credo che sia vero quando si parla di patema d'animo...io ho cominciato qualche mese fa a studiare con un maestro il soprano proprio con il saxello..subito sono stato travolto dalla potenzialità creativa ed espressiva e lirica del soprano ed ho iniziato seriamente a studiare..io sono un cantastorie essenzialmente ed il sax (contralto e tenore) l'ho usato soprattutto come "rumorista" e da autodidatta,usando l'istinto ed il mio bagaglio di ascoltatore ed il mio amore per il jazz..con il soprano mi sembra di essere entrato in un altro mondo espressivo..ho cominciato a studiare le scale,gli intervalli,il linguaggio jazz,gli accordi ed ho approfondito l'ascolto di Lacy,Roscoe Mitchell e dell'avanguardia cercando di capire quello che suonavo,le mie frasi..cerco di avere cognizione del mio suonare ed arricchire il mio alfabeto,non perdendo di vista l'istinto e l'emozione..tutto questo dopo aver avuto tra le mani un soprano da far vibrare..in questo percorso ho incontrato da poco il SA ed ho potuto notare una mia più naturale confidenza con la sua meccanica e lo trovo più "spontaneo" e piu' vicino al suono e alla ricerca musicale che ,con molto rispetto e umiltà,mi sono ritrovato a fare ,per mio piacere e necessità esistenziale...mi do qualche settimana di tempo ma credo che metterò in vendita l'R1Jazz,per rispetto nei suoi confronti e perchè a mio parere non è giusto e possibile,come avete scritto,dedicarsi seriamente a due strumenti simili ma diversi..non ho fretta ma mi dispiace non suonare uno strumento...mi sembra di parlare di una storia d'amore con due donne...