Allora, prima vorrei non far passare il messaggio:

Il bel suono è SOLO quello classico... assolutamente no!

Ogni linguaggio per tradizione ha un suo suono.

La classica predilige un suono preciso, senza soffio e limpido. (poi aggiungo dell'altro dopo)
Il jazz predilige per tradizione altri suoni, spesso il soffio deve essere parte integrante del suono, l'imperfezione sonora è più tollerata e anzi in certi casi è ricercata. Il suono è sempre ricco di armonici.
Il liscio... ecc... ecc...

Se fate caso ogni linguaggio ha un modo di suonare diverso... ma così è anche per gli altri strumenti. Non c'è nulla di strano in questo.
Il problema PRINCIPALE, è che i sassofonisti classici che la storia ci ha dato ad un certo punto, hanno (a mio personalissimo parere) ucciso il bel suono classico del sassofono, utilizzando setup chiusi come bocchini S80C*, e uccidendo il vintage con la scelta di sassofoni moderni molto meno "personali" dei grandi "modello 26" fino al "Mark VI".

Detto questo ancora questi errori vengono ascoltati, purtroppo trascinati dai grandi (tranne i due più grandi italiani, evviva! noi ci dobbiamo sempre distinguere).

Setup classico attuale CONTRALTO: Selmer SAIII con bocchino C*

... viene fuori ... che viene fuori... un sassofono? :cry:

Setup classico con un suono vero CONTRALTO: Mark VI con bocchino soloist D o E

Spero di aver fatto intendere con questi esempi il mio pensiero.