La copertina del libro scritto da Fabrizio Meloni, primo clarinetto del Teatro alla Scala, dedicato al clarinetto, appunto, edito da Zecchini l'avrei voluta inserire ma non ne sono stato capace.
Apro questa discussione prendendo spunto dalla discussione analoga avvenuta sul testo di Marzi avente ad oggetto il sax (viewtopic.php?f=23&t=10121 ).
Ho acquistato questo meraviglioso libro due anni fa da Daminalli a Bergamo. Ci tengo a sottolineare che il prezzo era espresso ancora in lire e la valorizzazione del prezzo in euro è stata fedelissima a distanza di otto anni dall’entrata in vigore della valuta, complimenti a Daminelli.
Ed ora il contenuto. La storia antichissima di questo strumento meraviglioso viene esposta con una dovizia di particolari davvero esemplare. Dal momento che questa vituperata Italia ha scritto pagine importanti nella storia della tecnica esecutiva di questo strumento, Meloni traccia un’ampia panoramica dei passati grandi clarinettisti italiani (Cavallini, la scuola napoletana, ecc.), soffermandosi sulle peculiarita’ specifiche. Un’intera sezione dedicata alla”fisica” del suono, a mio parere estremamente tecnica tanto da farla sentire estranea alla trattazione. Immagino che, comunque, chi sia in grado di poterla apprezzare la trovi ricca di spunti. Segue un intero capitolo sull’aria quale strumento di emissione del suono e di trasporto dello stesso, dove si parla ampiamente di impostazione ed emissione del suono, di imboccatura, con interessanti accostamenti ad altri strumenti. Infine un voluminoso capitolo sul jazz, molto bello.
Si conclude con un servizio fotografico che illustra sommariamente il processo di costruzione, apoteosi della Buffet della quale Meloni rappresenta l’immagine in Italia ed altrove.
Le foto sono di ottima qualita’ e, dimenticavo, c’e’ un accenno al tarigato’, uno strumento del quale ignoravo l’esistenza fino a quando non ho letto il libro di Meloni.
Rispondi Citando