Bella recensione. Grandi Stefano e Silvano (che ha dato il suo bel contributo!). Ed un grazie anche a Bob Bonisolo (chissà perchè ero certo che glielo avresti portato ;) )
Devo dire che sono in sintonia con buona parte di quanto dice Stefano nella recensione. Forse perchè anch'io utilizzo (e quindi sono abituato) un serie I come Stefano, anch'io noto la stessa necessità di adattamento alla chiave del Re acuto, mentre non ho avuto problemi con le chiavi del mignolo sinistro (ma credo siano quisquilie da regolare finemente, ed in questo devo dire che i tre checks gratuiti inclusi nel prezzo sono una manna oltre che un bel risparmio ed una sicurezza, visto che c'è la possibilità di farsi regolare quasi su misura la tastiera già dopo il primo mese di utilizzo e la necessaria conoscenza dello strumento). Ovviamente tutto ciò rientra nella soggettività. Proprio oggi, parlando con Carmelo Coglitore, che ha un Booster (meccanica identica) gli parlavo proprio della chiave del re acuto (pensate la faccia del barista che ci sentiva fare questi discorsi.....inclusi i ... bocchini :D ) e lui invece mi diceva che per lui è perfetta....cito..."così si evita di dover mettere gli spessori".
T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)
Gli strumenti con la miglior ergonomia (vedi Yamaha Custom, Yanagisawa x99x e Selmer Serie III) hanno le chiavi del castelletto rialzate.
Essendo le chiavi rialzate... il polso fa angoli minori e alla fine (dopo qualche ora) ci si accorge delle maggior comodità.
Io avevo i risers in sughero sul Selmer Serie II, che ho avuto per 11 anni e ho dei risers in resina eposidica grigia sul R1 Jazz: non potrei farne a meno... l'importante su uno strumento è quello di riuscire ad azionare le chiavi con il minimo movimento possibile della mano (e del gruppo polso/avambraccio): in questo i risers aiutano.
Per quanto riguarda, il castelletto C/D# bassi, la disposizione è un po' inisuale (e presente solo sul alto e tenore) ma anche qui... quella disposizione è stata pensata sempre per avere un minor angolo mano/polso. Personalmente la ritengo una soluzione interessante... non mi sarebbe dispiaciuta una meccanica di quel castelletto sullo stesso perno (stile SBA/Mark VI o R&C).
Per quanto riguarda il suono, personalmente (avendo avuto un Serie II e avendo un R&C) ritengo che non sia decisamente una via di mezzo tra un Serie II generico e un generico R1/R1 Jazz: il suono è un suono Yanagisawa style "ingrossato", la pasta sonora è quella... decisamente jap, né francese né americana (il suono R&C lo inserisco tra le sonorità degli strumenti americani).
OT: non era meglio fare un PDF e/o un pagina web?
Certo Tzadik, il PDF penso verrà fatto e inserito nel sito ilSaxofono , mentre per il Forum è stata preferita questa scelta per facilitarne la visione.Originariamente Scritto da tzadik
Soprano: Yamaha Yss-475II
★ Jody Jazz HR 6* - Selmer S90-180
Tenore: Yanagisawa T901 + Neck T92 (bronze)
★ Vandoren V5 T35 & V16 T7
★ WBS M2 7
Tenore: Grassi Professional '86
★ Otto Link STM 6*
★ WBS VT1W 7 (copia Dukoff Hollywood Zimberoff 7)
La musica è la tua propria esperienza, i tuoi pensieri, la tua saggezza. Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento.
Charlie Parker
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