Ciao a tutti, per chi è interessato al mondo soloist vintage volevo darvi la mia impressione su questi due becchi per contralto testati su un mark6 78xxx: un Selmer soloist short shank anni '50 apertura D originale (scritto sulla tavola) e un Selmer Soloist Long shank E anni '60 originale (scritto sulla tavola).Prima di arrivare al test volevo ringraziare ancora l'utente del forum AndreamarkVI da cui ho acquistato il soloist short D, che è stato veramente impeccabile sia nella descrizione del becco, sia nelle operazioni di imballaggio, spedizione e rapiditÃ* nel mandarmelo! E tra l'altro Mi ha venduto un becco che ha 60 anni ma sembra nuovo :shock: Grande Andrea!
Veniamo al test: Sul mio mk6 78xxx uso in genere un Long shank E che risulta essere molto scuro e ricco,con il solo neo che le note B e Bb basse sono un pò dure,tende a spezzarsi un pò il suono cosa che non accade usando l'altro mk6 160xxx che ho. Beh ieri ho provato a mettere lo Short D sul mk6 78xxx e il problema nelle due note basse è sparito totalmente!! Questo è dovuto (come si diceva con Claudio Messori) dal "dialogo" e colonna d'aria che si forma tra la camera di un becco e il canneggio e curva di un dato sax. Questo short D dialoga perfettamente con il 78xxx, le differenze tra il long e short che ho riscontrato sono: lo Short ha il "ferro di cavallo" più stretto e squadrato, ha un suono più chiaro ma sempre corposo! Risulta essere un mix tra un Meyer ny e un selmer Long shank! Mi piace veramente un sacco!
La cosa interessante è che il mark 6 78xxx è degli anni '50 e lo short shank pure ed è come mettere il cacio sui maccheroni!!! stessa cosa vale mettendo il Long shank degli anni '60 sul mk6 160xxx!
Pure coincidenze o progettualitÃ* Selmer? La cosa strana è che anche su altri five digit il selmer long shank dava bassi più duri mentre su mk6 130xxx e 160xxx il problema non si è mai presentato..Misteri..cmq dopo 10 anni di utilizzo del mio long shank ora lo metto a riposo e uso il fratello short che su questo 78xxx sembra esserci nato :lol: PJM