La frase di Marsalis (che dall'alto del tuo sgabello da Speakers' Corner di Hyde Park hai bollato come fuori luogo senza forse nemmeno aver letto il libro in questione) è solo la punta di un iceberg, nel senso che lui ha scritto questo libro insistendo sull'importanza dei predecessori, che proprio lui che è uno dei massimi esponenti contemporanei della musica afro-americana, ha studiato fino alla nausea..

Juggler scrive...

Caro Dario,
interrompo la mia comunicazione,
per incapacità dialettica e velleitarismo interpretativo
dei vari interlocutori: non sono responsabile
di chi ha un'intelligenza da "codice binario",
non possiede capacità di lettura/interpretazione di un fenomeno
nella sua complessità/implicazioni perchè leggermente "addormentato"
o ha bisogno di formulette rassicuranti
"che assorbono tutto e ti lasciano asciutto".

penso che tu stia interrompendo la comunicazione non per incapacità dialettica dei tuoi interlocutori, quanto per tua incapacità argomentativa...insomma per dirla in linguaggio nazional-popolare ...."tutto fumo..."