Ho riprovato gli Aizen di nuovo dopo il mio primo intervento in questo thread (del 1° novembre 2010), sempre da Berini.

Confermo quello che ho scritto... con l'unica eccezione che, dopo aver provato i modelli più aperti mi sono dovuto ricredere su certe cose.
Ho provato lo Slant #7 e il Soloist #6* a fine ottobre e lo Slant 7* e 8* a inizio 2011.
La differenza di suono tra le varie aperture (sul modello Slant) è troppo evidente. Se mentre lo Slant 7 mantiene una morbidezza di suono caratteristica dello Slant... i modelli più aperti (anche provando ance diverse) erano più penetranti. Il modello 8* era più penetrante del mio JJ DV!!!
Ho provato anche altri bocchini più o meno Slant-style... l'Ottolink New Vintage, il Vandoren V16... il Drake "Son of Slant". Il Vandoren l'ho provato proprio lì da Berini, dopo aver provato gli Aizen.

Per quanto riguarda il modello Slant, l'Aizen è decisamente facile ma non è così piacevole da suonare come gli altri. Sono bocchini facili ma non poi così fedeli al vero "suono" del "vero" Slant.
Tra le copie dello Slant, il Drake "Son of Slant" è veramente una spanna sopra l'Aizen... suono meno piatto, più tondo, più omogeneo, più veloce.
Stiamo parlando sempre di un bocchino costoso, ma comunque meno costoso dell'Aizen.
Ma se andiamo a guardare tra gli altri bocchini artigianali disponibili sul mercato, ci sono delle belle sorprese (lo Slant di Johannes Gerber, la riedizione del Tone Edge Early Babbitt fatta per il negozio "Tenor Madness", il Mouthpiece Café "Bergonzi Slant Supreme").

Sul Soloist si può dire molto perchè di "repliche" del Soloist Short non ce ne sono molte... certo è che su quella cifra e su quell'apertura si riesce a trovare un Soloist Short vero "chiuso" e si può farlo aprire senza problemi. Con modifiche un po' più specifiche (esterne soprattutto) si potrebbero ottenere ottimi risultati anche da un Selmer Soloist moderno.
Ah... anche i Mouthpiece Guys fanno una copia del Soloist Short... http://www.mouthpiececafe.com/Mouthpiec ... fault.aspx

Gli Aizen sono ottimi ma secondo me, come per gli strumenti giapponesi, risentono un po' della "mancanza di fantasia" tipica giapponese (eh si che ci sono bocchini giapponesi che costa più di 1000€ e sono design originali!).

Penso che si debba andare a gusto! :zizizi))