Sconsiglio vivamente il metodo di Mirabelli, "Tecnica fondamentale di sassofono", ai principianti.

Motivo? Evidentemente l'autore pensa che sono il Mandrake del sax. Secondo lui, appena mi caccio in bocca uno strumento a fiato per la prima volta in vita mia, come per magia arrivo alle note più acute del registro dello strumento, così... :fischio: come se bevessi la gazzosa. Via di mi e fa sopra il pentagramma come se piovesse. Registro acuto a go-go.

La quasi totalità dei 79 esercizi (per 163 pagine) del metodo è costituita da sequenze di ottave (o sedicesime) costruite su arpeggi o scale: non sarebbe neanche male come sistema per farsi le ossa... il punto è che già dalla lezione numero 7 (sin da pagina 24!) inizia l'orgia di mi e fa acuti che non si arresta più. E non è che le puoi fare un'ottava sotto, quelle note: quegli esercizi sono costruiti in modo che o li suoni così come sono oppure non servono a niente, secondo me (non è che c'è un mi o un fa acuto isolato ogni tanto: no, ci sono intere sequenze ripetute di ottave dal re acuto in su).

In poche parole: adesso lo metto via e fra 6 mesi lo riprendo in mano.

Nel frattempo vado avanti col Giampieri (quasi finito) e con gli studi del Salviani vol.I (a metà). Suggerimenti per il prossimo metodo finiti questi due? Londeix?