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Discussione: Vinile e supporto digitale: pro e contro

  1. #1
    Amministratore L'avatar di Alessio Beatrice
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    Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Proprio poco fa, in auto, stavo ascoltando una trasmissione su Radio Rai e tra le domande fatte ad un musicista c'è stata "preferisci il vinile o il supporto digitale?". Per "supporto digitale" intendeva, ed anche io, sia l'ormai classico CD sia il file scaricato dalla rete. Gli MP3 sono molto comodi, occupano pochi mega di spazio e sono facilmente riproducibili ma essendo un formato compresso non godono di ottima qualità rispetto al compact, altri formati tipo "wave" invece credo siano decisamente migliori. Negli ultimi tempi, forse anni, pare sia tornato di moda il vinile tanto che diverse case discografiche hanno ricominciato a stampare e ristampare album sul vecchio disco.
    Si sente dire spesso che il suono analogico è un suono "più caldo", che al contrario il CD è "freddo" e quasi troppo perfetto. Io devo essere sincero, per qualcuno sarò blasfemo, ma ai fruscii del vinile preferisco la "perfezione" del compact.
    Che ne pensate?
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  2. #2
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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    d'accordo con te, il fascino del vinile e dello sporco rimane proprio un "fascino" dovuto principalmente alla nostalgia del tempo in cui la musica era qualcosa di veramente importante, costosa ecc...
    Ogni album conteneva pochi brani quindi era in generale più omogeneo (e questa era una cosa ottima, come una storia in più puntate)...poi ci sta anche, per quanto riguarda i giovani, penso che subiscano l'influenza di chi gli dice che sono migliori...
    in ultimo, è ovvio che i giradischi di altissimo livello potevano avere una qualità anche superiore ai lettori cd da 20 euri...
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  3. #3

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Io ho un B&B tangenziale vecchio di una trentina di anni e preferisco di gran lungo il vinile al digitale. Secondo me il suono è molto più "presente" e vicino delle registrazioni digitali.
    Non me ne intendo molto ma qualcuno mi spiegava che la sinusoide del suono, in ambito digitale è formata da spezzate che fanno mancare le continuità che invece il suono registrato in forma analogica avrebbe.
    Di fisica non capisco niente e potrei aver detto delle castronate solo perchè le ho capite male. A pelle resta la sensazione che il vinile sia più vivo.
    Giorgio Milani

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    Non la penso come te ... ma darei la vita per farti dire quello che pensi (Voltaire - almeno credo...)

  4. #4

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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Sono gusti..chi può dire che il suono digitale ben registrato e ascoltato su un bell'impianto sia brutto? Il vinile ha fascino e secondo me non dipende dalla nostalgia del tempo, altrimenti potremmo vedere in questo senso anche le cassette, che al contrario non avranno mai una seconda vita..
    L'aggettivo con cui mi piace definire il suono che esce dal vinile è "vivo". si sente anche senza cassa attaccate..lo considero una versione moderna del carillon!
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  5. #5

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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Ciao Alessio!
    Tutto dipende dal tipo di "device", mi spiego.
    Il cd, sempre se è stato rimasterizzato come si deve, restituisce un suono dettagliato, preciso.
    Il vinile lo sarebbe ma ha il discorso della puntina con tutte le variabili in campo, dalle forze fisiche centrifughe, tangenziali, ecc. ecc. e poi la polvere si deposita nei solchi...
    Ora se si dispone di mezzi sufficientemente Hi-Fi, per intenderci NON il compattone da ipercoop il cd restituirà un'immagine sonora moooolto allettante, scevra da scrikkiolii.
    Allo stesso tempo, se si dispone di un giradischi sufficiente, non il lenco in plastica per intendeci, un fonorivelatore (puntina) altrettanto serio e ultimo ma non ultimo un preamp phono degno di tal nome, allora sarà il vinile ad aprirti le porte dell'ascolto Hi-Fi.
    Dato che la maggioranza della gente non ha nè l'uno (lettore cd serio), nè l'altro (giradischi serio), ne consegue che "a spanne" il vinile sarà sempre peggio del cd, ma questo risulterà sempre più "freddo", cosa che NON deriva dal cd ma dal preamp e dal DAC del cd.
    Per i files digitali io credo che siano comunque scadenti, anche in wave perchè cmq questi files sono stati "estrapolati" da varie sorgenti, molto spesso con convertitori di segnale pessimi che vanno ad aggiungere "noise" alla musica.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  6. #6

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Non me ne intendo molto ma qualcuno mi spiegava che la sinusoide del suono, in ambito digitale è formata da spezzate che fanno mancare le continuità che invece il suono registrato in forma analogica avrebbe.
    Infatti è proprio così. Il suono digitale è un suono "spezzato" in tanti scalini, ovviamente più questi scalini sono vicini (cioè più è alta la frequenza di campionamento) e più il suono diventa omogeneo; però (almeno con le tecnologie attuali) non si arriva mai al suono "continuo" dell'analogico e questo un orecchio attento lo percepisce. Anch'io preferisco il suono analogico rispetto a quello digitale, però l'ideale sarebbe riuscire ad avere tale suono su un supporto qual'è il CD, un supporto che non presenta un contatto meccanino e quindi non è soggetto al deterioramento che inevitabilmente caratterizzava il vinile.
    Soprano:
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    Becco: Vandoren V16 S6
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  7. #7

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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Citazione Originariamente Scritto da Alessio
    Si sente dire spesso che il suono analogico è un suono "più caldo", che al contrario il CD è "freddo" e quasi troppo perfetto. Io devo essere sincero, per qualcuno sarò blasfemo, ma ai fruscii del vinile preferisco la "perfezione" del compact.
    Che ne pensate?
    Sono luoghi comuni, dettati da apparati scadenti. Un buon cd (realizzato tecnicamente bene) in un buon impianto ti restituisce un suono avvolgente e caldo da far paura, sentito con le mie oreccie...
    Solo che per arrivare a quel risultato la spesa è esageratamente alta...
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  8. #8
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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    allora, è verissimo che l'analogico di qualità è superiore al digitale, questo è evidentissimo nel campo delle immagini, ma la qualità altissima è costosissima e i lettori giradischi medi non erano e non sono eccellenti come invece è un normalissimo lettore cd..l'orecchio attento percepisce la mancanza del suono continuo ma un normale orecchio sente i rumoracci e le tante cose negative di un giradischi normale...
    a grandi livelli, il vinile e i supporti analogici sono sicuramente superiori (non certo le musicassette!)
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  9. #9

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Citazione Originariamente Scritto da FaX
    ......chi può dire che il suono digitale ben registrato e ascoltato su un bell'impianto sia brutto?
    Infatti non l’ho detto.


    Citazione Originariamente Scritto da FrankRanieri
    .....Dato che la maggioranza della gente non ha nè l'uno (lettore cd serio), nè l'altro (giradischi serio), ne consegue che "a spanne" il vinile sarà sempre peggio del cd.....
    Mi dispiace per la maggioranza ma io li ho entrambi di qualità.


    Citazione Originariamente Scritto da gnoato
    Infatti è proprio così. Il suono digitale è un suono "spezzato" in tanti scalini, ovviamente più questi scalini sono vicini (cioè più è alta la frequenza di campionamento) e più il suono diventa omogeneo; però (almeno con le tecnologie attuali) non si arriva mai al suono "continuo" dell'analogico e questo un orecchio attento lo percepisce. Anch'io preferisco il suono analogico rispetto a quello digitale, però l'ideale sarebbe riuscire ad avere tale suono su un supporto qual'è il CD, un supporto che non presenta un contatto meccanino e quindi non è soggetto al deterioramento che inevitabilmente caratterizzava il vinile.
    Volevo dire proprio questo.
    Giorgio Milani

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  10. #10

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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Citazione Originariamente Scritto da Danyart
    a grandi livelli, il vinile e i supporti analogici sono sicuramente superiori (non certo le musicassette!)
    CIao Dany,
    ciò che dici è verissimo.
    Però guarda, gli audiofili davvero incalliti se vogliono ascoltare ad "altissimo livello", non si rivolgono al vinile ma al nastro professionale, le bobine per intenderci.
    Se tenute in modo perfetto sono il non plus ultra nell'analogico. Non hanno fruscii e skrikkiolii, però possono avere un fenomeno chiamato "Hiss", cioè un fruscio da trascinamento molto leggero, nulla in confronto al vinile cmq.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  11. #11

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    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Citazione Originariamente Scritto da giorgiomilani
    Mi dispiace per la maggioranza ma io li ho entrambi di qualità.
    Bè, allora ti invidio...
    Cmq al giorno d'oggi non occorre svenarsi per avere un impianto "decentemente sufficiente".
    Basta ingegnarsi un pò...
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  12. #12

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Quoto Frank, tutto dipende da dove ascolti, i fanatici Hi-Fi che hanno gli impianti audio "esoterici" molto probabilmente preferiscono il vinile, mi ricordo una volta sono andato a casa di un amante del jazz ( aveva più di 3000 vinili jazz) a ricablare il suo impianto audio, con cavi placcati oro 24 carati, in totale senza elencare marche e modelli il tipo ha circa 45000 euro di materiale, e vi assicuro che ascoltare un vinile su un impianto del genere è molto meglio di un CD, chiudi gli occhi e ti sembra di avere Coltrane che ti sta suonando davanti... ( lui ha un lettore CD con il pre a valvole :shock: ).
    Logicamente il vinile dev'esser ben tenuto se hai solchi è un altro discorso.
    E' vero che il vinile viene definito più caldo, perchè quando lo ascolti la musica ti avvolge di più di un Cd, non so se vi ricordate i primi CD, all'ascolto erano gelidi, oramai la qualità del CD è molto simile al vinile, a livello di calore e corposità di suono, resta sottointenso che chi ha un impianto audio da comune mortale è meglio il CD.
    Molti di noi avranno dischi di Charlie Parker e altri anni 40/50 quei dischi venivano registrati con un microfono al centro omnidirezionale e tutti suonavano attorno, veniva inciso su vinile, una volta rimasterizato su CD qualcosa ci perdi sempre, puoi modificare togliere rumori, esaltare frequenze, ma non avrai mai il suono originale dell'incisione, sarà sempre un suono più freddo.
    Ultimamente io ho lavorato dei nastri Revox per portarli in Cd, eliminando rumori e tutte quelle cose per farlo suonare meglio, tra i vari nastri avevo bootleg di Archie Shepp, Michael Brecker, Mcoy Tiner, Chet Baker e molti altri, vi assicuro che ascoltarli in Revox con tutti i suoi rumori etc, PER ME è molto meglio che ascoltarli ripuliti in CD ::
    Socio Fondatore Mark VI Society
    Tenore
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    Eric Falcon Warburton 8*
    sempre e solo canna almeno 3
    Soprano
    Senza marca ma sicuramente Made in PRC
    Bari 66

  13. #13

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    La situazione ha assunto livelli di tecnicismo che non riesco a sostenere a causa della profonda ignoranza che ho in materia.
    Mi viene in mente ancora una volta una cosa che avevo detto da un'altra parte e cioè che la Coca Cola è sempre la stessa: perfetta (per chi la intende come tale), rassicurante (non cambia mai), sicura. Il vino no cambia, ha carattere, variabili che a volte non lo fanno essere buono ma, sicuramente, vivo.
    Quei vinili dove si sente il fischio di un treno perchè la sala di registrazione era vicina ad usa stazione voi non li vorreste? Io si. A me francamente da fastidio tutto quello che tende alla perfezione ed è così terribilmente informale.
    Giorgio Milani

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    Non la penso come te ... ma darei la vita per farti dire quello che pensi (Voltaire - almeno credo...)

  14. #14

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Dico la mia.
    Del vinile RIMPIANGO le mitiche copertine doppie, spesso apribili, con i testri sulla busta, a volte con i POSTER in regalo dentro (Dark side of the moon). Che festa per gli occhi e ch emozione fotografica erano. Alcuni LP ricordo di averli comprati solo perchè mi ero innamorato delal copertina (Tutto scorre di Enrico Ruggeri, ad esempio). Pensate a Meddle dei Pink Floyd con quello che sembra un volto astratto di una scimmia e poi aprendo tutto l'album e mettendolo in verticale si vedeva che era un orecchio. O alle illustrazioni di Gerard Scarfe dentro la copertina di The Wall...Adesso tutto è ridotto a una copertina (o al maesimo ad un buklet di poche paginette) grandi poco più di un'audio cassetta... Mi vengono in mente pochi progetti che investono sul packeging e comunque a dimensioni così ridotte le immagini non hanno scarso impatto emotivo.

    Per quanto concerne la pulizia del suono e la facilità di ascolto, scambio, trasportabilità senz'altro: viva il digitale...
    Piuttosto non ne farei una questione di supporto o di riproduzione, io LA GROSSA DIFERENZA l'ho notata a suo tempo (Litfiba 3) quando la REGISTRAZIONE è diventata digitale invece che analogica.
    Tenore Jupiter jts 587
    Absolute tenor ST
    Legere Signature 2 e 1/4

  15. #15

    Re: Vinile e supporto digitale: pro e contro

    Mah, al di là delle effettive capacità tecniche del vinile contro il digitale, le emozioni che mi da un vecchio LP sono maggiori di quelle che mi da la musica che esce fuori da un cd o da un supporto MP3, anche se poi è quella che ascolto di più per semplicità anche di trasporto. Non ho impianti megatecnologici, è un fatto probabilmente di predisposizione mentale.
    L'altro giorno mentre stavo effettuando il trasloco per cambiare casa, per esempio, mi erano rimaste poche scatole da chiudere, e non avevo ancora tolto il giradischi e i 33 giri. Bè, ho messo su di seguito Dig di Miles Davis, una raccolta di Gillespie e una di Mulligan: che spettacolo. Nella stanza ormai svuotata dai libri e dagli scaffali, si diffondeva quel suono graffiante, con un fruscio di fondo, che mi ha fatto fermare e sedere sul divano ormai imballato a godermi Rollins, McLean e il resto della compagnia.
    L'unica rabbia che posso provare è verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio (J.Coltrane)

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