Personalmente amo moltissimo improvvisare anche se mi confronto più con l'area dell'improvvisazione d'avanguardia.
Inoltre, nella contemporaneità, se si vuole avere un connubio con l'elettronica (anche colta) occorre come dire possedere le "orecchie aperte" in quanto bisogna reagire in tempo reale agli impulsi che derivano da macchine che tra l'altro spesso trattano il suono in tempo reale con risultati ogni volta diversi. Ecco quindi che il discorso dell'improvvisazione torna
Il Jazz nudo e crudo lo studio e (soprattutto) ascolto con attenzione e rispetto ma mai mi sognerei di esibirmi suonando in questo stile (sempre per un fattore di rispetto verso chi lo pratica con dedizione e serietà).

Concordo che da un certo punto in avanti (dal '700 in poi) l'improvvisazione sia stata per così dire "cristallizzata" favorendo la concezione del compositore-creatore che vedremo esibita in tutta la sua maturità con Beethoven a discapito del compositore-improvvisatore (Frescobaldi, Kapsberger, Marais, e così via...).
Hai espresso molto bene il concetto!