La questione è stata affrontata tante volte qui sul forum,
nessuno discute sul fatto che l’elemento più importante sia il manico.
Nessuno discute il fatto che il suono lo fa il sassofonista, che Pinco piuttosto che Sempronio potrebbero suonare delle pentole ed essere bestiali comunque.

Sono sempre stato convinto che il set up sia importante, soprattutto per chi è ad un livello amatoriale o per chi non ha possibilità di studiare con costanza e metodo. Forse anche io ho il mio suono, brutto quanto vi pare, ma ogni cambiamento di becco, di ancia, di legatura, di sax ha degli effetti enormi sul mio modo di suonare. Sono sensibile a qualsiasi cosa.
A parità di strumento suonare con Dukoff o un Otto Link in ebanite, ha la sua differenze, l’esperto ed il professionista ne risentono poco o forse nulla, ma l’amatore per certo troverà ostico il passaggio, da un becco all’altro.
Ci sono tantissimi professionisti a cui non importa un fico secco di cosa suonano, altri invece sono molto molto attenti. Continui cambi di becchi, di legature, di sax, l’elenco dei nominativi è infinito.
Trovare un Otto Link vintage ad esempio che non sia stato ritoccato è impresa quasi impossibile, perché? Perché tutti hanno cercato nel corso degli anni di migliorarne le prestazioni.
Non c’è un sassofonista jazz dei grandi che non abbia avuto il becco ritoccato se non addirittura prodotto per lui. Forse è solo psicologia, però è così.

Poi c’è l’aspetto ludico, che riguarda l’amatore e l’hobbysta. Cerchiamo di essere sinceri ed onesti, tutti hanno il proprio giochino, ci sono forum di qualsiasi cosa ormai, ipod, moto, auto, bici, computer, caccia, ecc…ognuno ha il proprio giochino ed a volte cambiare becco, sax, ecc per qualcuno è un passatempo ed un divertimento. Non mi sento di fare il moralizzatore con nessuno, anzi, ben venga, ognuno coltiva le proprie passioni come vuole.
Una passione va tenuta viva, ognuno ha il suo modo, l’importante è tenere il cervello vivo!