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Discussione: Criogenizzazione, la mia esperienza

  1. #61

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Si è capito lo stesso Mad: chi la fa, Naima, sa dov'è il pinpoint...
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  2. #62

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    La maggior omogeneità su tutto il registro secondo me é il parametro più evidente. L'altra cosa è che la resistenza nell'emissione diminuisce perchè la lastra vibra meglio e questo fa si che il controllo sulle note è più preciso. Quello che scrivo lo posso confermare dopo un paio di mesi che ho fatto il trattamento sul tenore e da più di un anno sul soprano.


    New york nights ha scritto: il sax viene quindi smontato e riassemblato da Zermani? La campana viene rimossa dal fusto durante il trattamento? Feltri, sugheri, tamponi, non hanno avuto problemi? scusa le domande a raffica.

    No il sax viene messo integro dentro. Posso confermarti che dopo il trattamento ne feltri sugheri e tamponi hanno avuto problemi.

    Ciao
    RJP

  3. #63

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Citazione Originariamente Scritto da Mad Mat
    Il registro acuto è migliorato moltissimo. Il suono è più centrato, ha maggior "focus" e proiezione. Queste caratteristiche influenzano anche l'intonazione: infatti non dovendo più compensare con la laringe per ottenere il timbro desiderato, l'altezza della nota non viene più stiracchiata verso l'alto o verso il basso come accadeva prima. Anche l'attacco e l'emissione sono diventati molto più precisi e comodi sulle palmari.

    Per quanto riguarda i registri medio e basso mi pare che lo strumento sia diventato più proiettato e (passatemi il termine che cerca di piegare una sensazione soggettiva) "compatto". Il suono prima era scuro, un pò più fangoso (muddy) e slabbrato. Avevo l'impressione che il suono tendesse ad uscire dalla campana ed a diffondersi non solo in avanti ma anche anche verso i lati, perdendo un pò di proiezione. Ora invece ho come l'impressione che il suono esca diritto e viaggi in avanti "compatto" in una specie di cilindro.

    Nel registro medio e basso il suono si è un pò schiarito e (come diceva Frank Ranieri in un altro post sulla crio) è diventato "più medioso". Sento sostanzialmente un suono più moderno e più "Mark VI mat.170.xxx". Prima sentivo il sax un pò meno efficiente e con un timbro che tirava più verso Ben Webster piuttosto che verso Michael Brecker.

    L'attacco delle note è, tra l'altro, diventato più immediato e semplice su tutta l'estensione. Mi pare che sia molto migliorata anche l'uniformità timbrica tra i vari registri.
    .........
    Queste sono solo le mie primissime impressioni, che potrebbero anche essere un pò influenzate dall'entusiasmo della novità. Vi aggiornerò dopo più attente prove e sopratutto dopo averlo suonato, non solo in casa, ma anche in una situazione musicale reale.
    Dopo circa cinque mesi di utilizzo, confermo integralmente quanto avevo scritto subito dopo aver ricevuto il sax "criogenizzato" ad agosto.

    Il miglioramento più evidente è stato sul registro acuto e sull'aumento della proiezione (testata sul campo suonando assoli con la big band in acustico senza alcun tipo di amplificazione; tra l'altro usando l'EB 7* di ebanite che, per quanto efficiente, certamente non "spinge" di suo come un bocchino con il baffle a scalino).

    Ciò detto, non pensiate che la criogenizzazione faccia miracoli.
    Se uno strumento suona già bene ma ha qualche piccola carenza, il trattamento aiuta sicuramente a risolvere quei problemini. Penso invece che se uno strumento ha delle gravi carenze il freddo può fare poco.

    Come disse qualcuno, la criogenizzazione "toglie le ragnatele" al sassofono. Però se il muro è mezzo crollato, sgarrupato e fatiscente, è assolutamente inutile pulirlo dalle ragnatele!
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

    My Music Blog: http://jazzsounddevelopment.blogspot.com/
    Sax On The Tube: http://saxonthetube.blogspot.it/

  4. #64

    Data Registrazione
    Sep 2011
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    Moncalieri - TO
    Messaggi
    15

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Sembra che Yamaha venda dei sax sottoposti a trattamento criogenico.

    http://www.samash.com/p/Yamaha_YAS82ZLN ... _-49948933
    Se cercate piccole cose da fare e le fate bene, grandi cose vi cercheranno e chiederanno di essere fatte.


    Alto Selmer SA80 II / Vandoren V16 A6M / Rico Royal 2,5 e Rigotti 2,5
    Soprano R1 Jazz / Drake SOS 7 / Rico Royal 2,5

  5. #65

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Visto il prezzo indicato nel link mi pare che la Yamaha "ci marci" parecchio quando vende i sassofoni criogenizzati. In Italia il trattamento mi è costato 200 euro circa. Con i soldi che vuole la Yamaha ti compri un Mark VI è lo fai surgelare!
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

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  6. #66

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    scusate ma è impossibile che qualcuno preferisca il suono Yamaha a quello Selmer?

  7. #67

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Possibilissimo ma a quel punto è meglio che se lo compri senza trattamento e poi se lo faccia surgelare. Così risparmia quasi 1000 euro!
    Tenore Selmer Mark VI
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    Soprano Yamaha YSS 675
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  8. #68

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Citazione Originariamente Scritto da homer
    scusate ma è impossibile che qualcuno preferisca il suono Yamaha a quello Selmer?
    Certo... anche se il Yamaha non è stato surgelato! :zizizi))

  9. #69

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Citazione Originariamente Scritto da Mad Mat
    Il miglioramento più evidente è stato sul registro acuto e sull'aumento della proiezione (testata sul campo suonando assoli con la big band in acustico senza alcun tipo di amplificazione; tra l'altro usando l'EB 7* di ebanite che, per quanto efficiente, certamente non "spinge" di suo come un bocchino con il baffle a scalino).
    Mad, non è che c'è modo di farcene sentire un po'?
    Saxforum's MILF
    Bee Yourself
    Fatti non foste a viver come il_dario
    Reedbreaker spacca!
    E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"

  10. #70

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Questo sarà anche un test sponsorizzato ma voi cosa ne dite?

    http://youtu.be/7uhr-npMwpg

    Criogenizzazione e prova sax Alto Yamaha-82Z
    Sax Yamaha YAS 62 (UL by DocSax) / Selmer Soloist E / Ottolink TE 5* / Rico Royal 2.5
    YTS 82Z UL / JJ Hr 6* / Selmer Soloist F / Selmer S80 E refaced TMS / ance un po' di tutto

  11. #71

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    "Nel registro medio e basso il suono si è un pò schiarito e (come diceva Frank Ranieri in un altro post sulla crio) è diventato "più medioso". Sento sostanzialmente un suono più moderno e più "Mark VI mat.170.xxx". Prima sentivo il sax un pò meno efficiente e con un timbro che tirava più verso Ben Webster piuttosto che verso Michael Brecker."

    Stavo per convincermi a criogenizzare il mio Gretsch, ma dopo questa ho dei seri dubbi
    ____________________________________________
    Ten Conn Transitional M 262XXX
    Berg Larsen 120

    Ten Weltklang
    selmer metal classic H rw by me

    Alto Conn 6m 326***

    Sop Yanagisawa S 801
    Selmer metal classic G

  12. #72

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Alla fine sono solo impressioni personali. Non è che il suono cambi di per sè. Cambia l'efficienza dello strumento. Una differenza nell'efficienza modifica la facilità con la quale riesci ad ottenere un certo timbro. Io ho sempre avuto "naturalmente" un suono"vecchio" e in alcuni periodi sono arrivato anche a suonare senza alcuna pressione dei denti solo con il sostegno del labbro. Chiaramente così facendo perdevo in proiezione, focus ed intonazione nel registro alto. Ne derivava un suono "fufi fufi" che magari era molto bello sulle ballad ma inadeguato quando mi trovavo in situazioni nelle quali necessitavo di un suono centrato e preciso.
    Negli ultimi anni ho cercato di modificare la mia emissione per ottenere un suono più preciso e compresso. La criogenizzazione mi ha aiutato ad andare con maggior facilità verso quella direzione sonora perchè quello era il mio percorso.

    Se tu vai in una direzione diversa, non credo che la criogenizzazione ti impedisca di ottenere i risultati desiderati.

    Dopo tanti anni sono arrivato alla conclusione che un "buono strumento" non ti aiuta a suonare in un certo modo ma, a differenza di uno strumento "meno buono", non ti rende più difficile la realizzazione del suono e dell'emissione che ti prefiggi di ottenere.

    Ritengo quindi che non esista alcuno strumento o bocchino che magicamente permetta di suonare alla Ben Webster ma che esistano però degli strumenti che "rendano meno difficile" suonare alla Ben Webster.

    Il che significa però che se non sai (... o non vuoi ....) suonare alla Ben Webster, puoi cambiare tutti gli strumenti del mondo e comunque mai suonerai alla Ben Webster. (PS chiaramente scrivo "non sai" in senso generale e non riferito a Zkalima)
    Tenore Selmer Mark VI
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  13. #73

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Sei stato molto chiaro, il mio era un po' uno scherzo, sto seguendo da tempo questo tema e in effetti essendo il mio sax uno stencil, quindi un corpo Conn commercializzato da gretsch, dal punto di vista dei materiali e delle finiture lascia un po' a desiderare, anche se ha un gran suono, adesso sono impegnato in altre spese, ma la tua recensione è precisa e tocca punti sensibili anche per me, credo proprio che il mio ferro tra non molto farà un'esperienza da brivido. :lol:
    ____________________________________________
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    Selmer metal classic G

  14. #74

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Ho aperto il congelatore ma non ci sta..e se infilo prima il...no, niente da fare!!! :-D
    Scherzi a parte, ne avevo sentito parlare ma non avevo mai letto niente a riguardo.
    Grazie Mad per la tua dettagliata recensione, davvero utile...
    Se ci fosse qualcuno interessato a farlo mi raccomando demo prima e dopo, no?..

    Per quanto mi riguarda sono in una fase della vita (un giorno cambierò sicuramente..) che amo e voglio sfruttare tutti i pregi e i difetti dei miei strumenti (che lì rendono unici), con i loro pro e contro.
    Soprano Mark VI - AN MN 86 - Rigotti 2,5
    Alto Mark VI - Alto Model 22 - Yanagisawa 8 oro/argento - Rigotti 2,5
    Tenore Radio Improved - Dave Guardala Traditional - Rigotti 2,5
    Baritono Conn 12M - Berg Larsen 115 - Rigotti 2,5
    EWI AKAI 4000s

  15. #75

    Re: Criogenizzazione, la mia esperienza

    Per quanto mi riguarda sono in una fase della vita (un giorno cambierò sicuramente..) che amo e voglio sfruttare tutti i pregi e i difetti dei miei strumenti (che lì rendono unici), con i loro pro e contro.
    :bravo: Questa è la vera riflessione da fare, se cioè, avendo strumenti vintage i difetti siano veramente difetti, e in relazione a quale "standard", la storia di uno strumento è fatta di peculiarità, positive e negative, che insieme costruiscono la sua voce.
    Per esempio; siamo nel '46 e vorremmo migliorare la voce di Billie Holiday, cosa dovremmo fare, insegnarle a prendere gli acuti come Ella Fitzgerald? o non considerare la sua voce qualcosa di indissolubilmente legato alla sua vita, alla sua storia, che come sappiamo fu di felicità e di molte infelicità e dolori, oppure tornando ai nostri tempi avrebbe senso cercare di far cantare Bjork come Anastacia?
    Allora forse è l'unico dubbio che ha ragione di essere posto, se cioè si vuole veramente cambiare la personalità di quello strumento e se cambiarla significa veramente renderlo uno strumento migliore, la chirurgia estetica rende veramente più belle le donne rifatte?.

    Questo naturalmente in relazione al fatto che la criogenizzazione cambi realmente la personalità dello strumento, io ho solo posto dei dubbi che mi sembrano più vicini al mio modo di considerare il suono e la musica, cioè viscerale e radicato nella propria esperienza e nella propria vita.
    ____________________________________________
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