metodi ne ho tanti, per esempio sto utlizzando il Marini (davvero ottimo, spero di trovarlo anche originale...) e il Landuà (scritto in sardo) per le scale e arpeggi, su tutta l'estensione e anche oltre (sopracuti), li studio lenti, veloci, velocissimi, a memoria...poi, però, chiudo tutti i libri e cerco di fare tutto a memoria e a orecchio, sentire gli intervalli, che già sentivo ma senza la giusta consapevolezza...per il suono anche qui vado soprattutto a mio orecchio ma ho anche dei metodi ottimi come quello del grande Bob Mintzer che da delle dritte eccellenti. Per quanto riguarda lo studio delle strutture armoniche dei brani, ora sono su Have you met miss hones, e applico tutti quegli studi direttamente sulla struttura, prima leggendo, poi a memoria, è tutto molto difficile, per me, ma ci devo riuscire!
poi, ogni tanto, chiudo tutto e sparo suono in tutti i modi, giusto per non perdere quelle che sono le mie caratteristiche di musicista disgraziato autodidatta!
per Xavabal, le cose, a livello teorico, le conosco da tantissimo e spesso le ho applicate, ma mai con la giusta continuità e consapevolezza, questa è la parola che più mi gira in questi giorni!
Tra l'altro, in realtà, ciò che vorrei riuscire a fare, dopo tutte queste cose, è tornare a me stesso, all'approccio molto libero, tipo eric dolphy, dove suono quello che sento, non quello che "si deve fare" o che "ci sta bene" perchè quell'accordo ha bisogno di quella scala, ma sempre con la solita parola:CONSAPEVOLEZZA di ciò che si fa e, soprattutto, sapere più o meno sempre dove sono durante un assolo, perchè troppo spesso mi capita di perdermi anche se miracolosamente, quasi sempre, ritrovo la strada...
Speriamo Re minore abbia ragione!