa dalla nostra, in cui si suonava diversamente... se hai problemi d'ìntonazione con un Mark VI è perchè era settato male e/o per problemi intrinsechi di quello specifico esemplare e/o per limiti personali tuoi che ti impedivano di suonarlo con una intonazione corretta.
Il volume sonoro dipende da quanta aria riesci a mandare dentro lo strumento e marginalmente da quanta aria riesce accettare lo strumento.
Il suono dovresti avercelo in testa e dovresti lavorare per riportarlo sullo strumento... sempre che lo strumento che hai è in grado di produrre il suono che in testa. Io per esempio, il suono che ho in testa e che genero con il mio strumento, con il Selmer non sarei assolutamente in grado di produrlo con un Selmer.
Se dovessi scegliere lo strumento solo in base alla meccanica all'intonazione... allora ti bastava un copia cinese di uno Yanagisawa: meccanica del Yanagisawa, intonazione del Yanagisawa... suono del cazzo.
Ciao Marco ahahahah be se sei andato con Giulio suona bene anche un orsi ( con tutto il rispetto per L'orsi )
Salutamelo ogni tanto gli rubo il bassista ahahahahah
Io da Daminelli ne ho provati 4 forse i primi arrivi le differenze erano minime dovute forse alla messa a punto
a me son piaciuti bello strumento
Soprano Selmer Super action 80 II
M Capitale 9 1/2 Ulivo Hemke 3
Contralto Yanagisawa Elimona
Berg Larsen Ebanite 115/2
Tenore Selmer Mark VII 308xxx
D. Guardala MBI Hemke 4
http://www.myspace.com/laviolasax
http://www.itunes.com/joelaviola
Questo ragazzo mi piace :yeah!)Originariamente Scritto da ilfratellodelgezz
Soprano Selmer Super action 80 II
M Capitale 9 1/2 Ulivo Hemke 3
Contralto Yanagisawa Elimona
Berg Larsen Ebanite 115/2
Tenore Selmer Mark VII 308xxx
D. Guardala MBI Hemke 4
http://www.myspace.com/laviolasax
http://www.itunes.com/joelaviola
si son d'accordo con molti quando si dice che è uno strumento che deve essere "sverginato" (!) con piu tempo ed il suono, il timbro tenderà a migliorare sempre di piu. Questo sia perchè è un sax nuovo, sia perchè credo fortemente nella pratica quotidiana, e quello fa migliorare il musicista prima ancora del sax.
In genere non guardo troppo le operazioni di marketing, non mi sono interessato troppo agli endorser, cerco un feeling con lo strumento, tanto che ero pronto anch'io senza alcun pregiudizio a comprare un grassi ammaccato ( che poi non sono mica strumenti cosi stupidi...anzi..) e non un sax di valore ( anche solo... commerciale) superiore.
Per tzadik: il bello dei sassofoni è che non ci sono strumenti perfetti, e che ogni strumento ti puo tradire quando meno te lo aspetti, li si vede quanto sei bravo a tenere i piedi per terra ed a reagire in una frazione di secondo.vale anche per il mark sei, al di la del settaggio, intonazione ecc. Compresi i limiti personali, per cui non mi offendo...conosco perchè ho visto un sassofonista che ha uno yanagisawa "del *****" , ma ci mette in tasca a me ed a te sotto qualsiasi punto di vista, e sono pronto a scommettere...quando compri un sax hai un'idea del suono che vorresti, ma se quello stesso sax lo suoniamo io e te avremmo due risultati diversi, ed estremamante carratterizzanti, unici. Unico il mio, unico il tuo, al di la del piu bello o piu bravo. Io penso cosi. Non ho mai sentito due musicisti suonare in modo identico, ma neanche contrabbassisti, o pianisti... magari mi sbaglio.
Sul fatto della pressione dell'aria, neanche son d'accordo. certo se ti piace il suono molto vibrato di ben webster (con il becco di ebanite) allora dare quella intenzione lì nel suonato è (forse) piu difficile con un sassofono un po piu aggressivo come il ref, altrimenti non capisco come possa risultare svantaggioso un sax che aiuta a tenere un suono dritto....
Non ci siamo capiti... :mha...:
Sulle cose oggettive non si discute (tipo la qualità intrinseca del Mark VI rispetto ai Selmer degli ultimi 25/30 anni).
Si può discutere sulle cose soggettive... (sul fatto che a te il Mark VI non piace... per motivo che possono avere una base "statistica" come non averla).
Il Reference, poi, non è uno strumento aggressivo... gli strumenti aggressivi sono ben altri
Strumenti con un suono "compresso" aiutano se la destinazione d'uso specifica per cui sono stati pensati quegli strumenti richiede un certo grado di compressione (ovviamente questa "compressione" si può ottenere anche a livello di setup).
Personalmente scelgo tutti gli "oggetti" con cui suono in funzione di quello che voglio ottenere verificando prima cosa posso ottenere con quello che andrò a comprare.
Il viceversa è un modo di vedere le cose un po' "romantico" che però non porta sempre a buoni risultati o comunque non in tempi rapidi. Questo va al di là del livello tecnico o dell'esperienza... è un semplice approccio logico nel fare/acquistare le cose.
Penso che molti ne parlino male senza averli mai provati a dovere.
Io possiedo sia un tenore Reference 36 che un Mark VI e passo normalmente dall'uno all'altro senza notare la differenza.
Il Mark VI ha un po' di volume in più (ha più di 40 anni...) ma il Reference è arrivato in circa 4 anni ad un livello accettabile anche sotto quel profilo.
Se uno acquista uno strumento nuovo deve comunque mettere in conto un periodo di rodaggio che sarà più o meno lungo in funzione di ciò che ci si aspetta dallo strumento.
Sono strumenti che migliorano con il tempo e non si deve pretendere che abbiano da subito la resa desiderata.
I sax che ti danno questa impressione da subito sono quelli che manifesteranno i propri limiti in futuro.
I Reference, se possono avere un limite, è quello di essere stati progettati per avere un suono vintage stile Mark VI e SBA. Sono strumenti da impiegare secondo me esclusivamente in un ambito Jazz, dove questi strumenti danno il massimo delle loro potenzialità.
non ho detto che non mi piace il mark VI in astratto, anzi continuo a dire che ha certamente il suono piu cool tra tutti. Non capisco pero a cosa ti riferisci quando dici che il suono compresso (ma io intendo un suono estremamente "compatto") va bene per alcuni usi specifici, perchè vorrei capire quali intendi.
Sul fatto di scegliere in funzione di quello che vado a suonare, credo che questo modo di pensare non faccia una piega. Sicuramente però non posso comprare un sax per le ballads ed uno per il bop! probabilmente non ho ancora uno stile ben definito. Sarà una versione romantica e meno pragmatica forse, ma io credo che settorializzarsi non sia l'approccio giusto. E' certamente vero che ti da risultati piu rapidi, ma sono giovane e non devo mica fare il calciatore...io voglio essere "solo" bravissimo, mica anche giovane...non vivo nel mito di cafiso (spero neanche tu!!), ma di quelli con qualche capello bianco in piu e la faccia scura. Ed allora quando studio metto quanta piu roba possibile in mezzo, quando suono ne tolgo quanta piu possibile ne ho in mente. Questo è l'approccio che mi è stato insegnato e in cui (ho imparato) a credere. Per forza allora devi cercare un compromesso, e scegliere un sax che ti possa dare un feeling buono per tutti gli stili che affronti, con un'idea (solo sommariamente) precisa.....
La incorniciamo? :bravo: :bravo:Originariamente Scritto da ilfratellodelgezz
E poi concordo anche su un altro punto essenziale. Tutte ste menate su sax e setup sono....poca roba, visto che la nostra voce è unica, come l'impronta digitale.
E quindi ognuno di noi sceglie (in moltissimi casi questo non è vero...) un sax ed un setup con il quale si sente a proprio agio, sia fisicamente (nel vero senso della parola) che psicologicamente (e qui "purtroppo" entrano in balli tanti preconcetti, condizionamenti, ed anche bischerate varie).
T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)
be'...il mio maestro ha un sba ed ha il suono del sba...pero' quando prova il mio mauriat ha lo stesso suono del sba...cioe' se gli dai 10 sax diversi comunque a parte qualche leggerissima differenza riconosci che e' sempre lui a suonarli, la sua voce, l'intenzione, non e' la timbrica dello strumento stesso e la timbrica del suo suono, della sua spinta, del suo attacco sulle note gravi. Poi oh sara' una mia impressione...sicuramente alcuni aspetti tecnici (il canneggio yamaha non sara' mai uguale a quello r&c) possono influire piu' sul principiante/amatore rispetto al professionista che riesce a riprodurre il suo suono su ogni strumento decente. Reference o non reference che abbia tra le mani.
Tanto più il suono è generato con mezzi "non particolari"... tanto più sarà riproducibile "fedelmente" su altri mezzi "non particolari".
Poi ovviamente nella scelta conta tanto anche le sensazioni che si hanno suonando.
Caso particolare: tanti professionisti gli R&C non riescono nemmeno a suonarli... quindi possiamo già inserirli tra gli strumenti "particolari", nel bene o nel male...
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