Aggiungo alcune mie considerazione frutto di mie passate esperienze personali oltre che di alcune mie convinzioni.

Parlando di vintage, direi che negli ultimi anni mi sono fatto una certa esperienza, ho girato molto, provato tantissimi sassofoni, sono andato da commercianti e da privati, ed anche in materia di riparazioni credo di avere raggiunto una buona conoscenza grazie ad una profonda amicizia che si è creata nel tempo con quello che ritengo il più grande tecnico attualmente in attività.

Detto questo, quando si vai dai “commercianti” per acquistare un sax usato e vintage bisogna stare molto molto attenti. Bisogna informarsi bene prima di andare alla prova dei fatti, perché perdere la testa di fronte a tanti sax da provare è un’eventualità altamente probabile. Nel 95% dei casi i sax vintage che sono in vendita da questi soggetti sono tutti stati riparati alla bene e meglio in funzione della vendita, i materiali usati, i tamponi, gli spessori, le colle, ecc, sono tutti di bassissima qualità, quanti nastri isolanti negli anelli di congiunzione con la campana! Vi sono evidenti motivazioni economiche a causa di ciò, ma a volte queste riparazioni sommarie e grossolane possono nascondere delle magagne di non poco conto, come camini usurati, risaldature fatte male, ganci spostati, chiver scambiati e non originali.
Per non parlare di rilaccature, spazzolature (cosa vergognosa), incisioni scomparse, e altre porcate varie, in molti casi questi sax vintage provengono dagli Stati Uniti, dove i riparatori (anche quelli più blasonati) a mio avviso sono veramente pessimi.
Non è un mistero che questi commercianti acquistano al prezzo più basso sax scassati, li fanno riparare spendendo il meno possibile e poi li rivendono.
Nulla di male, però a volte manca un po’ di trasparenza, ma la cosa che bisogna tenere a mente, a mio avviso, che manca trasparenza non perché il commerciante vuole dare una fregatura (i nomi qui citati sono in attività da tantissimo tempo) ma perché nemmeno loro a volte sanno cosa vi stanno vendendo! A volte nemmeno loro riconoscono una rilaccatura fatta bene, una saldatura schifosa o che, sia perché in taluni casi non hanno le competenze necessarie (fidatevi, non ve lo diranno mai, ma è così) sia perché data la mole di lavoro che hanno non possono dedicare il tempo necessario a tutte le verifiche del caso.
Pagare un sax 10 quando vale 5 è un’eventualità spiacevole ma spesso comune.

Consiglio a chi si avvicina al vintage di usare moltissima razionalità e non ritengo che la possibilità di provare tantissimi strumenti sia effettivamente un vantaggio quando si è realmente interessati all’acquisto, un conto è provarli per capire a grandi linee di cosa si sta parlando, un conto è quando si vuole comprare, soprattutto per l’amatore o il non professionista. Le variabili sulla resa di un sassofono sono pressoché infinite, provare 5,6,7 ecc sax nello stesso giorno confonde solo le idee.
Inoltre ritengo veramente controproducente mettere a confronto sax come uno SBA e uno Yanagisawa, o un Selmer moderno, sono mondi paralleli e non confrontabili, metterli a paragone lo stesso giorno a mio parere porta solo a confusione.

Per mia ottusità e limitatezza ormai mi sono convinto che, parlando di sax tenore (alto e baritono non li suono, per il soprano ho altre convinzioni, italiane ed eventualmente giapponesi), i SBA ed i MK VI entro il 5 digit siano insuperabili per un miliardo di motivi ed anche compromessi, non voglio iniziare una delle tante discussioni inutili, ma questo è il mio pensiero. Se poi passano dalle mani di tecnici capaci e competenti non ci sono storie, secondo me. Ulteriore mio convinzione, suffragata da altri amanti, riparatori e collezionisti di questi sassofoni, è che non esiste uno SBA od un MK VI a 5 cifre di seriale che suoni male, alcuni suonano di più, altri di meno, ed ognuno al suo suono, ma non vi troverete mai davanti ad un bidone, salvo il caso in cui nel corso del tempo abbia subito danni, riparazioni grossolane, perdita di materiale sul fusto, nei camini, e altre porcherie del genere. Ritengo pertanto che una volta che ci si è decisi a prendere un sax di questo tipo, meglio limitare il più possibile le proprie opzioni, concentrarsi su un concetto sonoro da verificare con la prova dei fatti con lo strumento che si sta provando, senza andare a cercare altre alternative e concentrandosi al massimo su due o tre sassofoni. Non voglio essere frainteso, ovviamente prima bisogna provare di tutto, italiani, giapponesi, cinesi, taiwanesi, ecc…ma quando si hanno i soldi in tasca e ci si è decisi a fare un acquisto, meglio andare con le idee chiare e limitare le opzioni di scelta, altrimenti il rischio di comprare male è molto molto alto, e le magagne prima o poi vengono fuori. Considerate inoltre che le compra/vendite avvengono senza contratti, e senza descrizioni precise del sassofono, quindi una volta usciti dal negozio…tanti saluti…anche se ho sempre riscontrato molta disponibilità ed apertura da parte di questi commercianti.
In questo gli americani sono molto più trasparenti ed attenti, quando è rilaccato viene dichiarato tranquillamente, quando ha preso botte o vi sono risaldature lo dichiarano, quando è stato spazzolato ed altro ancora, basta chiedere.