Come approcciarsi alla musica contemporanea per sassofono

[giovanesassofonista]

Il titolo dice tutto come ci si approccia a suonare musica contemporanea per sassofono? Da dove si parte?

[David Brutti]

Quando ci si riferisce al termine "musica contemporanea" in senso cronologico occorre chiarire subito che è un termine talmente tanto vasto che racchiude generi e modi di scrivere talvolta opposti: è difficilissimo generalizzare e mettere nello stesso calderone autori come Arvo Part, Philip Glass, Ferneyough, Andriessen che poco hanno in comune l'uno con l'altro.

Se invece si intende la musica di avanguardia, estetica che può accomunare compositori che vanno dalle prime esperienze post-dodecafoniche, fino allo strutturalismo e al serialismo, fino ad arrivare alla musica spettrale e alle esperienze di musica elettronica, allora il discorso si fa più specifico.

Di seguito alcuni post con delle suggestioni che mi hanno guidato in questi anni nell'approcciare la musica d'avanguardia.

[David Brutti]

ANALISI E CONOSCENZA DELL'EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO E DEGLI STRUMENTI DEL COMPORRE:

Il prima passo per divenire un'interprete di musica contemporanea è quello di avere un'ottima cultura musicale corroborata dall'ascolto attivo e vigile. Ci si ricordi che l'esecutore di musica d'avanguardia è il tramite indispensabile e imprescindibile tra l'idea del compositore e il pubblico. Se l'esecutore non è in grado di capire e analizzare il pensiero del compositore, l'esecuzione risulterà poco comprensibile al pubblico.
In Italia purtroppo subiamo le conseguenze di un atteggiamento mentale sbagliato che ha fatto si che nel passato ci fosse una grande produzione di musica d'avanguardia accompagnata tuttavia da un atteggiamento dozzinale sia nella programmazione degli eventi che nell'esecuzione. Il pubblico ovviamente ha punito questo atteggiamento superficiale allontanandosi dalla sala da concerto e ripiegando sulle ben note esperienze musicali di facile ascolto (ma anche vuote di contenuto) che oggi affliggono il bel paese.

Dicevamo quindi che si pare dall'analisi e dalla comprensione del brano, del periodo storico e dello stile del'autore.
Per acquisire una sufficiente capacità analitica occorre ovviamente una buona conoscenza della storia della musica, dell'armonia e magari un'infarinatura di composizione. Per la mia esperienza, ho trovato molto utile ascoltare CD di autori che vanno dal primo novecento (Alban Berg, Anton Webern) a oggi (Gerard Grisey, Brian Ferneyough etc...) seguendo al contempo la partitura.

[David Brutti]

OTTIME BASI TECNICHE E CONOSCENZA DELLE TECNICHE AVANZATE:

Inutile dire che a una complessità di scrittura consegue una complessità esecutiva notevole.
Di conseguenza occorre che chi si avvicina alla musica dei nostri giorni abbia delle basi tecniche solide.

Oltre a ciò occorre capire che la musica d'avanguardia utilizza spesso materiali sonori complessi (esattamente come l'arte contemporanea tende a privilegiare materiali e tecniche inusuali, si veda la produzione di Burri ad esempio). E' importante quindi che oltre alla crescita analitica si sviluppi la conoscenza e la pratica delle tecniche avanzate. Ne elenco alcune:
-Respirazione circolare, spesso utilizzata da autori che si avvicinano in modo eclettico a concezioni musicali extra-colte le quali sono basate su un concetto di "continuum" che richiede la capacità di non fermare il discorso musicale;
-modalità di attacco inusuali (Slap, attacco d'aria, tongue ram, etc...);
-I multifonici, intesi da alcuni compositori come distorsione del suono e da altri in senso "polifonico";
-Il registro sovracuto, il quale viene spesso abusato da alcuni autori;
-Alterazione del timbro, ottenibile mediante cambio di posizione, armonici o mediante mutazione della cameratura boccale;
-Capacità di passare dal suono normale a suoni "complessi" in quanto molti autori tendono a utilizzare il sax per le peculiarità timbriche espresse nei generi d'improvvisazione (il Jazz primo fra tutti);

Ce ne sono ovviamente molti altri, ma quelli sopra elencati sono piuttosto importanti e imprescindibili. Per sviluppare tali tecniche esistono esercizi specifici ma spesso è sufficiente porsi nei confronti dello strumento con atteggiamento di curiosità e andando talvolta a suonare il sax nel modo opposto a quello canonico. Io stesso appresi queste tecniche in questo modo (anche perché il mio insegnante dei primi anni era tutt'altro che aperto a questo genere di musica) divertendomi col sax.

Qui veniamo al punto dolente del sistema didattico Italiano il quale non riesce a mio parere a fornire basi adeguate ai giovani sassofonisti i quali o ripiegano sull'estero o semplicemente cambiano mestiere (la cosa è confermata anche dal fatto che i giovani sassofonisti italiani quasi mai riescono a superare le prove iniziali dei concorsi più importanti, vedi Dinant ad esempio).

[David Brutti]

LAVORARE CON I COMPOSITORI:

Inutile dire che lavorare direttamente con i compositori di oggi è il miglior modo per avvicinarsi alla musica contemporanea in quanto è molto più facile comprendere l'idea musicale che c'è dietro un brano e tradurla al pubblico.
I grandi interpreti di questa musica (mi vengono in mente i membri del Quartetto Arditti, Rohan de Saram, Mario Caroli e molti altri) sono insuperabili interpreti anche per il lavoro decennale che hanno avuto gomito a gomito con i più importanti compositori di oggi.

Come si imposta una collaborazione con un compositore? Si agisce sostanzialmente in due modi:
-lavorare su un brano preesistente chiedendo al compositore consigli sull'interpretazione e spiegazioni sui gesti e simboli utilizzati;
-commissione di nuove opere originali. Si instaura in questo caso un rapporto quasi simbiotico con il compositore il quale normalmente sottoporrà quesiti sui vari effetti utilizzabili e sull'eseguibilità dei passaggi scritti. Spesse volte le composizioni scaturite da questo rapporto vengono "cucite" letteralmente sull'esecutore con cui si lavora e spesso riflettono il carattere e le sensibilità dell'esecutore oltre che del compositore stesso. E' il modo di lavorare che preferisco e che mi ha fatto crescere di più.

[David Brutti]

Ps.: se volete continuo, ma pare che blaterare di cattiva politica (notare la minuscola) tiri di più che parlare di buona musica

[docmax]

Ma che scherziamo? Prosegui pure Maestro! Io ti leggo...

[Nous]

Ciao David, continua pure : ti leggo volentieri ma non posso contribuire.

Io personalmente non sono in grado di dire nulla : la cosiddetta musica moderna o contemporanea che dir si voglia a me non piace dato che la trovo inutilmente estremizzata. Ho sentito moltissimi brani che erano solo un insieme più o meno riuscito di tecniche avanzate con livelli di difficoltà assurdi ma che a me personalmente non hanno detto o lasciato nulla, leggendo alcuni spartiti la mia impressione è che ci sia una sorta di competizione per vedere chi è più estremo anzichè un reale interesse verso l'evoluzione del linguaggio musicale. Secondo me nel momento in cui la musica diventa così complicata da essere comprensibile solo da una cerchia ristretta di persone non si può neppure più parlare di musica, dato che per me la musica è un linguaggio universale.

Mi ricordo May di Ryo Noda, che anche sul forum ha raccolto consensi a non finire .. viewtopic.php?f=58&t=4757

[giovanesassofonista]

Nous secondo me se provi ad ascoltare Berio, Ligeti, Reich o qualcun altro non ti susciterà lo stesso effetto, sopratutto le opere di Berio, in alcune opere infatti come nel Canticum Novissimi Testamenti (8 cantanti e quartetto di sassofoni e clarinetti) inserisce dei versi di Edoardo Sanguineti che vengono declamati dai cantanti, oppure il secondo movimento di Sinfonia che è stato composto per celebrare Martin Luther King si intitola appunto " O King". In questa musica io almeno ci vedo qualcosa, mentre autori come Christian Lauba li vedo solo come autori che scrivono qualcosa di estremo, utile a studiare la tecniche avanzate ma senza un messaggio vero e proprio

@ David: Sicuro che vogliamo che continui

[David Brutti]

May di Ryo Noda è un brano di oltre 20 anni e tra l'altro è di un autore che, pur essendo rispettabilissimo, non è l'emblema dei compositori d'oggi. Più che altro è un sassofonista che si diletta a scrivere con uno stile musicale che mescola avanguardia e musica tradizionale giapponese.
Se si vuol parlare della musica d'oggi occorre rivolgersi verso altri autori.

La musica è un linguaggio universale e se si aprono le orecchie oltre che la mente non si può far altro che constatare che dalla cosiddetta avanguardia storica (che in questo ambito contesti) ad oggi di strada ne è stata fatta eccome... e spesso in direzioni tutt'altro che "cacofoniche" e "complesse" (mai ascoltato Arvo Part???). Diciamo che l'approccio critico che tu hai è paragonabile a quello che dice della classica: "musica noiosa e prevedibile, no grazie" in modo assolutamente generico e poco selettivo.

Inoltre vorrei sottolineare come il nostro strumento, volenti o nolenti, a causa della sua breve storia e conseguente mancanza di repertorio trova naturale applicazione verso musiche a noi più vicine.

[David Brutti]

Giovanesassofonista, hai citato due opere di enorme spessore dove tra l'altro il sassofono c'è e la fa da padrone oltre ad essere sfruttato per le sue capacità timbriche più profonde e caratteristiche che la produzione classica non ha saputo cogliere affatto (soprattutto quella neoclassica e dozzinale che caratterizza tanta carta stampata francese della prima metà del'900).