Sostanzialmente sono ottimi bocchini, più che "definitivi"... ma devono piacere i bocchini in resina.
La resina (o almeno la resina di questi Aizen) ha sicuramente qualcosa in più (in termini di suono e se li consideriamo come bocchini "moderni"), a questo si aggiunge la fattura decisamente perfetta degli amici nipponici.
Io ho provato il modello Slant per tenore e il modello Soloist (Short Shank): entrambi ottimi e facilissimi da suonare, suono molto omogeneo (più omogeneo degli originali) e sicuramente con un maggior volume sonoro.
Esterno: lo Slant è praticamente uguale a uno Slant vero... il Soloist ha un "becco" un po' meno inclinato rispetto al Soloist originale (e per questo molti che hanno il Soloist Short vero storgono il naso): sostanzialmente il suono (del Soloist) esce un po' meno nasale e più rotondo (ma cose appena appena apprezzabili).
Sono molto reed friendly (il facing è meglio lungo sullo Slant, mi è sembrato un po' più corto sul Soloist... ovviamente questo per mantenere il più possibile la suonabilità degli originali).
Io gli (lo Slant e il Soloist Short) ho provati con 3 ance differenti (LaVoz, Vandoren V16 e Rigotti)... e devo dire che le differenze erano minime (cambiando ancia).
Sono bocchini efficientissimi.
Ho provato a lungo l'Aizen Slant 7 con una V16 n° 3,5 e c'era margine per andare su con la durezza ancora un pochettino, senza avere difficoltà di attacco nei vari registri (come per altri bocchini "di lusso", il facing è calibrato sulla camera).
Rispetto agli originali, il suono è un po' più compresso: anche spingendo molto, il suono si riempie meno di armonici (armonici, non volume... di volume c'è ne anche troppo!) rispetto al bocchino "originale" (potremmo dire che rimane più "nobile" volendo): questo secondo me è il motivo principale per cui questi bocchini a molti non piacciono.
Per quel che mi riguarda, il fatto che sia un po' più compresso... aiuta molto quando si suona dal vivo. :zizizi))