OTTIME BASI TECNICHE E CONOSCENZA DELLE TECNICHE AVANZATE:
Inutile dire che a una complessità di scrittura consegue una complessità esecutiva notevole.
Di conseguenza occorre che chi si avvicina alla musica dei nostri giorni abbia delle basi tecniche solide.
Oltre a ciò occorre capire che la musica d'avanguardia utilizza spesso materiali sonori complessi (esattamente come l'arte contemporanea tende a privilegiare materiali e tecniche inusuali, si veda la produzione di Burri ad esempio). E' importante quindi che oltre alla crescita analitica si sviluppi la conoscenza e la pratica delle tecniche avanzate. Ne elenco alcune:
-Respirazione circolare, spesso utilizzata da autori che si avvicinano in modo eclettico a concezioni musicali extra-colte le quali sono basate su un concetto di "continuum" che richiede la capacità di non fermare il discorso musicale;
-modalità di attacco inusuali (Slap, attacco d'aria, tongue ram, etc...);
-I multifonici, intesi da alcuni compositori come distorsione del suono e da altri in senso "polifonico";
-Il registro sovracuto, il quale viene spesso abusato da alcuni autori;
-Alterazione del timbro, ottenibile mediante cambio di posizione, armonici o mediante mutazione della cameratura boccale;
-Capacità di passare dal suono normale a suoni "complessi" in quanto molti autori tendono a utilizzare il sax per le peculiarità timbriche espresse nei generi d'improvvisazione (il Jazz primo fra tutti);
Ce ne sono ovviamente molti altri, ma quelli sopra elencati sono piuttosto importanti e imprescindibili. Per sviluppare tali tecniche esistono esercizi specifici ma spesso è sufficiente porsi nei confronti dello strumento con atteggiamento di curiosità e andando talvolta a suonare il sax nel modo opposto a quello canonico. Io stesso appresi queste tecniche in questo modo (anche perché il mio insegnante dei primi anni era tutt'altro che aperto a questo genere di musica) divertendomi col sax.
Qui veniamo al punto dolente del sistema didattico Italiano il quale non riesce a mio parere a fornire basi adeguate ai giovani sassofonisti i quali o ripiegano sull'estero o semplicemente cambiano mestiere (la cosa è confermata anche dal fatto che i giovani sassofonisti italiani quasi mai riescono a superare le prove iniziali dei concorsi più importanti, vedi Dinant ad esempio).