Nessuno vuole convincere chicchessia ad abbandonare un sax o ad acquistarne uno. Ognuno mette a disposizione degli altri la propria esperienza per aiutare il nostro collega ad avere un panorama di opinioni variegate e diverse.
Suono classica e ho avuto il Serie III (era tra l'altro scelto in ditta....): è un sax ingestibile a causa dei battimenti nel grave soprattutto associati a dinamiche p-pp (e questo sarebbe un sax da classica :mha...: ) che sono nella maggior-parte dei casi ineliminabili anche con interminabili ore di studio (all'epoca le provai davvero tutte. Frustrante...). Da concertista vi dico che se fossi obbligato a fare un concerto col Serie III rifiuterei il concerto. Tra l'altro ho di recente fatto un master presso un conservatorio superiore spagnolo e tutti i ragazzi (per altro eccellenti musicisti) lamentavano i suddetti difetti nel registro grave. Qui non di tratta di dicerie o di p...pe mentali da sassofonisti... è purtroppo la dura realtà.
Il soprano IIa serie è un sax dignitoso, fa il suo lavoro in modo onesto, ma anche in questo caso nel panorama attuale c'è di meglio a mio parere.
Ho anch'io avuto l'onore di suonare sul SBA di Marcel Mule (un modello stranissimo con molte chiavi di ripiego della quali faticavo a comprendere il senso) ed era un sax eccezionale, intonato, di facile emissione e soprattutto scuro. Se posso dire una impressione sulla produzione Selmer moderna e "antica": nel passato si puntava a fare strumenti di grande livello adatti a suonare qualsiasi cosa dalla classica al jazz, questa è la caratteristica da sempre associata alla Selmer che è stata da sempre la sua carta vincente (sbaragliando a suo tempo la concorrenza statunitense). Nel moderno si punta alla vendita facile rivolgendosi allo sterminato mercato dell'accademismo.