Lugap...non so se serviva davvero la tua "difesa d'ufficio" di David.
Al di là delle sfumature e posizioni, nessuno mi sembra abbia messo in dubbio,
le qualità dello strumentista, che a quanto pare, se non si divertisse nel suonare
questa roba, non saprei come definirlo...

Ti sei prodigato (apprezzabile) a spiegare sia pure in modo sintetico
la "genesi strutturale" del pezzo...credi che questo ne aumenti la comprensibilità
e/o il valore?
La complessità, di qualunque tipo sia, di per sè, attribuisce "artisticità"
a qualunque composizione a prescindere dal risultato ottenuto?

Personalmente, rispetto Boulez per le sue indiscutibili qualità intellettuali (tendenti, tuttavia, all'estremismo)
e come direttore d'orchestra: non sono disposto a fare altrettanto con il
compositore.

Boulez, nel mondo musicale francese, è stato per un lungo periodo un despota,
un sovrano assoluto: uno che diceva che "Brahms è una seccatura",
"Tchaikowsky è abominevole", Verdi "stupido,stupido,stupido"
"Webern era troppo semplice", "Berg aveva cattivo gusto", "Stockhausen era un hippie"
Olivier Messiaen (suo maestro) "scriveva musica da bordello"
John Cage "era una scimmietta ammaestrata". Inoltre, i minimalisti americani, per lui,
avevano "un'estetica da supermercato" mentre i serialisti USA avevano una "mentalità da cassieri"...
Insomma, pochi si salvavano dal suo "linguaggio da ghigliottina"...
In alcuni suoi testi, analizza anche le sue partiture...che pena!

Un compositore che fa l'analisi delle sue composizioni (e perchè poi?)
è come una persona che per spiegare ciò che sente interiormente
si fa da solo una pubblica "autopsia" per far vedere agli astanti di che consistenza sono
le "sue interiora"...forse, migliori di quelle degli altri?

Ho studiato molto bene le tecniche di composizione seriale
ed è il "sistema di scrittura" piu' cerebrale, automatico e velleitario
che la cultura europea abbia mai elaborato.
Con questo, non voglio dire che non è possibile ottenere
risultati interessanti con tale tecnica compositiva,
ma l'estremizzazione scritturale di certi "pressupposti programmatici"
di tale corrente artistica (durata all'incirca poco piu' di un decennio)
Boulez li incarna tutti...
e la sua totale mancanza di empatia verso altre forme espressive
lo rendono di un'arroganza e prosopopea enfatica
con cui mascherare una reale ispirazione
e fors'anche uno scarso talento compositivo.