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Discussione: Il sax per fare classica, quale l'ideale?

  1. #1
    Amministratore L'avatar di Alessio Beatrice
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    Il sax per fare classica, quale l'ideale?

    Forse sarÃ* una domanda stupida non so, ma parlando con un caro amico diplomato in clarinetto (http://www.michelemarini.com ) mi diceva che il Selmer SE80 serie III (che poi a quanto leggo è il tenore che hai tu Teo) è più indicato per fare musica classica. Che ne dite, è davvero cosi?
    Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
    Selmer S80 E / Rovner Dark / Forsetone MS

    C Melody: Conn "New Wonder I" 1925
    Conn Eagle / Flexitone / Forestone MS

  2. #2
    Uhhh... domandona!!

    Allora... il mio pensiero è che non ci siano sassofoni per la classica e sassofoni per il jazz, almeno in apparenza.

    Il modo di suonare, di imboccare, il setup che si usa, sono fondamentali.

    Io ne sono un esempio... credo di essere un sassofonista classico, con un suono classico, che usa bocchini molto aperti, più tendente a una filosofia di setup jazzista che classica... ma faccio classica! E modestamente qualcosa di buono nella vita lo sto facendo! Quindi... non è una regola fissa avere un sassofono apparentemente classico, rispetto a un'altro...

    Mi spiego meglio...

    Javier Girotto, suona il suo repertorio con un soprano S80 serie III... il suo bocchino credo sia un vecchio Yamaha... ma non ne sono sicuro...

    Io... suono un contralto S80 serie II ma solo perché non ho in questo momento capitali da investire in un bel Mark VI... e suono classica!

    ... capisci quello che voglio dire? Non ci sono regole...

    In generale i jazzisti prediligono i sassofoni vintage perché? Non perché va di moda nel jazz... ma perché effettivamente sono sassofoni che tirano fuori veramente l'anima dello strumento, quando soffi senti che vibrano sotto le tue dita.
    Cosa che dopo gli anni 70, (almeno per i selmer), non c'è più stata per l'inizio della fabbricazione in serie e in catena di montaggio... cambio dei materiali ecc...
    Ora io non vedo perché un sassofonista classico non possa pretendere di suonare con questi strumenti.
    TUtti i classici suonano con serie nuove perché i grandi sassofonisti vengono sponsorizzati e dotati dalle case produttrici di questi sassofoni ammazzando i vintage... COSA SCANDALOSA!!!
    Le nuove leve vedono questi suonare con serie III o II ecc... e comprano serie III o II ecc... la stessa cosa è capitata anche a me... sto ancora andando avanti con i miei primi sassofoni, ma prima o poi li cambierò, non perché non vadano bene, ma perché io credo che il vintage sia il VERO sassofono, per qualsiasi stile si faccia!

    Spero sia stato chiaro, se no rispiego...
    Sop
    (R&C R1J in rame - Ottolink TE ('80) 7 - Marca Jazz 3,5)
    Alto
    (Selmer Mark VI - Jody Jazz 7 - Claude Lakey 5*3 - Marca Jazz 3)
    (R&C R1J in rame - Soloist E - Legére Signature 2 e 3/4)
    http://www.atemquartet.com

  3. #3
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    Non chiaro, chiarissimo. Ad essere sincero avevo dedotto un po' il tuo pensiero vedendo la tua "flotta" di sassofoni (che non è per nientemale, anzi...). Dunque secondo te il suono classico non dipende dal sax. Bhe, rispecchi anche il mio pensiero (fondato purtroppo solo su mie personali teorie non avendo alcuna esperienza classica... ). Grazie ancora Teo!
    Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
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  4. #4
    Citazione Originariamente Scritto da Alessio
    Dunque secondo te il suono classico non dipende dal sax.
    E' assolutamente quello che penso!

    Anzi.. ti dirò di più... il suono classico quello più famoso, usato dai francesi, secondo me è lo snaturamento per eccellenza del sassofono!

    E questo mi fa parecchio imbestialire perché siamo rappresentati molto male (a livello di suono, e parlo in generale, poi ci sono anche esempi come Mondelci o Marzi che invece mi confortano!)
    Sop
    (R&C R1J in rame - Ottolink TE ('80) 7 - Marca Jazz 3,5)
    Alto
    (Selmer Mark VI - Jody Jazz 7 - Claude Lakey 5*3 - Marca Jazz 3)
    (R&C R1J in rame - Soloist E - Legére Signature 2 e 3/4)
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  5. #5
    Penso si usino soprattutto sax di nuova generazione per un discorso di intonazione e meccaniche più precise e fluide
    [size=92]Alto Selmer Serie III
    Vandoren Java A35
    Vandore Java 3
    Tenore Comet
    Berg Larsen 110 2 sms
    -----------------------
    Let it schwing
    Per vedere le mie foto clicca qui

  6. #6
    Può essere, ma se sento registrazioni vecchie di strumentisti degli anni 40-50-60... non mi sembravano proprio stonati! anzi!

    I sassofoni moderni è vero, possono risultare leggermente più intonati, ma non crediate che la differenza sia così alta.
    I problemi del sax sono sempre gli stessi: Re centrale crescente, Do# centrale calante, Re grave calante, Do# acuto crescente...
    Io sti problemi li noto dal mark VI (anzi questi modelli avevano meno problemi su note che nel Serie II o III sono inascoltabili) al serie III...

    Secondo me... i problemi di intonazione sono dovuti al tipo di costruzione e dei rapporti che ci sono tra i fori ecc... sempre una questione di fisica... ma non è che con i modelli nuovi siano migliorati poi così tanto...
    L'unico strumento migliorato in intonazione, è il Sopranino Selmer, che dal Mark VI al serie II vanta una notevole differenza in positivo.
    Sop
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  7. #7
    Visitatore
    Io ho un prima serie e sono riuscito a correggere l'intonazione delle note più stonate correggendo alcune posizioni sotto la guida del mio maestro...Ad esempio io C# centrale lo faccio usando il portavoce e la terza chiave (quella del sol)...oppure quello l'ottava sopra con portavoce e chiavi del fa e del mi (la prima e la seconda della seconda mano....); il re alto aggiungendo il chiave del fa (la prima della seconda mano....)

  8. #8
    Visitatore
    Sono le correzioni standard.

    Vorrei spezzare una lancia a favore dei "nuovi" rispetto ai vintage: nel classico la tecnica e l'intonazione sono fondamentali... Voglio solo dire che tecnicamente i vintage solitamente sono molto svantaggiati. In più mi permetto di consigliare a chi vuole un vintage di non attenersi solo al nome (per es:markVI), ma al suono! Secondo me alcuni mark VI non sono granchè...soprattutto tenori e baritoni...ma questo è un'altro discorso.

  9. #9
    Visitatore
    Concordo con Rocri. L'intonazione nella classica è ancora più importante per il tipo di imboccatura che è statica, quindi sei costretto a quelle correzioni di cui parlava Alesax. In altri generi o con l'impostazione dell'imboccatura variabile riesci a corregere senza ausili "meccanici" anche se comunque anche così ci sono degli svantaggi. I miei sax sono vintage e come intonazione non sono un granchè. Ho molto lavorato su questa cosa. Con imboccatuure molto aperte peggiori ulteriormente (almeno io peggioro). Ho capito che ogni sax ha un solo punto di accordatura ideale dove è meno squilibrato. Questa nel mio caso non corrisponde al LA 440 e quindi faccio accordare gli altri a me. Certo questo discorso non è fattibile in molte situazioni e allora l'unica soluzione è tribolare un pò.

  10. #10

    Re: Il sax per fare classica, quale l'ideale?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessio
    Forse sarÃ* una domanda stupida non so, ma parlando con un caro amico diplomato in clarinetto (http://www.michelemarini.com ) mi diceva che il Selmer SE80 serie III (che poi a quanto leggo è il tenore che hai tu Teo) è più indicato per fare musica classica. Che ne dite, è davvero cosi?
    Con un bel Mark VI ben settato ci suoni questo mondo e quell'altro. La mia esigenza ad evolvermi verso strumenti vintage è stata del tutto naturale non trovando nei moderni le caratteristiche timbriche adeguate al mio stile.
    Tuttavia è stato un passaggio davvero graduale che è coinciso con l'abbandono da parte mia di quella tipica impostazione molto rigida del labbro che caratterizza il modo di suonare "classico". All'inizio, quando acquistai il mio primo vintage, un bel soprano Mark VI, fu una doccia fredda: non mi usciva nulla!!!!!

    Cmq uno dei quartetti di sax piu' forte al mondo (i rascher) suona rigorosamente utilizzando dei Buescher "New Artistocrat" o "True Tone" della fine degli anni '20. Ci suonano di tutto da Bach alla contemporanea piu' assurda.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  11. #11
    Visitatore
    Ciao ragazzi! Cleveland, ho avuto un problema simile, anzi, uguale al tuo...per correggere i problemi di intonazione mi affidai alle diteggiature di correzione, ma, specie nel legato, i suoni presentavano aperture diverse per cui reggere un fraseggio diventava ostico e risultava al quanto sgradevole e palese all'ascolto...successivamente cambiai bocchino, inizialmente sembrava migliorare ma toccava aprire il suono...talvolta sguaiando si otteneva la perfetta intonazione ma a discapito della qualitÃ* che risultava pessima...Allora, io penso come giÃ* esposto largamente da Teosax che non esista il sassofono a misura per il classico...Passata comunque alla serie II selmer mi sono trovata subito meglio: il legato meno ostico, migliore fluiditÃ*, miglior vibrazione....parlando di classico.

    Io credo che la selmer permetta di suonare tutti gli stili o più o meno tutti!!!Anche se tifo rampone... :yeah!)

    La serie III anche per classico può andare, ma secondo me è il sassofono per quelli che col sassofono giÃ* ci corrono da parecchi anni...l'idea della tastiera ravvicinata è davvero vantaggiosa specie per la complessitÃ* del nostro repertorio.
    Al momento di scegliere,però, provati i serie III non ero per niente covinta: mi scappava di mano, la mia sensazione fu di una totale mancanza di controllo dello strumento...(mi prometto cmq di riprovarli quanto prima anche se la mia scelta l'ho fatta)...
    Alessio, Se ti chiedi questa domanda, probabilmente devi approfondire ancora il tuo ideale di suono: prova anche a cambiare bocchino, magari ottieni risultati inaspettati...Per ottenere classico devi cercare classico.
    Sarebbe da ipocriti entrare in un negozio di musica e sapere quale sax per quale stile!! Raccogli tutte le tue idee di classico e cercale dove ti sembra più opportuno...Non troverai mai sassofoni perfettamente intonati, ma probabilmente elementi che messi in mano a te trovino un equilibrio supportato da una lunga dose di studio e volontÃ* quotidiani...E poi, non affidarti troppo alle misure: l'intonazione, l'omegeneitÃ* nei registri, la meccanica...Io ricordo che nella stessa giornata sono entrata in due negozi: al secondo, sono uscita, sono tornata indietro, e l'ho preso...
    amore a prima vista....due anni di favoloso rotaggio, va una bomba, ha si problemi ma sono io che devo adattarmi a lui...devi capire che "con questo sassofono ci posso lavorare"..... :roll: Scusate il trattato, spero di essermi spiegata bene...La mia esperienza, seppur ancora poca!
    Baci a tutti!
    viola :yeah!)

  12. #12
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    Sei stata chiarissima Viola. La mia era prevalentemente una curiositÃ*. Fare classica credo richieda mooolto esercizio (parlo di classica fatta bene) ed io purtroppo non ho tutto il tempo necessario. Come avrai letto questa domanda è venuta fuori dopo una discussione con un amico che oltretutto, pur essendo diplomato con un eccellente voto al conservatorio in clarinetto, la classica non la ama molto. Questi giovani!... :lol:
    Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
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    C Melody: Conn "New Wonder I" 1925
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  13. #13
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    E allora il discorso è ben diverso...pure tu farti consigliare classico da uno che non lo ama molto...comunque anche gli altri generi richiedono tempo e fatica elevati al secolo secondo me...non è lo solo lo stile a determinare la mole di lavoro quanto ciò da lavorare su noi stessi per far si che venga fuori dal sassofono.

    Musica sempre. Ovunque.

  14. #14
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    Vero Viola, ma credo che il suono della classica debba essere molto più preciso... :roll:
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  15. #15
    Visitatore
    Non capisco cosa vuoi dire?

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