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Discussione: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

  1. #1

    Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Ragazzi, voglio farvi una piccola recensione del nuovo sax che mi ritrovo fra le mani: un fantastico Conn New Wonder II del '27, che ho avuto dal nostro amico ginos77. Vi parlerò separatamente dei vari aspetti che riguardano questo sax. Vi lascio anche le foto:
    http://img407.imageshack.us/g/img2086d.jpg/

    Meccanica/Struttura del sax:
    Allora, diciamo che questo è solitamente il punto debole di questi sax. Voglio però puntualizzare alcune cose.

    Diciamo subito i contro:
    Alcune chiavi sono scomode, ma non mi riferisco a interi gruppi di chiavi bensì ad alcune nello specifico, in particolare il D acuto (castelletto) che è troppo basso; ho risolto questo problema con un rialzino in gomma, e così va benissimo. Le tazze in generale sono di grandezza decrescente andando dalla n.6 alla 1, compreso il piattello (p), e diciamo che quella un po' più "antipatica" è la 1, che è un po' troppo piccola. Ultima cosa, il passaggio B-Bb grave può essere un po' duro a causa della mancanza del bilanciere, ma in realtà è un difetto minore in quanto vale solo scendendo dal B al Bb, non il contrario che invece è scorrevole.

    Andiamo ai punti di forza:
    L'action è ottimo, specialmente nel mio caso dato che il sax è stato ricondizionato totalmente da Domenico Bartolomeo, il migliore in puglia. Ottimo nel senso che forse il fatto che sia meno confortevole porta ad "avvertire" meglio le chiavi sotto le dita, ed avere un buon controllo. Inoltre, a livello di "peso" sono tutte molto equilibrate.
    Il castelletto è decisamente più comodo di quello dei mark 6, e molto più ergonomico.
    Le distanze fra le chiavi sono molto giuste, non vi ritroverete a fare "strada" con le dita, si ha la sensazione di avere tutto sotto mano.

    Sonorità/Intonazione
    Qui viene il bello.
    Ragazzi, l'altissima qualità del materiale fa sì che sentiate vibrare questo sax in maniera incredibile, sentite davvero tremolare le mani. L'argentatura è praticamente a spessore, contate che è del '27 ed è praticamente ancora integra! Ci sono solo dei piccoli punti dove ha cominciato a venir via, ma per togliersi del tutto credo proprio che ci vorranno delle decadi ancora....
    Tutto ciò si traduce in un'estrema facilità d'emissione, suona veramente con un soffio, e vi dico questo pur con il non leggerissimo setup che sto usando: Bari HR 0.72 con ance vandoren blu n.3. Il timbro ha una ricchezza di armonici spettacolare a dir poco.
    L'intonazione? Vi dirò, sarò stato fortunato io ma questo sax è intonato.
    A mio parere vengono spesso confuse due cose in questi casi: la malleabilità del suono con l'intonazione, perché in realtà mi è bastato praticarci per qualche giorno per essere abbastanza intonato (suono il soprano da poco). Il fatto che sia meno "stabile" di altri sax più moderni è in realtà un pregio, perché permette di avere un suono molto più ricco e personale. Ciò non significa che non sia intonato, ma semplicemente che avete più potere di modificare suono e pitch rispetto ad un sax moderno, intonato ma povero (in generale ovviamente).


    Giudizio finale:
    Positivissimo, davvero. Non è un sax immediatissimo, non come uno moderno, ma lavorarci su porta delle grandi soddisfazioni. In questo mi associo a quello che dice spesso David Brutti, riguardo ai sax Rampone. Se ci si insiste per del tempo, sax come questi portano a risultati davvero inimmaginabili.
    Se ne cercate uno, provatelo giusto per verificare che sia abbastanza intonato fra la 2^ e la 3^ ottava, e se lo è..........prendetelo al volo!

    Ciao ;)
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  2. #2
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    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Grazie!
    Se sei d'accordo facciamo un pdf e lo mettiamo sul sito, se desideri con il tuo nome.

    Complimenti per l'acquisto

    PS
    Quando vendi la tovaglia avvertimi, la regalo ad Alessio, lui va matto per oggetti simili!

  3. #3

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Sisi metti pure!! Volentieri! (Giuseppe Rinaldi)
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  4. #4
    Moderatore L'avatar di Blue Train
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    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Su ilsaxofono.it è disponibile la recensione in formato pdf.
    La trovate qui!

    Grazie ancora a Giu-Zep

    Strano che Topic inutili ricevano pagine di commenti altrettanto inutili e che contributi di questo tipo siano poco (o nulla) considerati, davvero strano.

  5. #5

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Sono d'accordo con te, ma quando uno fa una recensione così puntuale e completa, c'è poco da aggiungere. Va considerata come un articolo da leggere. Non ci sono spunti di discussione, ne contradditorio.
    Complimenti a Giu-Zep
    :bravo: :bravo: :bravo:
    Soprano Yamaha YSS 62, Aizen LS
    Tenore Yamaha YTS 62, Aizen
    Yamaha YDS-120

  6. #6

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    E' vero Blue, l'ho notato sia con topic come questi che con quelli relativi alle recensioni di cd e quant'altro. A tal proposito grazie a Giu-zep per la sua recensione, pur non avendoli mai provati, nè tanto meno visti, ero sempre stato incuriosito da un soprano vintage. E credo che questa descrizione sia un buon inizio. Sarebbe interessante sentire anche il suono di questo strumento. Che dici Giu-zep?
    Grazie!
    L'unica rabbia che posso provare è verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio (J.Coltrane)

    Tenore YTS-61; Soprano Selmer SA I - Alto Grassi 1974

    DisegniJazz

  7. #7

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    Canosa di Puglia (BT)
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    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Bravo Giuseppe bella recensione.......dopo averti sentito molto soddisfatto al telefono...mi chiedevo come mai non rendevi partecipe anche il forum....bene lo hai fatto...adesso però devi iscriverti al nostro Conn fun club! ;)
    Uno strumento più facile nooo? No!!!!!

  8. #8

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Grazie a tutti ;)

    In merito a quello che diceva GeoJazz, mi sento solo di dire è che i soprani vintage vanno sempre e comunque provati, in particolar modo per verificare l'intonazione.
    E' chiaro che uno yamaha è sicuramente più intonato di questo, ma il suono?
    Lasciamo stare ;)
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  9. #9

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Citazione Originariamente Scritto da ginos77
    Bravo Giuseppe bella recensione.......dopo averti sentito molto soddisfatto al telefono...mi chiedevo come mai non rendevi partecipe anche il forum....bene lo hai fatto...adesso però devi iscriverti al nostro Conn fun club! ;)
    Ehhh però essendo iscritto a quello del SA80 serie I devo rimanere fedele!
    In fondo, sono principalmente tenorista :D
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  10. #10

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Ottimo lavoro!

    Ebbene si ne ho acquistato uno anch'io. Il mio è un 217.000 con finitura analoga.
    Spulciando su internet sono venuto a sapere che attorno al 27-28 la Conn introdusse una modifica abbastanza sostanziale sui soprani dritti New Wonder II, modifica che allungò il corpo dello strumento non di poco (il sito parla di circa 3/4 pollici circa 8-10 cm) alla ricerca di un'intonazione più stabile e sicura. Tali soprani sono detti "stretch" e devo dire che questo soprano effettivamente ha un'intonazione stabile e precisa oltre che un suono incredibile (soprassiedo sul fatto che l'ho pagato la metà di un Taiwanese...)
    Tali modelli sono contraddistinti dal matricolario (l'area del numero di serie e del brevetto) iscritto in un'incisione in forma di scudetto oltre che da una diversa lunghezza. Il mio a quanto pare misura 64,7 cm, volevo chiedere a Giu-Zep se potesse effettuare questa misurazione senza bocchino ovviamente e riportarla in questa discussione.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  11. #11

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    1,057

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Bravo Giuseppe, bella recensione e bello strumento, complimenti ! :bravo:
    Ho smesso . . . ma non si sa mai

  12. #12

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Citazione Originariamente Scritto da Tblow
    Bravo Giuseppe, bella recensione e bello strumento, complimenti ! :bravo:
    Grazie mille!!
    Citazione Originariamente Scritto da David Brutti
    Ottimo lavoro!

    Ebbene si ne ho acquistato uno anch'io. Il mio è un 217.000 con finitura analoga.
    Spulciando su internet sono venuto a sapere che attorno al 27-28 la Conn introdusse una modifica abbastanza sostanziale sui soprani dritti New Wonder II, modifica che allungò il corpo dello strumento non di poco (il sito parla di circa 3/4 pollici circa 8-10 cm) alla ricerca di un'intonazione più stabile e sicura. Tali soprani sono detti "stretch" e devo dire che questo soprano effettivamente ha un'intonazione stabile e precisa oltre che un suono incredibile (soprassiedo sul fatto che l'ho pagato la metà di un Taiwanese...)
    Tali modelli sono contraddistinti dal matricolario (l'area del numero di serie e del brevetto) iscritto in un'incisione in forma di scudetto oltre che da una diversa lunghezza. Il mio a quanto pare misura 64,7 cm, volevo chiedere a Giu-Zep se potesse effettuare questa misurazione senza bocchino ovviamente e riportarla in questa discussione.
    Ti dico subito......
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  13. #13

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Risultato: l'incisione attorno al matricolario non c'è, però lo strumento è lungo circa 65 centimetri, esattamente come per la tua misurazione. Devo dedurre quindi che il mio strumento fa parte dei modelli allungati, giusto?
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

  14. #14

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Mi intrometto in questa discussione in quanto da pochissimo sono anche io un possessore di un soprano Chu (a parte gli altri 2 contralti)
    Condizioni più che eccellenti, argentatura e interno campana in oro al 100%, custodia come nuova e con in dotazione ancora il becco originale Conn accordabile (praticamente il terminale del gambo è una ghiera metallica che permette di allungare il gambo medesimo, un pò come il microtuner del chiver ui contralti) anch'esso in condizioni perfette !!
    Ha bisogno di una ritamponatura , cosa che farò fare alla prima occasione, e pochissimo altro, non ci sono nemmeno giochi meccanici radiali e/o verticali ;)
    Lo strumento è davvero molto bello esteticamente e ne confermo l'ottima maneggevolezza, il particolare che mi sento di aggiungere all'ottima recensione di Giu-Zep riguarda il poggiapollice ad anello che risulta assai più comodo di quanto non si direbbe a vederlo, il peso è ben equilibrato e non si potrebbe avere nessuna difficoltà a suonare senza collarino
    Il mio fa di matricola 211xxx (prima metà del '28) ed il numero di serie completo di tutti i dettagli è iscritto dentro una incisione a forma di scudo.
    La lunghezza esatta da punta a punta è di 64,9/65 cm

  15. #15

    Re: Recensione: Conn New Wonder II 196xxx (1927)

    Citazione Originariamente Scritto da Clarsax
    Mi intrometto in questa discussione in quanto da pochissimo sono anche io un possessore di un soprano Chu (a parte gli altri 2 contralti)
    Condizioni più che eccellenti, argentatura e interno campana in oro al 100%, custodia come nuova e con in dotazione ancora il becco originale Conn accordabile (praticamente il terminale del gambo è una ghiera metallica che permette di allungare il gambo medesimo, un pò come il microtuner del chiver ui contralti) anch'esso in condizioni perfette !!
    Ha bisogno di una ritamponatura , cosa che farò fare alla prima occasione, e pochissimo altro, non ci sono nemmeno giochi meccanici radiali e/o verticali ;)
    Lo strumento è davvero molto bello esteticamente e ne confermo l'ottima maneggevolezza, il particolare che mi sento di aggiungere all'ottima recensione di Giu-Zep riguarda il poggiapollice ad anello che risulta assai più comodo di quanto non si direbbe a vederlo, il peso è ben equilibrato e non si potrebbe avere nessuna difficoltà a suonare senza collarino
    Il mio fa di matricola 211xxx (prima metà del '28) ed il numero di serie completo di tutti i dettagli è iscritto dentro una incisione a forma di scudo.
    La lunghezza esatta da punta a punta è di 64,9/65 cm
    Grazie mille! Sono daccordo quando dici che si può suonare tranquillamente senza collarino perché, nonostante la non eccessiva comodità dell'anello, è comunque molto più leggero di molti soprani, ad esempio molto più leggero dei Borgani e dei Selmer.
    Il mio non ha l'interno della campana in oro e nemmeno il "microtuner". Riguardo la campana in oro, con quale criterio era applicata?
    TS: Conn 16M H295xx, Rico Metalite M7, Vandoren ZZ 3
    CL: Evette-Schaeffer
    FL: Jupiter 611R-II

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