Si sono daccordo con reminore. E' piuttosto importante sapere dove sei nel giro SEMPRE. Lo si puo' imparare in un sacco di modi (cantarlo, ascoltarlo alla nausea, suonarlo al pianoforte ecc. ecc.) ma e' importante : io devo dire che questa cosa, per pigrizia ma anche per paura di rimanerci troppo intrappolato, l'ho sempre snobbata ma ho fatto male. C'e' solo un piccolo pericolo : che siccome (x es su all the things) uno provando il giro trova le chiavi di volta (le key notes, come sapete) intese non come le fondamentali degli accordi ma quelle note che permettono di 'entrare' nell'accordo in maniera piacevole/interessante puo' succedere che una volta trovate, soprattutto su passaggi armonici non troppo naturali (vedi la 2° parte del B di all the things) uno ci rimanga intrappolato. A questo punto bisognera' fare attenziione a variare... se si riesce !!!
In generale volevo anche dire a re minore che capita a tutti di essere preda di un jump quantico. E meno male! A me pero' dura poco : cioe' certo hai capito qualcosa in piu' ma poi bisogna sostenerlo e quello e' la cosa piu' difficile. Quello che voglio dire e' che bisognerebbe lavorare tutti i santi gg per cavarci fuori qualcosa e non buttare via le ns piccole illuminazioni. Senno' i jump quantici svaniscono come sono arrivati ::