So bene che dovrei stare zitto, non mi dovrei neanche permettere di inviare commenti sul suono classico, basta vedere il mio setup per capire che in materia sono molto lontano. Quando ascolto i sassofonisti classici storco un pochino il naso, molta tecnica e poco suono, tutto mi sembra molto incentrato sulla perfetta esecuzione e interpretazione a prescindere dal suono che deve essere quello a tutti i costi. Per me è naturale apprezzare la diversificazione della scuola italiana e l'attenzione che presta alla qualitÃ* del suono, intesa come voce personale dell'interprete. Ben vengano dunque le ricerche della scuola classica in questo campo, poi se siamo poco apprezzati o poco considerati, pazienza. Noi italiani siamo spesso sottoposti anche ingiustificatamente a questo tipo di esclusioni e non solo nella musica. Quando poi la scuola di riferimento è francese....ancora peggio. Non voglio fare una questione di campanilismo, al contrario, credo che siamo vittime e allo stesso tempo "temuti" da quella mentalitÃ*. Ben vengano dunque tutte quelle scuole e quei ragazzi che tentano la strada della "personalizzazione" e del distacco da quei canoni classici e inamidati di riferimento. Sperimentare sempre e comunque, per innovare, per far crescere la musica, anche se è musica classica. Ciao a tutti.