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Discussione: Iniziare a improvvisare

  1. #76

    Re: Iniziare a improvvisare

    Citazione Originariamente Scritto da gbeppe
    ........ Ho ascoltato
    degli assoli con l'utilizzo della sola nota fondamentale.
    su disco?
    interessantissimo mi potresti dare i riferimenti?
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  2. #77

    Re: Iniziare a improvvisare

    Mai sentita un nota che dura una o più battute?
    p.e. Cannonbal Adderley?
    Se non trovi ti indico qualcosa.
    Ciao!
    TENORI
    Rampone & Cazzani AU (vintage)
    Weltklang similoro chiavi nichelate
    [b]Rampone & Cazzani AUG[B]
    Otto Link NY 7*
    Autocostruito Ottone apertura 0.0107"
    ALTO
    PIANOFORTE
    I.BACH & SOHN
    Mogany 1870 da me restaurato

  3. #78

    Re: Iniziare a improvvisare

    avevo capito male pensavo ti riferissi ad un intero solo con l'utilizzo esclusivo della nota fondamentale.
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  4. #79

    Re: Iniziare a improvvisare

    premesso che i consigli che ho letto sono tutti molto utili ovvero l'esercizio proposto da Re Minore, poi che bisogna studiare scale e arpeggi e che bisogna giocarseli una volta acquisiti come elemento di maggior epressività e che quindi lo studio giornaliero è necessario, ma che comunque l'espressività non può essere schiava della tecnica...., riporto la mia esperienza e quello che ho visto tante volte a Testaccio nelle lezione mie e di altri allievi della scuola.

    Sono principalmente un autodidatta/principiante e alla mia prima lezione avevo un bagaglio sufficente per improvvisare avendo fatto da solo scale e arpeggi per un bel po.
    Il didatta (straordinario Ciccio Arduini) l'ha capito e le nostre lezioni sono state: a casa fai le scale, gli arpeggi e il Niehaus, qui facciamo solo II-V-I, lui al piano e io al sax per un ora.
    La progressione armonica la sceglieva a caso e non mi diceva cosa suonava dovevo solo seguirlo. Ogni volta per i primi 5 minuti era un dramma, cercavo di inseguire e arrancavo cercando le note, ma alla fine non ero più io a seguire ma lo scambio diventava reciproco: il miracolo di ogni lezione era che raggiungevamo l'Interplay.
    Altro consiglio che Ciccio da a molti allievi è di accendere la radio prendere il primo brano pop o rock e suonarci sopra.
    Poi comunque scale, arpeggi e tutto quanto ti aiuti ad esprimerti meglio.
    Ma il consiglio è di provare a suonare su tutto e di buttarsi chi se ne importa delle brutte figure.

    L'esercizio proposto da RE Minore potrebbe essere fatto con l'ausilio di band in a Box.
    Si scrive la progressione e ci si suona sopra a velocità ridottissima e poi via via si aumenta la velocità e si aggiungono altri accordi.

    Altro suggerimento ricevuto a Testaccio (Maurizio Lazzaro) per fare un pezzo si deve studiare il tema, poi fare gli arpeggi su tutti gli accordi, poi individuare i centri tonali i II-V-I e altro, poi suonarlo come fosse una ballad.
    Alla fine non dovresti perderti.
    Raggiunti un minimo di padronanza tecnica il pezzo andrebbe studiato senza musica di accompagnamento.

    Poi ascoltare tanta musica e se possibile dal vivo in piccoli locali e in modo acustico.

    ciao
    Tenore Selmer Serie III 554xxx + BergLarsen 105/2 SMS Duckbill
    Alto Grassi Professional 2000 + Meyer 6
    Flauto Yamaha 421

  5. #80

    Re: Iniziare a improvvisare

    Citazione Originariamente Scritto da gene
    mi raccomando, deve essere una parentesi allo studio quotidiano, altrimenti diventa cazzeggio fine a se stesso .......
    che poi è una gran cosa se ci si vuole solo divertire e va bene lo stesso :lol:
    orecchiante con Tenor sax SA II + o Brancher ebanite L29

  6. #81

    Re: Iniziare a improvvisare

    Ciao, improvvisare equivale a mettere in atto una molteplicità di abilità che riguardano l'armonia, lo strumento, il proprio carattere e gusto, cosa suoni, con chi suoni dove e perchè (concerto,festa, studio meditazione)... insomma tantissime cose ... ma all'origine ci sei tu e lo strumento in un rapporto unico e personale... tutti gli altri argomenti sono come potentissimi nutrienti da aggiungere goccia a goccia nel rispetto di quella magia iniziale. questo lo puo fare solo un'insegnante (a meno che il caso non ti abbia favorito al punto di farti incontrare ciò che ti serve.. accade anche questo). I vari aspetti dell'improvvisazione pratici, teorici o linguistici danno luogo ad altrettante categorie di esercizi che possono essere utili in alcuni casi o letali in altri. Dipende da chi sei da cosa ti viene bene d'istinto e cosa va aiutato in te. In una ricerca condotta senza una guida puoi convincerti di aver trovato la mecca e poi perderti di nuovo cento volte prima di trovare il giusto esercizio. il mio consiglio è di provare diversi insegnanti. Nel frattempo ascolta ciò che ti colpisce e cerca di risuonarlo con il sax perchè ciò che ti colpisce è un segno della tua individualità. Con transcribe (software) lo puoi rallentare. Anche un piccolo frammento e poi inizi la tua collezione di frammenti e magari poi vai da un musicista esperto e chiedi: " me la spieghi questa frase?" e cosi la teoria diventa lo strumento per inseguire la musica e non il contrario. Inoltre dalla sua risposta capisci anche se fa per te. Un approccio sistematico è possibile e lo spiego in parte sul mio sito dove insegno con la web cam: sax on line.
    In bocca al lupo!
    Sax Alto Selmer Mark IV Mat 72.000 + Meyer 6
    Sax Soprano SA80 S2 chiavi argentate + ottolink TE 7
    Sax Tenore Selmer SA80 S1 slaccato + ottolink STM 6

  7. #82

    Re: Iniziare a improvvisare

    Grazie a tutti per i consigli e le discussioni "filosofiche" che sono state molto interessanti e che ho letto con grande piacere! Chissà se riuscirò a fare qualcosa di buono con il mio sax...molti dei modi per improvvisare che avete citato li faccio anch'io, ma non sono molto brava... :oops: però mi sto esercitando :D ora non ricordo chi di voi l'ha detto (forse Re Minore?), ma anche io ascolto sempre dei brani che mi interessano così da saperli a memoria e non solo la parte del piano, del sax o della voce, infatti, a forza di ascoltarli conosco ogni assolo, ogni nota del contrabbasso, so tutta la parte della batteria, ecc....mi è stato molto utile sapere questo, anche perchè io credo che per improvvisare o anche solo fare un brano a orecchio e altro devi saper cantare e infatti lo faccio sempre. Per esmpio, per suonare Tenor Madness ho prima ascoltato più volte questo pezzo, l'ho cantato sia con il CD che senza e poi ho cominciato a cantare una nota e riprodurla con il sax, poi un'altra nota e così via e alla fine mi è uscito tutto il tema di Tenor Madness. Facendo così sto anche migliorando "l'orecchio", nel senso che se penso una nota magari la prendo con il sax già al primo colpo e ho imparato anche a "sintetizzare" un accordo in una nota sola (ehi...ho appena scoperto una cosa!! è la prima nota dell'accordo!! :shock: non ci avevo mai pensato prima...vabbè...comunque funziona!)


    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    avevo capito male pensavo ti riferissi ad un intero solo con l'utilizzo esclusivo della nota fondamentale.
    ciao fra
    Fra, forse ho capito cosa intendevi! se è come penso, allora io una volta ho fatto un assolo del genere...all'inizio ho suonato tutto il tema (se non sbaglio il brano era Honeysuckle Rose), poi il pianista ha ricominciato da capo e ha rifatto tutto il brano e mi ha...ehm...costretto (non avevo il coraggio di fare un assolo!) a improvvisare. Mi aveva detto di usare solo la nota si e nel tema B dovevo suonare solo il mi. Ho fatto un assolo usando solo queste due note e cambiando il ritmo, la durata e al massimo aggiungendo qualche effetto, ma solo con le labbra, la lingua e il soffio (ad esempio accentando una nota, suonando più piano o più forte, mettendo il vibrato, abbassando la nota di un semitono muovendo il labbro...cose così).
    Grassi Girl - Tenorista e Contraltista

    Impara tutto sulla musica e sul tuo strumento, poi dimentica tutto sia sulla musica che sullo strumento e suona come ti detta il tuo animo.
    -Charlie Parker-

  8. #83

    Re: Iniziare a improvvisare

    Discussione davvero interessante.
    sia dal punto di vista filosofico che pratico.
    Per quanto mi riguarda credo che l'ascolto sia la prima cosa. Spaziare su molti autori sopratutto del passato danno un grande aiuto. Non limitarsi a saxofonisti, ascoltiamo molti strumenti, diversi dal nostro, aiutano ad aprire il concetto di esposizione del tema, di assolo, stile ecc...ogni strumento ha un approccio espositivo/solistico differente. Dopo viene la trascrizione. Per trascrizione intendo mettersi lì e tirare giù a orecchio un solo che non deve essere per forza Countdown di Coltrane, basta un solo semplice semplice che ci piace. Non scaricarsi o comprarsi soli già pronti. Per chi fosse all'inizio di questo lavoro consiglio software come "transcribe" che aiutano l'allievo a rallentare il brano senza modificare il pitch.

    La forza della trascrizione non sta solo nella bravura a trascrivere correttamente, è importante certo, come importante è quello di imparare il solo a memoria, poi trascriverlo su carta verificando eventuali errori con il software descritto in precedenza. Il vero obbiettivo viene ora, dopo aver fatto tutto questo: suonare "quelle note" esattamente come il solista, con quel linguaggio, stando sul tempo esattamente come ci sta "lui". (almeno tentando).
    Perchè possiamo mettere mille note favolose, perfette, con una tecnica pulita, ma se non siamo convinti di quello che facciamo e soprattutto non abbiamo il giusto timing, beh...allora è tempo sprecato.
    Come dice Liebman: se sei convinto di una frase e la suoni nel punto(timing) giusto, puoi suonare qualsiasi cosa su qualsiasi accordo; Certo, dopo un'affermazione del genere potremmo aprire un intero thread e starci 16 anni a discutere :-D ma ha perfettamente ragione.
    Tutto ciò non significa copiare lo stile di un grande solista (e chi ce la fa?!), ma impadronirsi di un linguaggio...quando cambieremo autore cambieremo approccio, timing, stile...e questo che in futurò ci darà il nostro stile, scopriremo cosa ci attira e ci piace (che magari è diverso da 6 mesi prima), forse saremo influenzati da uno in particolare ma saremo noi, e saremo "in" stile!

    Trascritto il nostro solo, analizziamolo, cerchiamo di capire su di un determinato accordo cosa ci suona "lui" e perchè...dove vuole andare a parare. (facciamoci aiutare se è becessario da uno più esperto di noi). Selezioniamo le frasi che adoriamo di più e proviamo a suonarle in diverse tonalità...proviamo a fare un nostro solo sullo stesso pezzo della trascrizione (Band In a Box in questo ci può aiutare tantissimo!!!) e cerchiamo di congiungere il nostro solo alle parti selezionate trascritte.
    Così avremo es:
    da battuta 1 a battuta 15 il nostro solo (che faremo con le nostre capacità) e da battuta 16 a 17 la frase trascritta che ci piace (che poi sezioneremo in varie parti ma questo è un discorso lungo e complesso...). Il lavoro sarà trovare a battuta 15 la giusta connessione per arrivare con coerenza a battuta 16. Costelliamo il nostro brano di tante frasi trascritte e cerchiamo di collegarle alle nostre frasi. Registriamoci e cerchiamo di capire cosa succede. Ascoltiamo cosa non va e riproviamo.
    Direi che ho scritto anche troppo per oggi :-)....l'ultimo paio di cose e poi la mollo lì, giuro :-)

    Sono il primo ad essere molto cervellotico nei soli, cercando superimposing ecc...ma stiamo molto attenti a questo..molti autori che amiamo riescono a farlo sempre con molto pathos arrivando a toccarci l'anima per poi stuzzicarci con astute soluzioni armoniche.
    Per questo che ricordo sempre di ascoltare un po' di Chet Baker, a lui non servivano frasi allucinanti, o chissà quali magie sostitutive, lui ti ammazzava con una frase semplice, ti arrivava al cuore, te lo demoliva e ti lasciava senza fiato...ma stiamo parlando di magia...un altro argomento ancora...

    Qualcuno si è messo a discutere su do maggiore settima o do settima maggiore. Credo che l'importante non è se si scrive prima o dopo, ma ascoltare chi te lo suona e capire che tipo di accordo ti ha piazzato "sotto il culo" :-) durante una serata. A riguardo ho una piccola chicca! Ricordo durante un concerto di Jesse Davis con il mio caro amico pianista che suonavano uno standard (Autumn Leaves non annunciato) con lui. Il tutto accaduto 3 o 4 anni fa...Per cui durante il solo Jesse usava la struttura armoniva di Cannonball e il pianista quella classica. A metà solo Jesse si gira è in inglese gli ha detto: (Traduzione)" hey figlio di puttana mi vuoi ascoltare?"

    Buono studio a tutti!
    Soprano Mark VI - AN MN 86 - Rigotti 2,5
    Alto Mark VI - Alto Model 22 - Yanagisawa 8 oro/argento - Rigotti 2,5
    Tenore Radio Improved - Dave Guardala Traditional - Rigotti 2,5
    Baritono Conn 12M - Berg Larsen 115 - Rigotti 2,5
    EWI AKAI 4000s

  9. #84

    Re: Iniziare a improvvisare

    Come già detto: le basi vere per l' improvvisazione jazz sono il walking sugli arpeggi, riuscire a legare le scale bebop senza interruzioni, studiare le enclosures (sul forum se ne è parlato diffusamente grazie al Grandioso MadMat) e far propria la capacità di creare i cosiddetti "motives" (anche di questo mi pare si sia parlato nel forum)
    Saxforum's MILF
    Bee Yourself
    Fatti non foste a viver come il_dario
    Reedbreaker spacca!
    E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"

  10. #85

    Re: Iniziare a improvvisare

    Scusate, ma ho capito bene?
    E' da un anno che suono il sax ... e non riesco ad improvvisare: mi incarto!
    Secondo me semplicemente il 70% delle azioni che vengono svolte sono ancora troppo "pensate", poche sono ancora le operazioni automatiche e per questo la fantasia non può esprimersi al meglio.
    Mi immagino la risposta giusta del tipo: dai tempo al tempo, ascolta molta musica, leggi, parla con gli amici e studia, fai tuo lo strumento e canta sulla base, improvvisa con la voce .... poi tutto sarà più semplice. :BHO:

    P.S. parla bene e razzola male! :fischio:
    TENORI
    Rampone & Cazzani AU (vintage)
    Weltklang similoro chiavi nichelate
    [b]Rampone & Cazzani AUG[B]
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    ALTO
    PIANOFORTE
    I.BACH & SOHN
    Mogany 1870 da me restaurato

  11. #86

    Data Registrazione
    Jan 2012
    Località
    sperduta e nebbiosa pianura padana
    Messaggi
    235

    Re: Iniziare a improvvisare

    Scusate se riesumo il post, ma non volevo aprirne uno nuovo :D

    Sto affrontando da poco anche l'improvvisazione (blues nel mio caso). Quindi, al fine di migliorarmi vi chiedo se come faccio in questo momento può andare bene:

    Dato un pezzo blues (nel mio caso in G), eseguo il brano due volte, poi quando parte il solo prendo la scala blues di riferimento e nelle 12 battute seguenti ci "butto le note a random" (un "random" molto ragionato e sentito).

    Così può andare o nel blues (visto che si è parlato prettamente di Jazz) c'è da scavare ancora molto?
    S: Borgani del '61 - Becco sconosciuto - Vandoren blu 2
    A: Yanagisawa 901 - Meyer7 MC - LaVoz med

  12. #87

    Re: Iniziare a improvvisare

    inserisco qui due aspetti problematici con i quali mi sto scontrando in questi giorni di studio della improvvisazione.
    conoscenza delle scale
    e degli accordi.
    1) per anni ho creduto di conoscere le scale per lo meno le minori e le maggiori .
    ma così non è .
    sono talmente abituato a suonarle sempre alla stessa maniera che dal momento in qui invece bisogna suonarle partendo da una zona del registro ostica (le estremità ad esempio) o dovendola collegare al punto di arrivo di una determinata frase (che magari arriva sul sesto grado discendendo) mi trovo come un sassofonista alle prime armi.
    in pratica per improvvisare non si può assolutamente essere condizionati nè dal punto di partenza (ad esempio la tonica della scala è per me molto semplice ) nè dal senso (ascendente o discendente ) ne dal registro ( le estremità come il registro centrale).
    ora so che esistono esercizi per acquisire questa attitudine.

    2) l'accordo: saperlo riconoscere senza pregiudizi e capire la sua funzione armonica.
    parlo di pregiudizi perchè sino a poco tempo fa se sentivo o se suonavo do mi sol immediatamente pensavo tonica terza quinta.
    oggi quinta settima nona.
    a questo proposito è fondamentale studiare gli accordi e chiamare per nome le singole note in questa maniera si mettono ulteriori basi per quello che viene dopo.
    se lo si fa solo meccanicamente o anche solo ad orecchio si rischia di perdere pezzi importanti
    (come ho fatto io sig sig sig)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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