http://www.jazzitalia.net/articoli/Int_ ... alvisi.asp
un'interessante intervista, che sto leggendo in questo momento (non ho ancora finito), dove ho trovato questa domanda/risposta, molto stimolante, che penso possa far nascere un argomento/discussione molto acceso/a
"Così, a brucia pelo: pensi sia meglio essere autodidatti o aver studiato in modo canonico, per suonare jazz?"
-Nutro un grande affetto per gli autodidatti essendolo stato io stesso per un certo periodo, dal punto di vista jazzistico, tuttavia sono fermamente convinto che per conseguire risultati significativi il confronto con uno o più insegnanti sia indispensabile. Nella mia esperienza mi sono accorto che, salvo casi rari, gli autodidatti per così dire puri, spesso hanno le gambe corte e rifuggono dal confronto, ingrediente che ritengo fondamentale per la crescita e l'evoluzione di un musicista.-
Devo dire che la penso in modo simile, considerando la mia esperienza personale, allo stesso tempo, preferisco continuare la mia strada di "essenzialmente autodidatta", riprendendo però, già da questo inverno, a frequentare i seminari invernali, dove troverò Massimo Carboni come insegnante
Che ne pensate?