questo è un bel wonderful..era stato pensato dall'azienda come un modello di lusso paragonabile al prestige..tuttavia era abbastanza scomodo usarlo con quei tasti, soprattutto per chi era abituato alle normali madreperle
quel matricolario è un po' approssimativo e probabilmente (in realtà ne sono certo) è un'estensione probabilistica di uno dei tanti matricolari che ho postato in giro. Tuttavia, potrei essere più preciso sulla datazione degli strumenti dal 1958 in poi e quelli successivi agli anni '80, se qualcuno ha bisogno mi contatti in pvt.
Ho avuto molti Grassi e li considero come gli unici strumenti italiani professionali per tutto il periodo dal 1958 al 1989. Molti performer hanno suonato grassi, larry nocella su tutti. I modelli migliori sono secondo me i professional 2000 costruiti dalla fine degli anni '70 fino ai primi degli anni '80. La lastra è in similoro che diventa di un colore arancione vivo quando si ossida e spesso non hanno il f#acuto. La loro caratteristica è questa: dopo due minuti all'orologio di carburazione cambiano completamente suono, si va su un altro pianeta. Intonazione ottima, meccanica discreta ma di vecchia concezione rispetto alla concorrenza francese. Non godono di quotazioni notevoli..io stesso compro grassi intorno ai 300-400 euro, ma quando sono settati per bene vale la pena suonarli.
una piccola curiosità: la grassi ha chiuso non per fallimento, ma solo perchè non riusciva a trovare operai specializzati. La signora ida maria (morta qualche anno fa) aveva delegato ormai in marito della figlia alla gestione dell'azienda..i macchinari vennero venduti qua e là, alcuni in germania alla keilwerth..e infine fu venduto il marchio alla proel..
ida maria fu una grande mente dell'industria musicale italiana (le testimonianze la raccontano come una zitella terribile nello stile delle manager americane)..ebbe una storia col Vannotti dei flauti..etc etc..insomma una storia, quella della Grassi, appassionante da tanti punti di vista.. ::